nglne teniniana di questa Impostazione viene ora • edulcorata • attribuendo ella lotta per Il superamento dei con1ratti agrari e per l'assoclaztono volontaria e democr.itica dei con,adinl1>roprletan I connotàu, appunto, d1 efficace strumento di lotta antimooop0Ust1ca, per Il passaggio nella democrazia al socialismo. In questo contesto la battaglia per un diverso orientamento del capitalismo di Stato, rispondente agli interessi delle masse con• tadine e dello sviluppo dell'agricoltura, diviene una componente es::ienzia!e, che pretende di sottolineare il carattere politico generale del movimento per la riforma agraria, della lotta antImonopollstica. Nel quadro, In effetti, di un presunto processo in cui senza soluzioni di continuità si unificano lotta democratica antlmonopollstlca e lotta socialista anticapltallstica, lo schieramento delle forze antimonopolistiche e il capltallsmo di Stato assurgono al rango di cardini strategici su cui si fonda il • blocco st">rico • per la realizzazione delle riforme di struttura. Questa prospettiva consente di allargare la formulazlone del Congresso di Lione, sulla base del nuovo significato assunto dalla parola d'ordine della spartizione contadina della terra, circa la questione delle • forze motrici • della rivoluzione (ora democratica a socialista Insieme) ita11ana. Infatti con la crescente subordinazione di tutta l'economia italiana al prepotere dei gruppi monopolistici • si stabilisce, 0990ttivamente, una con. cordanza di flnl tra classe operaia che lotta contro i monopoli e per abbattere Il eapltallsmo, non plU solo con le masse proletarie e semlproletarle. ma con la massa del coltivatori diretti nelle campagne e con una parte Importante dei ceti medi produttivi nelle città, che consente nuoYe posslbllltà per l'allargamento del sistema d'alleanze della classe operela e del1e basi di massa per un rinnovamento democratico e socialista [ .•.] • (Dalla • Dichiarazione programmatica• dell'VIII Congresso del Pcl • Il nereti o ♦ nostro). Sulla base. quindi. dell'analisi del tipo di sviluppo economi• co In atto In ltalla In termini di • espansione monopollstlea •, la questione merldionale viene riportata sotto forma di contraddizione • strutturale • tra • raplna • operata dal monopoll sulla società e Mezzogiorno. un tempo con1raddlzlone tra capltallsmo settentrionale e proprietà fondiaria meridionale. Ancora una volta la funzionalità capltallstlca del dualismo tecnlco-produttl· vo delle due aree viene s1ravolta In termini di contraddizione antagonistica. preparando Il terreno teorico su cui viene Intrapresa un'opera di progressiva definizione della funzione dello Stato (borghese) quale garante dello sviluppo • equilibrato • della ricchezza, collocandola quindi al di sopra e all'esterno dol processo di valorizzazione complessiva. Del resto una esemplare specificazione dell'lnevitablle re• CU?ero delle contraddizioni • meridionali • entro il complessivo procosso di accumulazlone capitc11lst1co è offer1a dall'oggettiva mluz,one e traduzione della lotta per la liquidazione del latifondo t1pIco, conclusasi vlttoriosamen1e nel decennio conslde-, ralo con il sacrificio d1 dure e sangumose battaglie da parte del proletariato ogrlcolo e delle masse di contadini poveri. In una sol!ecltaz1one allo sviluppo capitalls1ico del Mezzogiorno. la dissoluzione del vecchio regime fondiario sulle terre del latifondo trad1z1onale.infatti, al di là del suoi !imiti, sancisce. con lo stralcio di riforma agraria la necossltà da parte dello Stato di adeguare le strutture produttive mt"ridionali all'.ampliamento della scala di produzione n.iz1onaleconseguito dal processo postbellico di ricos1ruzione capitalistica (incremenlo della piccola proprietà con1adina tradizionale: formazione di una nuova piccola proprietà sulla base della limitazione del latifondo: lrasformaziono tecmco-produ1t1va del latifondo secondo le oble:- uvo esigenze dalla condizione di produzione pos1-ricos1ruzione). L'assalto al la li fondo, del resto. ottre a stimolare la vlvlflc::iziono e rall3rgamcnto del mercato interno, provoca sul plano oohtlco. con la sconfitta del settore plu arretrato del vecchi ceti agrari, una modificazione del sislema tradlzlonale di alte:mzc doll~ classi dirigenti oramai non pili omogeneo, appunto. al• la gestìone del processo di sviluppo capitalisllco. In effelti è proprio la sostanzla1e accettazione dJ parte del Movimento operaio del terreno di scontro (economico e poi tico) offerto dalla borghesie (fatta salva la sua puntuale conte• stazione) a permettere la soddisfazione. tramite I nuovi equ • librl. politici ed economici acquisiti, delle esigenze dell'accumulazione capl1allstica. In questo ambito vlene ripresa la teorizzazione di una ulteriore • degradazione • dell'agricoltura e del tessuto produttivo meridionale ritenuta imputabile. appunto. al limiti della riforma agraria. che h8 lasciata Intatta gran parte dei vecchi rapporti. ed alla crescen1e pene1razlone del capitale finanziarlo. che impedisce un generale sviluppo dell'agricoltura meridionale attraverso rorganlzzaz,one ed il controllo del merct-• 10. Il monopolio del credito, la 1r.isformazione del prodotU. e tuua la rete delle attivllb focenti capo agli enl/ di riforma e ai consoni agrari; caricando cosi • I contadini meridionall di nuovi pesi, meno d1re11i,ma non meno oppressivi•. Il successivo rilancio. quindi. della riforma agraria (nel quadro dell'oblettlvo generale delta limitazione permanente del• la proprietà terriera e della terra a chi la lavora). e del programma di lnduslrlalizzazlone del Meuogiorno llnlervento dell'industria di Stato per la creazione di un'lnduslrla di base e utlllzzazlone a fevore delle leggi per l'induslrlallzzazlone del Mezzogiorno) esprime la piattaforma programmatica delle rl- - 37
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