giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

le. In Germama con d1shvcllt gravi tra grande e piccola mdust,1a) A qucc;11qr:vi problemi strunurali si sono aggIunt1 i 9rav1<;<;11lplirobl~,rn con91un1urali del primo dopoguerra- la dc• prc-<;sionc 1c::1--192S c. dopo ,I boom 1925-1929. la Grande Derres::.Ione: malgrado la modesta ripresa tra il 1932 e il 1937. c'è una miov depressione nel 1938, risolta poi dalla guerra 1nond1ale I vari paesi cap1tahst1ci, mentre si r1prende'lano dalla crisi 191!'1-1925d. o'levano affrontare in unti il problema della di- "OCCur>J1<once della eccessiva dipendenza dal commercio estero Il ntorno al gold standard aveva accentuoto la dipcnden• z.1 dei prezzi all'interno dai prezzi lntermnionali: cosf tutti 1 ~ovcrni. per impedire l'eccessivo aumento dei prezzi e frenare il péissivo dello bilancia dei pagamenti, risposero con mIsu• re dPf!azionist1che accompagnate da investimenli in lavori pubblici per aumentare b domonda mterno e tamponare la disoccupazione Come gli altri P<'CSi capit1listici. l'Italia di Musso• li1•i il Giappone di Wa1:atsuki, la GNmania non ancora nazista di Brùning. deflazionano e promuovono investimenti pubblici. t, il 1925 f> il 1g27 Fin qui il discorso è limpido. GiuSti'.lmente il Woolf rile\la 11peso che dal primo dopoguerra ìn poi hanno le vicende del c,c1o economico internazionale. come esse pesino nelle decì• ~ioni dei governi e tendano a saldare in tullì i paesi capitalistici l'intervento dello st'.lto e il padronato E' noto però che dopo il crollo del 1929 la scelta deflazionistica, anche se accompagnata da investimenti pubblici non rimediava in nessun modo alto sfacelo della situazione. Ci voleva un intervento dello c;t~to ben oill massiccio e spregiudicato, una politica infla. zir,r.i,;tica che avrebhe offerto prospettive di assorbimento delIn d1~occupazione e quindi di ripresa. Invece tra il 1929 e 11 1932 i paesi caoita1,c;tici deflazionarono. cercando di rimediare alla disoccup~zione CC\ninvestimenti pubblici: il risultato. l'aumento della disoccup~zione spavenloso A que,;to punto. dice il Woolf. possiamo distinguere le po• litiche dei tre paesi fasci3ti e vedere. dal loro risultati, le dii• f Prenz~ tr,') P$S<"" quelle dei paesi • democratici •. Nei paesi f:i,;cisti il diriqi,;mo statale. imponendo !°inflazione e facilitanrlo il credito Dl'rmise una r11oidi<isima ripresa In che senso nntcrvento dello St.110 è, stato nell'organizzazione e nei melo• di diverc;o nei paesi c11oìtalic;ti • democratici w? Oui il di-;cor<io di Woolf ~·intorbida Bisogna tenere nre- <l('nti. Poli dirP nnn soltanto le decisioni pratiche ma anche lt> dilferP01e di dottrina I primi fascismi hanno avuto proqrammi antir~oilalisti•naziona!isti Il programma fascista del 1919. U pron,ammt.1 nazio•t, dPI 1920 I temi nazionalistkl rii Klta in G 1,-ippone tra i! 1920 r- il t()30. p,1r1avnno di confisca del so48 - vrt_1poIhtt, d, gucrrn, assegnazione di terre ai contadini. nazio• nt1lizzazione d, trusts. formazione di una • classe media • gencralizzatn. etc. t temi del fascismo antemarcia, dei fascismi • di sinistra • e • nnticapitalistici w, che ernno stati all"inizio usati m senso antisoclalistt.1 e nazionalista furono, secondo il Woolf riesumt1ti negli anni della depressione nella ideologia del • superamento degli opposti egoismi w. per controllare non soltantc, 1 tavoralori. come i regimi facevano fin dall'inizio, m, anche gli imprenditori l'intervento dello stato era indicato dalla propaganda fascista come il mezzo migliore per superare il capitalismo • laissez-faire • e po1enm,re l'economia del• la nazione: attraverso. com'è noto. una politica protezionista e m1tarchicP. tonificata dalla corsa al riarmo e alle conquiste mi 1itnri Perciò. dice il Woolf. gli interventi dello stato sotto formo di misure proiezioniste, i salvataggi bancari e industria• h. la formazione dei consorzi, le opere pubbliche etc. - misure prese sia dai paesi fascisti che da quelli democratici - snrebbero state profondamente di\lerse per la differenza di propositi che le animava Nei paesi capitalisti-liberali l'intervento dello stato era consider.ito una misura di emergenza. una necessità temporanea. Quando fosse stato ripristinato il • nor• male. ordine del mercato. lo stato si sarebbe dovuto ritirare. Nei paesi fascisti invece l'intervento dello stato era teorizzato e sbandierato come la forma migliore di potenziamento economico-militare. Sappiamo che gli stati capit31isti•liberali e democratici non si sono affatto ritirati anche se. a differenza dei paesi fascisti, oensavano di doverlo fare. la differenza di dotlrina in questo caso non è molto rllev;:inte: si può semmai ricordare al Woolf r.he dargli, come in questo caso. importanza è uno scivolone irlralistico de! tipo dì quelli a cui vanno soggetti gli empiristi interir;ili Sr- davvero la differenza. a parità di interventi, è sta1,1 c;oltanto di • philosophy •. di giustificazioni teoriche e convin,ioni politiche. allora non c"è che da dimenticare questa differenza e ribadire la piena appa•tenenza del • sistemi • fascisti a! sistema capit?lista: semmai le differenze dei sistemi fascisti sarebbero da indicare nella piU evidente dittatura dl classe :J!l°interno, nella pili evidente e clamorosa conferma del priviteqi sociali precostituiti. negli sviluppi pili violentemente imnPrialisti e querrafondai. Non è possibile contrapporre la rapi• da ripresa delle economie fasciste alla, assai piU lenta, ripresa delle economie dei paesi •democratici•. In questo caso non rlen1ra nella definizione di • fascista • il fascismo itali!mo, che è rimasto statico e lento in una situazione di deflazione e lavori pubblici fino almeno alla fine del 1934. quando ha lm• bocc-ato la strada della preparnzione alla guerra. D"altra oarte si taglia fuori dal quadro il New Oeal di Roo-

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