;idicmallsta del Movimento operaio è quella che piU nettamen· te ti distingue dalle altre nei suoi fondamenti storico-1eoricL 2 Prescindendo da un'analisi delle specificità delte varie fasi attraversate dall'elaborazione gramsciana del pro- , blema meridionale (Ordine Nuovo setlimanale. Ordine nuovo quotidiano del ·21-·22,prese di posizione di Gramsci e del Partito Comunista n~I 1924-'26). essa comunque si collega organicamente con l'esigenza di fornire una risposta strntegica complessiva ai problemi della rivoluzione sociallsta in Italia. l'anallsi di Gramsci del processo risorgimentale di unificazione politica della penisola itali,ma risiede nel giudizio secondo cui Il partito dei moderati avrebbe soffocato con la violenza uno sviluppo del rapporti di produzione, che. senza dubbio. sarebbe stato garantito allo stesso capitalismo nazionale qua• lora esso avesse voluto passare attraverso la rivoluzione agraria, fondandosi cosi su una democrazia rurale anziché sull'alleanza delle forze del feudalismo meridionale. Abblemo già esaminato alcune delle implicazioni storico-teoriche contenute in tale affermazione. Da essa discende, comunque, che • Il problema della terra è il problema della rivoluzione, la quale in ltalla è possibile solo se coincide con gli interessi dei contadini e degli operai [ ...]. Il problema della rivoluzione italiana è dunque il problema dell'unità degli operai e contadini~ (l'Ordine Nuovo, 31 agosto 1921, I. n. 242). In sostanza, per Gramsci la questione meridionale e contadina è un aspetto decisivo delle alleanze di classe. l'alleanza del proletariato industrlale del Nord con le masse contadine meridionali nel quadro della dittatura proletaria caratterizza, In effetti, l'origine leninista della proposta rivoluzionarla gramsciana. l'individuazione. del resto, delle caratteristiche del processo di sviluppo post-unitario della società italiana nell'opprofondimento della contraddizione tra città e campagna, nell'Inasprimento (dettato dalla logica classista borghese interpretata dal moderati) della subordinazione meridionale alle esigenze di sviluppo industriale det Nord, avvicina Gramsci alle Istanze del meridionalismo riformista per quanto concerne il problema della distribuzione della terra. In realtà, la concezione del Mezzogiorno come • disgregazione•. ossia come disfunzionale (per l'esistenza dei rapporti c!i proprietà latlfondlstlcl) ad un libero e rapido sviluppo capitalistico Integrale, Impone a Gramsci di demandare la soluzione del problema della produzione agricola ad una già presupposta rivoluzione politica. sotto la dittatura del proletariato, che implica il necessario mutomento d'indirizzo nel campo dell'industria e della finanza nazionale, capace, appunto. di sostenere la ridefinizione del rapporto industria.agricoltura. lo sforzo di Gramsci. quindi. se presume dl risolvere con lo rivoluzlone socialista i problemi lasciati irrisolti dalla mera spartizione del latifondo dì eredità salveminiana (per fare un nome). oure non riesce a svincolarsi, per i fondamenti teorici che sono alla base della sua concezione della queslione meri• dionale, dal presupporre la necessità. per la sua soluzione, della creazione e dello sviluppo della piccola proprietà contadina. la soluzione strategica prospettata da Gramsci della necessità dell'alleanza operai.contadini meridionali non è esente. del resto, da vuoti e carenze In termini di analisi delta stratificazione di classe dei lavoratori delle campagne. da cui deriva una certa genericlzzazlone del rapporto proletariato-strati contadini rivoluzionari (si ricordi la scientifica discriminazione di Lenin all'interno delle masse contadine) omogenea al privile• glamento di questi ultimi quali ostacolo alla possibilità che fl Mezzogiorno divenga lo fucina della controrivoluzione (con la ripresa di un motivo su cui aveva lungamente lnsistito il Salvemini socialista). nella misura in cui il prole tarlato Industriale mutando le basi dello Stato può gorantir! ai contadini meridionali gli strumenti economici per la loro sopravvivenza. In sostanza, è sulla scorta dell'analisi di Gramsci del sistema economico capitalistico e del mercato capitallstico postrisorgimentale. che la tesi del Mezzogiorno come disgregazione socl.lle. mentre consente il vanificarsi di un'analisi marxista del tessuto produnivo del Mezzogiorno, consente di recuperare entro la strategia della rivoluzione socialista la tradizione giacobino-radicale del meridionalismo borghese. 3 Un tratto essenziale alla successiva rielaborazione a cui fu sottoposta la tesi gramsciana (entro Il periodo , segnato dalla Conferenza agraria meridtonale del 1926 convocata dal Pcl e dall'immediato dopoguerra) è costituito dall'esigenza di una sua utilizzazione In funzione delrlnse• rimento del problema agrario e contadino nelle Ipotesi di ricostruzione del futuro Stato democratico. In realtà viene ripreso e sviluppato Il nucleo centrale dell'elaborazione di Gramsci sulle caratteristiche del mercato capltallstlco italiano, il cui sviluppo avrebbe sussunto le forme residue semlfeudall e precapitallstlche dell'agricoltura. l'essenza del problema agrario merldlonale viene fatta risiedere nelle forme di rendita usuraria prodotte nel Mezzogiorno, e a cui presiedono determinati rapporti soclall, su cui si sarebbe Innestata la rapine monopolistica. Oltre a ciò. l'anallsl delle - 35
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