scuola implica un'unificazione di tutti i settori studenteschi, dai professionali agli universitari. Si pone cosi _il problema della lotta nei llcei. dolrunlficazione cioè delle lotte dei liceali con quelle dei tecnici e professionali. Lo sforzo per individuare un terreno di scontro politico comune alle varie componenti del corpo soclale studente• sco deve - per risultare positivo - tenere presente la necessità di una linea di lotta • Interna • alla scuola, in grado però di s1abllire un tegame immediato con la tematica della formazione professionale e del mercato del lavoro. Caratteristica essenziale della scuota è la divisione. la separazione. tra liceall e studenti tecnici e professionali {compresi I giovani che frequentano le strutture extra-scolastiche per la formazione professionale) questa frattura è destinata ad essere perpetuata e per certi versi accentuata. proprio dal carattere aperto e di massa che la scuola andrà assumendo. La teorizzata maggior mobilità all"interno delle strutture scolastiche non significa eliminazione della dlvlslone verticale del corpo sociale studentesco. ma al contrarlo solo una maggiore duttilità delle strutture scolastiche rispetto alle esigenze della società capitalistica ne1 suo complesso. La eventuale Instaurazione di un biennio unico non significherà Insomma eliminazione della selezione e della frammentazione degli sbocchi professionali. Per chiudere su questo punto, ci Interessa sottollneare come la riforma della scucia media superiore. proprio attraverso la massificazione dell'istruzione (carattere aperto della scuola e sua mobilità interna), comporterà Inevitabilmente un'ulterlore divisione degli studenti. A conferma di ciò basta pensare alla linea che il governo ha seguito nell'ultimo anno, tesa al poten• ziamento del settore professlonale (sperimentazione del 4° e 5° anno). con lo scopo di orientare verso di esso strati di tecnici. e alla parallela asslmllazione della scuola tecnica al liceo (llberalizzazione degli sbocchi universitari). Per questo Il terreno d, scontro nella scuola è rappresentato dalla lotta contro la selezione e In divisione delle strutture dell"lstruzlone: la battaglla polltlca contro la riforma dovrà essere cioè un'occasione e una tappa del processo di ricomposizione del corpo sociale studentesco. In questo quadro. prendendo le mosse da queste osservazioni formuliamo l'Ipotesi - ipotesi da scartare, magari, ma dopo una verifica seria - della scuola media superiore unica, come strumento di unificazione del corpo sociale studentesco. Siamo perfettamente coscienti dell'ambiguità della proposta e possiamo formulare anche qui alcune obiezioni: In primo luogo si può osservare che anche la società socialista conoscerà una divisione tecnica del lavoro e che anche In essa. e a maggior ragione. sarà necessaria una speclallzzazione professionale. In sAcondo luogo, una lotta che si risolveste, si esaurisse. nella rivendicazione di una scuola media unica resterebbe pur sempre corporativa. Ma - rispondiamo subilo per spazzar via ogni possibile equivoco - noi formuliamo questa ipotesi solo subordinandola a un disegno complessivo dì lot1a per porre fine alla divisione Istituzionalizzata tra studenti liceali tecnici e profess,onali. per spezzare la gestione capitalistica della formazione professionale e del mercato del lavoro, e per gettare cosi le basi dell'unità tra studenti e operai. La bauaglia politica per una scuola media unica per quan• to • interna • al set1ore scolastico è però la sola in grado di porre concretamente agli studenti la tematica •esterna. della formazione e degli sbocchi professionali e det mercato del lavoro. Ciò che ci preme qui non è sollecitare l'adesione a una proposta, ma sottolineare l'esistenza di un problema. Il fronte studentesco può e deve unirsi anche battendosi per la trasformazione della scuola in contrasto con l'Interesse generale capitalistico {cioè con la gestione statale) e secondo gli interessi del fronte anticapita1istico. Per concludere: se non vogliamo ricadere nello spontanei• smo o in una concezione autonomistica del movimenti di massa che ne lasci in realtà la mediazione e gestione politica al riformismo, dobbiamo aver chiaro che la difesa delle conquiste det movimento. dell'autonomia ecc.. è strettamente legata alla capacità, da parte delle forze rivoluzionarie, di ergersi come forza politica capace di mediare nella stralegla del fronte anticapila• llstlco. quelle conquisle e quell"autonomla. La creazione di centri polltlci che sappiano diventate momenti di direzione politica parziale o complessiva dei movimenti di massa e che si muo• vano nella costruzione di una strategia alternativa al riformi• smo che permetta di divenire la rappresentanza politica. sia pu• re embrionale. delle istanze di tutto Il fronte anticapllalistlco, è quindi un momento necessario tanto e quanto Il lavoro di massa all'interno del movimento steuo. Questo non significa precostituire delle direzioni polltiche fittizie e autonomlnatesl. m3 capacità di aggregare le forze rlvoluzlonarle In funzione dì una ripresa dei movimenti di massa. Guido Bolaffl, Marcello Flores, Bruna lngrao, Ugo Ruffolo, Franco Russo - 67
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