Icmporanec che non riesce a risolversi comp,ulamente In anati~i di classe. In sostanza non es,stc oggi nel documenti del PCC una teoria sc,enI,f,ca dcll',mperlallsmo. OuesIa assenza di una teoria dell'imperialismo costituisce una carenza fondamentale nel processo di costruzione di una straIegia r1voluz1onariaa livello mondiale e si pone come rovesc,o 1eonco dell'attuale divisione delle lotte di classe. della debolezza storica del proletariato nella fase attuale di fronte 3lla crescente integrazione Internazionale del capitale mono• polistico. dJ Sviluppi e prospetlive La crescita del orocesso di centralizzazione del capitale determina oggi una duplice contraddizione in seno al gruppi imperialisti Da una parte s• instaurano forme nuove e tendenzialmente rigide di pianificazione nazionale. con la politica dei red• diti. il peso crescente delle imprese e del credito pubblico. ruove fc1rmc di fiscalità ecc.... e questo porta a nuove contrad• diizoni 4 Ira Stati • per l'accaparramento di materie prime, la conquista o difesa df sbocchi esterni di mercato. I rapporti di forza monetari Dall'altra si costituiscono enormi oligopoli di senore. le società multinazionali. che esprimono contraddizioni concorrenziali analoghe ma • fra Imprese • (come nel caso del• la petrolchimica ~ dell'auto). Tutto ciò rende Insieme piU rigi. do e puj fr;.gile Il meccanismo del piano capitalista. come rl• suita dalle esperienze nazioMlsoclatlste degli anni '30-'40 e dal p,U recenti tentativi di polltlche di piano (v. Wilson e De Gaul. le) PiU rigido nel tentativo di programmare a lungo termine lo sviluppo sociale nelle sue diverse componenti. prima fra tutte il costo del lavoro e le sue variazioni nel tempo. PiU fragile in quanto l'Imprevedibilità delle fluttuazioni del clclo internazionale. la lotta operala e le stesse contraddizioni fra i diversi grup. pi di potere della borghesia tendono a rimettere permanente• menIe in discussione ogni equi!ibrio raggiunto dal piano. Se oggi il sistema imperialista. inteso come sistema di eco• nomle nazionali o di gruppi di nazioni In lotta fra loro per Il controllo dei mercati, appare profondamente dilaniato da crescenti contraddizioni interne. che in molte situazioni metropolitane possono essere oggi le piU esplosive. la contraddizione fondamentale e antagonista resta tuttavia quella fra capitale e lavoro. e la locpca stessa di sviluppo del sistema non e comprensibile se non come meccanismo generale di controllo au• toritarlo e centralizzato dei movimenti della forza lavoro. Di qui una divisione imperialista del !avoro a cui rispondono dlver• si livelli di lotta di classe. che possiamo cosi riassumere: l La rivolta dei salari3ti agricoli e Industriali, del contadini poveri e della piccola borghesia del paesi ex-coloniali contro lo sfruttamento imperiallstico. Questa rivolta vede tutte le clas58 - si sfruttatrici Indigene in po:,izione ambigua con una frequente divisione interna fra componenti feudali e borghesi,compradore pili legate al sistema di controllo imperialistico e componenti industriati e tecnico-intellettuali piU favorevoli a un'alleanza con le masse popolari in chiave nazionalista antimperialista. Le esperienze storlche di questi anni hanno verificato costantemento questa ambiguità cui deve far fronte una direzione politi• ca del movimento di liberazione prima e della gestione dello sviluppo economico poi saldamente ancorata nelle mani del pro• letariato e dei contadini poveri. 2 La radicalizzazione delle lotte proletarie nelle metropoli, come risp~sta 3110scarico di costi sociali che l'imperialismo tenta di addossare sulla classe operaia nel momenti di riorga• nizzazlone (vedi l'acutizzarsi delle lotte operaie in Belgio e m Francia nelle fasi di decolonlzzazione). Lo sviluppo impetuoso delle forze produttive crea sempre nuove contraddizioni nell'assetto politico islìluzionale tradizionale. la rivolta degli studen• ti è la verifica ultima di questa insanab11e contraddizione fra crescita delle forze produttive e carenza di sbocchi, e fra aecrescluto controllo delle forze naturali e miseria sociale prodotta d,il capitalismo. Sfruttamento materiale e oppressione sociale hanno costituito per gli studenti, come per ogni componente del proletariato. la base storica da cui esce la forza del• la rivolta anticapitalista e ta possibilità reale di un diverso uso delle forze produttive ,n senso comunista. lo sviluppo di un movimento pro1et:irio nella società Usa oggettivamente orientato in senso antlcapitaHsta. anche se ancora con molti llmltl nazionalistici e di autogestione riformista (Il movimento nero) conferma l'acutlzzarsl dello scontro di classe nel cuore stesso dell'Imperialismo. 3 l'evoluzione in senso social-imperialista della natura sociale dell'Urss e !'irrigidirsi della stratificazione sociale nei pae• si a capitalismo di stato dell'Europa orientale hanno comporta• to la rinascita di ,.,ne proletarie sul luoghl di lavoro. anche se spontanee e non ancora organizzate. L'equivoco nazlonallsta e interclassista che ha rotto la situazione In Polonia nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968 ha ora margini piU ridotti e nei prossimi anni la chiarezza classista dello scontro è destinata ad aumenlare. Ciò che cl sembra debba essere tenuto fermo In questo schema di analisi è il carattere unitario del sistema lmperinllsta come divisione del lavoro a livello internazione e come composizione di classe conseguente. 01 qui la base reale del nostro lnternazlonallsmo. di qui il senso di una Iniziativa politica che oggi necessariamente si esprime ancora attraverso espe• rlenze locali di organizzazione agltazione e propaganda. volte, partendo dai bisogni reali delle masse a restituire Il senso del-
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