1 Ad un primo livello, che si può considerare principalmente • soggettivo •. si pone la lotta per la conquista. all'Inter· no dell'Università,, di tutta una serie di • spazi • politlci, sclent1fico-culturali e di potere finalizzati in modo precipuo alle esi• genze di crescita teorico-pratica e organizzativa dello stesso M.S. a ll1o1el1doi avanguardia e a livello di massa. Non si tratta di una meccanica oppure piU o meno • aggiornata • riproposizione della temalica degli • spazi strutturali•, che pure aveva costituito uno degli obiettivi politici plU Incisivamente, ma anche equi• vocamente. caranerizzanti lo suategia del Movimento nelle lotte della primaver3 del 1968. Demistificata teoricamente e praticamente ogni velleitaria e illusoria proiezione sul plano islituzionale di un dualismo di forze e di potere. che può esprimersi, mantenersi e svilupparsi come tale non in base a qualche soluzione • garantista • a li- \lello giuridico - magari pur conquistata con una lotta effettiva e momentaneamente vincente -, ma solo sul plano politico di una lotta continua e sistematica, di una pratica soclale generallzzata e di un Ininterrotto processo dl crescita strategica e organizzativa del M. S.. si ripresenta sempre, tuttavia, un nodo teorico-pratico centrale. e .Jncora irrisolto: la necessità di una presenza politica, costante e a tutti i livelli, del M. S. all'interno delle strutture universitarie, e, di conseguenza, la necessità di Investire la pìU gran parte dello strato soclale studentesco non soltanto di utili ma discontinue Iniziative di agitazione e propaganda e di episodici momenti di mobilitazione. ma di un slstem3tico processo di politiciuazione di massa che si sviluppi dialetticamente al tempo stesso nella crescita e formazione teori• co-pratica di un'avanguardia interna di Movimento e nell'organico colnvolgfmento di tutta la • base • In una radicallzzazione e maturazione soggettiva sempre piu generalizzata. SI proietta anche a questo livello, quindi, Il problema già lungamente affrontato della • formazione dei quadri • nelle sue diverse finaHzzazioni, e si ripropone Inoltre In tutta la sua fondamentale importanza la stessa questione - fin qui sempre di precaria o Inesistente soluzione - di un corretto rapporto avanguardia-base, non affrontato in termini spontaneistici, opportu· nistici e codisti. ma neppure secondo una prassi a\languardistlca. avventuristica e volontaristica. In ogni caso. Il reale pericolo di cadere in tutta una serie di micidiali errori - teoria della • Università Critica •, logica cogestionale o illusorlamente autogestlonale, astratto intellettualismo di • sinistra • .• studentlsmo •. ecc. -, i quali effetti• vamente hanno caratterizzato. e talora continuano a caratterizzare le esperienze • politiche • di varie sedi universitarie, non può certo essere tranquillamente esOt'cizzato né con la demiurgica tutela di un • marxlsmo-lenlnlsmo-penslero di Mao Tsetung • assai piU 1o1erbalmenteinvocato che non correttamente interpretato sul piano teorico e realmente applicato nella pratica sociale, e neppure con Il ripiegamento in un mistificatorio purismo • rivoluzionario • che, nf1utando l'impatto con le contraddizioni e la • contaminazione • del reale , I rischi effettivi della prassi quotidiana, finisce con il coincidere meno con una logica autenticamente proletaria che con una affezione intellettuale tipicamente piccolo-borghese. Errori di tipo • cogestionale • o • studentistlco • - quali quelli cui s'è fatto cenno - non si possono evitare con alcun tipo di evasione, né ideologica né operaislica. ma si !:configgono in1o1ecesia analizzandone e sm.Jscherandone i falsi presupposti teorici - impliciti od espliciti che siano nella loro formulE-zione -, sia realizzando una pratica soclale di continuo dl3letticamente verificat.J rispetto a corretti • parametri • d1 riferimento strategico e politico-organizzati\10. Da una parte. tutto questo significa che gli errori di tipo " cogestionale • o • autogestionale • si battono unicamente sia s1o1olgendouna non mistific~trice analisi teorica del ruolo delle strutture universitarie nell'ambito del sistema capitalistico, sia mantenendo nella prassi, ad ogni livello, la dimensione antago, nistica del M. S, e quindi la sua essenziale unità politica e completa autonomia organizzativa rispetto a qualunque articolazione delta struttura Jccademica o amministrati1o1an, ella quale si pos· sa tatticamente sviluppare il suo intervento contingente od anche una sua presenza teorico-pratica sistematica e continuativa, secondo una linea politica eversiva e rivoluzionaria. Dall'altra parte. gli errori dello • studentismo • e dell'• intellettualismo di sinistra • si battono ancora una volta non in forza di una simmetrica ideologia • operaista •. ma soltanto nella misura in cui l'a1o1anguardiainterna del M. S. sia effettivamente collegata con !'avanguardia Interna della classe operaia e con i quadri polltici di altri strati sociali proletarizzati, in modo che la • linea proletaria • da portare dentro le università anche a questo livello non si riduca ad un mero soggettivismo volontaristico ed a volte di carattere Inconsciamente populistico. ma si concretizzi puntualmente in tutta una serie di indi• cazioni di lavoro teorico-pratico realmente corrispondenti alle esigenze di una strategia rivoluzionarla generale, di una analisi complessiva delle contraddizioni capitalistiche e di una prospetti1o1aorganica di lotta per la ricomposizione politica e organizzativa di tutti I settori del proletariato. 2 Ad un secondo livello - del resto non soltanto strettamente connesso e Interdipendente. ma anche totalmente lnscindlblle dal primo -, livello che si può prlncipalmente considerare di carattere • oggettivo •. si pone la lotta specificatamente diretta contro il ruolo dell'Unl1o1ersitànell'ambito del sistema sociale caplta1istlco In generate. e particolarmente all'interno di - 75
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