di sviluppo capitalistiche sanzionate di fatto dalla strategia del Pcl e della Cgll. Gli studenti non potevano - e naturalmente non possono - esprimere una direzione rlvoluzionaria, in quanto non sono classe, non sono l'agente. Il soggetto storico della rivoluzlone socia• lista. Da questa premessa teorica basilare. oltre che da valutazioni empiriche addirittura banali. ricaviamo l'istanza della costruzione di un, direzione politica del movimento studente• sco, il cui compito Istituzionale sia la mediazione, all'interno della scuola, dl contenuti funzionali al fronte anticapltallstico nel suo complesso. Senza una direzione polltica di tale natura, (che punii cioè alla costruzione di un blocco dl forze sociali attorno alla classe operaia, capace di porre la propria candidatura alla gestione alternativa. socialista, dei mezzi di produzione), la lotta studentesca è destinata a disperdersi nella palude del corporativismo o a rompersi In disperati assalti contro il potere dello Stato. Riassumendo. questi sono gli insegnamenti che si devono trarre dalresperlenza del biennio ·ss-'69. In primo luogo, la crisi del .. ceti medi • (proletarizzazione del tecnici di ordine inferiore. totale subordinazione di Impiegati e tecnici alla macchina amministrativa delle Imprese, crescente precarietà nelle condizioni di vita e di occupazione del dlpen• denti dello Stato. perdita di credibllità dei miti della produzione soclale che un ruolo di primaria Importanza hanno nel fare di questi strati cosi diversi tra loro e disomogenei, un insieme complessivamente soggetto alla gestione capitalistica delta società. Crisi che trova un primo sbocco nel loro orientamento verso Il proletariato: espressione di questo orientamento a sinistra sono stati il movimento studentesco e poi. piU direttamente, il comportamento di questi strati durante l'autunno caldo. Ma questo spostamento è restato tale a livello • spontaneo •. non c'è stata cioè una forza polltlca rivoluzionarla, proletaria. In gra• do di spingere questi strati dal semplice affiancamento alla classe opP.ralaalla costruzione del fronte antlcapitalistlco. In secondo luogo, la evidente deficienza di una strategia che punti alla costruzione di cosiddetti • movimenti polltlcl di massa •: lncapece: t di misurarsi posltlvamente con le profonde divisioni che lo sviluppo capitallstlco provoca nella struttura sociale net suo Insieme e all'Interno della stessa classe operaia: 2 di affrontare. per Il suo fondamento teorico, il problem3 delle alleanze soclall del proletariato e quindi della rottura rlvoluzlonarla dello Stato borghese. la frattura tra settentrione e meridione. tra classe occupata e disoccupata. tra settori avanzati e arretretl. ecc .. resta Inattingibile da une slmlle lmpostezlone strategica. la strategia del fronte antlcapltalrstico, della ricomposizione della classe operala e delle alleanze sociali, si dimostra l'untca capace di rlsolvere i complessi problemi della nvoluzione socialista. I due punti di fondo alla luce dei quali valutare tutto l'arco di esistenza del movimento studentesco sono a nostro avviso: il problema dell'attestazione del movimento studentesco su contenuti di potere all'interno della scuola e la creazione di s1rut· ture autonome di massa che ne siano l'espressione organizzata: il problema dell'unificazione verticale e orizzontale del fronte studentesco nel rapporto e in funzione del fronte anticapitalistico. Dopo due anni di lotte, possiamo dire che se è vero che le contraddizioni a livello della scuola rimangono sostanzialmente Immutate, l'Incapacità del movimento studentesco e delle sue direzioni politiche di costruire un discorso strategico capace di superare lo spontaneismo e di dare una risposta positiva ai problemi del potere e dell'unificazione, permette oggi alla borghesia di gestire con misure parzlali (riforma degli esami e liberallzzazione del plani di studio) questa fase di crisi. in attesa di una piU compiuta risoluzione capitalistica delle contraddizioni Interne all'Istituzione scolastica. Se la riconquista degli strati sociali studenteschi da parte delta borghesia non è av• venuta, l'Iniziativa però è certamente tutta capitalistica (e la emarginazione dei gruppi rivoluzionari nei rapporti con le masse è un effe no e non una causa di questo). Alla necessità di concretizzare Il rifiuto della scuola e del proprio ruolo in alcune conquiste reali da parte degli studenti, le direzioni pohtlche espresse dal movimento studentesco non hanno mal dato una risposta organfca. Da una parte si è consl• derata questa esigenza come l'espressione di Istanze cogestio- 'lall. riformistiche e corporative degli studenti. puntando tutto sul momento polltlco. antistatuale e antiriformlstico: dall'altra. nei momenti di riflusso e di ripresa, ci si è legati alle istanze materiai! degli s1udenti. senza discriminazioni, cosi come venivano espresse spontaneamente e lmmediatemente, cadendo realmente nella trappola del corporativismo e della divisione. Il movimento studentesco ha visto il continuo alternarsi di un momento tutto politico e di uno rivendicativo: della contestazione globale contro la scuola e le società e della lotta corporativa ad alcuni strumenti flutoritari ed oppressivi dell'istituzione scolastica; di uno scontro diretto con lo Stato e di uno scontro tutto chiuso nell'embito scolastico contro l'autorità accademica. Questa apparente contraddizione era Il risultato di due esl• genze reali: da una parte la volontà di massa di acuire le con• traddizlonl soclall con una lotta che mettesse in crisi l'assetto politico Istituzionale (governo, Parlamento, riformismo): dal1'31trala coscienza che per mantenere In piedi lo scontro bisognasse ancorarsi al bisogni materiai! e reall di tutti gli studenti. l'Incapacità di unificare momento sociale e momento politico. - 63
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==