giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

proprio d<!I meccanismo concorrenziale Si sposta ora a livello c..hm"rc,110 mondiale nella compet1z1one sfrenata fra trust per 11dom1mo dc• nl('rc.111.Sono IJ spmt.i della 1011.1operaia la so• c,eta capitalista s1 riorganizza progressivamente a livelli piU a• vanzat1. in cui ;>ermane l'intreccio ararchia-pianificazione attra• verso nuove forme sempre più centralizzate ed autoritarie di controllo della forza-lavoro. In questo senso l'imperialismo po1enzia le proprie basi me• tropohtane di stfruttamento con un·az,one d1 rapina di plusva. lore nelle zone coloniali, con bassi salari al contadini e agli operai colonizzati, con l'attuate sistema dei • terms of trade • che costituiscono una forma d1 sfruttamento sociale dei paesi pov~n che si nve•sa naturalmente sui lavoratori indigeni, con un ~:1cchcgg10crescente di forza-1.:ivoro intelletluale di questi pat!• si Ou,.sta rapina impem1hsta ha storicamente una duplice funzione da una parte cost11uisce una controtendenza alla caduta del saggio di profitto i., dalraltrr:i offre le basi materiali per una polit1c3 metropohtanJ d1 riformismo sociale nei paesi imperialisti più potenti, che rafforzano cosi il proprio equilibrio interno. Tuttavi2 nella misura in Cui le lotle dei popoli coloniali si acu• tizz;:ino e cresce il conflitto interimperialìsta, queste basi materi;ili v,;ngono meno e si riacutizza la lotta d1 classe anche nei p0li d1 sviluppo delle metropoli (il periodo attuale esprime in modo sempre p1u accentuato una fase cnt1ca d1 questo tipo). Un ruolo d1 primo p1an0 esercita in questo contraddittorio sviluppo della società imperialist9 l'mdustria bellica e pili ln generale 11settore degli armamenti. come verifichiamo per gli Usa e per I paesi dell'Europa occidentale. Da una parte l'mdu• stria bellic3 si pone in questo contesto come necessaria per 11 controllo delle font, di energia. delle m3terle prime. per la con• qu1sta d1 nuovi mercati dì sbocco. quindi come necessaria verso l'esterno. dall'altra determina una controtendenza alla sovrapproduz,onc. in quanto le merci che produce vengono immed1atamf'nte assorbite da un consumatore monopolistico (lo statoi vi e conlmua distruzione di capitale costante per l'obsolescenza molto rapida degh impianti e inoltre il settore genera una massa add,ziona1e di salari che si realizzano in altri settori Infine l"mdustria degli arm.1menti ha un peso determinante come centro di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e sì pone come una componente del meccanismo di sviluppo dell'intero sistema"." Da qu<>stopunto di vista cl sembra utile riferirci al se1tore degli armamenti come a un momento rivelatore dello sviluppo imperialistico, si~ per l'azione di rapina e repressione esercitata a livello internazionale. sia per molti aspetti della politica SO!:iale interna, per demistificare le ipotesi di sviluppo equilibrato e pacifico delle società industriali che la sociologia borghese e ;:inche molti opportunisti di sinistra continuano a 54 - portare avanti. Oucsta centralità del settore degli armamenti presenta poi tutta una sene t:11contraddizioni di cui è un esempio tipico la guerra nel Vietnam. La crescita delle spese militari Implica in• fatti un aumento del carico fiscale e una tendenza complessiva ad una riduzione della m:tssa dei profitti a cui le imprese ri• spondono con un aumento del prezzi. Le tendenze Inflazionistiche che .ie derivano peggiorano i livelli salariali all'interno e la competitività delle merci sul mercato Internazionale. Di qui una crescita delle lotte rivendicative della classe operala da una parte e una politica governativa deflazionistica dall'altra. Il risultato immediato è una fase di contrazione dei profitti e degli inves:ìmenti che finisce nella recessione. mentre a tempi plU lunghi si hanno misure di riorganizzazione del lavoro e delle tecniche produttive che ricostituiscono i margini di produttività e di compelitività internazionale prima messi in crisi. Queste misure s1 traducono però in un aumento immediato della disoccupazione e in un peggioramento delle condizioni di lavoro, da cui nuove e pili acute lotte sociali che indeboliscono la forza del governo e aumentano i costi economici del controllo politi• co capitalistico. L'attuale crisi dell'economia americana si svi• luppa in sostanza attraverso queste contraddizioni. Ciò che va tenuto fermo nell'analisi dell"imperiallsmo è dunque il carattere permanentemente conflittuale e aggressivo che esso presenta. con una tendenza attuale che cercheremo di analizzare alla cre• scita della concorrenza e dei conflitti interni, assai maggiore rispetto alla situazione di qualche anno fa. In particolare vanno evidenziate tre contraddizioni. che ricerche future dovranno ap· profondi re: a) lo sviluppo imperialisUco giapponese e dell'Europa occidentale Questo sviluppo si è inizi,jlmente inserito in una divisione imperialista internazionale dei mercati e delle fonti di energia e materie prime abba!'it.inza equilibrata e in cui la ege• monia Usa era fuori discussione. ma attualmente questo equi• librio viene messo in crisi. Il peso sempre crescente di questi imperialismi all'interno del commercio internazionale s determi• nc1todal carattere di • economie da esportazione • che li ha contraddistinti fin dall'inizio proprio 1n quanto imperialismi minori ler.de ormai a divenire minaccioso nei confronti degli Usa. e lo stesso sviluppo dei mercati interni di questi paesi imperialisti comporta crescenti fabbisogni di materie prime e fonti di ener• gia che mettono in discussione la divisione mondiale del lavo• ro e dei mercati oggi esistente. bi la crescita dell"esportazione di capitali Usa verso i pae• si industriali (Europa occidentale, Giappone e Canadè) determin:ita dalla sovraprduzione di capitale, dalla ricerca di saggi di profitto piU elevati e pili in generale dalla tendenza Imperia•

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