guardie di movimento soltanto con un'ottica politica a loro • interna •. ma di individuare continuamente - sul plano sia teorico che pratico -. I limiti strategici, oggettivamente lnvalica• bili, di un collegamento di questo tlpo, nella misura In cui non si formi una avanguardia proletaria generale e non si sviluppi quindi sistematicamente un processo di progressiva costruzione di nuclei politici come autentici embrioni di organizzazione rivo· luzlonaria. Per quanto riguarda la militanza politica di quadri studenteschi ed il collegamento anche con altri strati sociali sfruttati. è necessario Infine affrontare - ormai non pi\J ln modo episodico e atomizzato - il problema del ruolo politico di quei qua• dri che rientrano nella • categoria • degli studenti-lavoratori (studenti che lavorano a tempo parziale) e del lavoratori-studenti (lavoratori a pieno tempo Iscritti all'Università). Si dimostra, Infatti, dl sempre maggior importanza il ruolo politico che questi due tipi di • figura sociale • possono assu• mere, e stanno già di fatto assumendo, in rapporto ad una praticl sociale a livello di scuola media (studentl•insegnantl) o di organizzazione industriale e • terziarla• (tecnici. Impiegati). che arrivi dall'interno di tali condizioni di lavoro ad attuare una ml• litanza politica rivoluzionaria ed a sviluppare un processo di ricomposizione politico-organizzativa tra strati sociali proletarizzati. classe operala e condizione studentesca. 3 Nella presente sltuazione polltica ed al livello attuale del rapporti e dello scontro di classe, comincia ad evidenziarsi come nodo teorico-pratico di rilevanza strategica fondamentale il problema del ruolo politico che Il M. S. può svolgere - e che in alcune situazioni ha già cominciato a svolgere - come •Strumento• di generalizzazione e soprattutto di socializzazione delle lotte proletarle a livello di massa. Sia per le particolari carat• teristiche politiche e soclall della stessa condizione studente• sca. sia per l'attuale Inesistenza di una autentica organizzazione rlvolutlonarla che possa costituire effettivamente il momen• to centrale di ricomposizione politica a livello sociale comples• slvo di tutti I settori del proletariato sotto l'egemonia strategl• ca della classe operaia, il M. S. può e deve porsi In prima persona il problema del collegamento con le lotte proletarie non soltanto In termini di unificazione di obiettivi, tempi e metodi di lotta e in termini di specifica militanza di avanguardie stu· dentesche a livello di fabbrica, ma altresl e particolarmente secondo una prospettiva di diretto Inserimento - a livello di mas• sa - in una logica proletaria, che lo conduca - consapevolmente e sistematicamente - ad assumere un ruolo pecullare In rapporto appunto alla generalizzazione e soclallzzaiione delle lotte operale. In questo senso si pone, quindi, il problema non solo di una egemonia proletaria a livello strategico sulle lotte studentesche - come su tutte le lotte sociali potenzialmente evers•· ve -. ma anche di un diretto • uso operaio. del M. S. come momento politico-organizzativo di generalizzazione e di trasmis• sione sul piano sociale complessivo dei contenuti e del signi· flcato rivoluzionario delle lotte operaie. In questa direzione di lavoro politico emerge ancor piU chiaramente, allora. non tanto una sorta di generico ed evasivo •riferimento• strategico del M. S. 3lla lotta di classe, ma la possibilità e la necessità dì uM sua diretta collocazione all'interno dello scontro di classe, sia per il tipo di attacco che riesce a svilupparsi in termini politici generai! contro la Scuola quale articolazione fondamentale dell'organizzazione capitalistica dello sfruttamento e momento centrale della divisione socia• le del lavcro, sia per il suo sistematico collegamento, a livello di massa e di avanguardia. con le altre lotte sociali, sia per il determinante ruolo politico che viene ad assumere nella misura in cui si inserisca pienamente In una logica proletaria e riesca pertanto a caratterizzarsi appunto come strumento politicoorganizzativo di comunicazione e radicalizzazione sul piano SO· ciale complessivo - tra fabbrica e fabbrica, a llvelto di quartiere, di paese, ecc. - dei contenuti politici, delle forme organizzative e delle indicazioni strategiche che scaturiscono dalle lotte operaie e dalla crescita dell'au1onomla proletaria. E' In questa stessa prospettiva, del resto, che si pone infine il problema di un corretto • uso politico • proletario - comunque ormai già largamente attuato in molte situazioni - anche dell'Università stessa. all'interno della quale gli • spazi • politici e di potere conquistati dal M. S. non devono venir corporativisticamente finalizzati alle esclusive esigenze studente• sche. ma essere sempre piU utilizzati come • luoghi • di ricomposizione fisica e polnica di diversi strati sociali e quindi come strumenti organizzativi fruibili e gestibili in prima persona dalle stesse avanguardie operale per il confronto e Il collega· mento politico con i militanti rivoluzionari del M. S. e degll altri movimenti di massa. 4 Per quanto rlsulti effettivamente assai difficile fare riferimento ad esperienze politiche di questo tipo, che siano già state validamente attuate in qualche specifica situazione di classe. va comunqu, - e tanto piU - posta, da ultimo, in tutta la sua estrema Importanza la questione della crescita In senso direttamente antl-imperlalistico ttelle lotte sociali oggettivamente anti-capltalistlche. e quindi il problema dell'internazionalismo proletario. Nessuna forza ~oclale eversiva, Infatti. pub Illudersi di collocarsi realmente, e non In modo velleitario, in una prospettiva rivoluzionarla se non affronta l'Ineludibile nodo strategico rap- - 79
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