giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

stesso con urgenza e rigorosità - si colloca sul piano di una anallsi e di una elaborazione strategica che cerchino di superare cttalettlcamen~e la parzialità e 1a settorialità delle teorizzazioni già attualmente esistenti. per tentare in qualche misura di ricomporle correttamente in una ipotesi generale di linea politica per 11 M.S. lnserlta e inverata In un quadro strategico complessivo. D'altra parte, denunciare i gravi limiti che, dalla • parzia• lità. e • settorialità • di tali teorizzazioni, molte volte conducevano a posizioni teoriche assai miopi e disarmate e a posizioni pratiche settarie, opportunistiche e/o avventuristlche. non giustificherebbe in alcun modo un corrispettivo errore di ricomposizione eclettica e meccanica. che riassumesse in un discorso unitario proposte In ogni caso sbagliate o inaccettabili oppure comunque reciprocamente contraddittorie e Incompatibili. la caratteristica di generalità di una elaborazione strategica di questo tipo non può andare certo a scapito della sua rigorosità teorico-pratica, anche se in quanto tale non tende assolutamente a giungere fino al punto di indicare precisi e speclflcl contenuti politicl. !Imitandosi invece Intenzionalmente soprattutto ad un livello metodologico di discorso. Ruolo strategico del M. S. come movimento politico di massa Dapprima - parzialmente, e limitatamente ad alcune sedi plU • avanzate • - attraverso le agitazioni antl-lmperlallste di massa e le lotte politiche universitarie del 1967, e poi - soprattutto, ed In modo assai piU generalizzato e radicalizzato - nel corso del nuovo ciclo di lotte del 1968. l'emergenza del nuovo M.S. ha segnato lfl nascita nell'amblto delle strutture universitarie. e la diretta collocazione a livello sociale complessivo, di un tipo di realtà politica assolutamente nuova e totalmente estranea alle Istituzioni, strutture e forme organizzative del sistema politico tradizionale: il movimento politico di massa. Sociologicamente individuato dal profondo ancoramento ad uno strato sociale specifico (la massa studentesca) e dalla originarla e permanente collocazlone strutturale all'interno di una particolare situazione Istituzionale (l'Università}, il M.S. si è caratterizzato come • movimento politico di massa • in quanto ha bruciato ogni margine riformistico di una dinamica pur:imente conflittuale e rigidamente lstltuzlonallzzata, ha Innescato un processo di politicizzazione di musa tale da vanificare ogni mistificata autonomia del movimento rivendicativo-sindacale maggioritario nei confronti di una minoritaria direzione politica • esterna •. ha dlalettlcamente superato la propria specificlta sociologica e istituzionale per collocarsi direttamente e in prim.:i persona corne un soggetto politico generate nei confronti del sistema sociale globale. In tal modo 11 M.S. si ò politicamente qualificato per una capacità di contestazione antagonistica - e quindi. in quan10 tale. irriducibile alla pura logica della contrattazione dei conflitti, come modalità di risoluzione ciclica a livello islituzionale delle fondamentali contraddizioni capitalistiche - in rapporto non solo alla partfcolare struttura del potere accademico. ma anche e soprattutto alta struttura gene• raie del potere economico e politico dominante. Tullo questo ha significato la negazione e la potenziale vanificazione tanto del meccanismi di stabilizzazione e di isolamento che regolavano la capacità di riassorbimento dei conflitti da parte della classe dominante, quanto degli strumenti di set• toric11izzazionesindacale e di controllo e mediazione politica con cui il Movimento Operaio • ufficiale • manteneva la propria capacità di direzione e di egemonizzazlone nei confronti degli specifici strati e categorie sociali in lotta. Di conseguenza. il M.S. ha potuto cosi presentarsi come forza politica e sociale in senso pieno. che - sulla base della propria autonomia strategica e organizzativa dalle strutture della classe dominante e dell'opposizione di sinistra istituzionale - non soltanto gesti• sce le proprie lotte e sviluppa il proprio potenziale di mobilitazione e di crescita politica. ma anche si pone direttamer,tc fr, rapporto con altre forze subalterne sul piano di un confronto di llnea politica e di un collegamento organizzativo nel quadro di una strategia rivoluzionaria tendenzialmente unificata. D'altra parte, se certamente il M.S. è stato, in tutt:i una prima fase. l'unica forza sociale che abbia saputo e potuto cosi radicalmente e compiutamente sviluppare queste caratteristiche di • movimento politico di massa "• dalla seconda metà del 1968 e durante tutto il 1969 un analogo processo di radicalizzazione oggettiva e di cres::ita soggettiva. in termini di graduele e autonoma maturazione politico-organiuativa, ha Investi. to - se pur ancora In modo assai contraddittorio e parzlele - altri strati sociali in via di proletarizzazione (soprattutto tecnici. impiegati e insegnanti) tradizionalmente estranei a profondi e generali fenomeni di politicizzazione di massa e refrattari ad esperienze di lotta che non fossero meramente di tipo corporativo e rivendicativo-sindacale. Per di piU, anche a livello propriamente proletario - lad· dove pJU forte e diretta è comunque. In generale. la presenza organizzata di gestione e di controllo da parte del Movimento Operalo • ufficiale • - dal 1968 In poi ha iniziato a svilupparsi. nelle situazioni di classe più avanzate, un nuovo clclo di lotte asssl radlcallzzate. nel corso delle quali la crescita della autonomia operala ha sempre piU spezzato, cosi nei contenuti come -69

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