10 • Cos,. del pan, se Jlel Meuog1orno non si riuscirci a varare una r,lorma agraria. né stupida• mente SOCial1uatnce.né prettamente quoliuatricc. ma raziona!metestudiala in vista del supremoobiet• t1vodi aumentarela produzionenazionale.e di sbloc• care la selva dei rapporti feudali e post.feudall che inceppano ragricohura meridionale, ò moho probabile che l'immob1l11às1ru11uraledella società meri, dlooale finirà per svelare una forza di persistenza anche maggioredel previsto • (G Dorso. L'occaslo- ~ storica. Tonno, Einaudi, p. 177). 32 - 9entI. (naturalmente la borgheslo progressista contro 1<1borghesia terriera!) quale nsotuzwnc complementare del problema. 10 Ne9!1 stessi termini sostanz1alt, pur se con clementi di novità, Dorso prosegue la suri polemica fmo all'avvento del fascismo ed all'immediato dopoguerra. La saldaluro economica tra Nord e Sud deve- ormai avvenire. ed è questa l'ultima • occasione s1orica •. superando i crileri trad1zional1 favorevoli agli Industriali parassitari e protetti dallo S1a10.che fanno del Mezzogiorno, privalo dei suoi capitali. un • mercato riservalo • alle lndustrie settenlrionall e che coslringono i consum.;torl meridiooall a pagare i prodolti inc!ustriali non a prezzo di mercato ma di monopolio (ecco riproposto con lermini nlIov1 lo sfruttamento colon1ale1 ). menlre vendono l prodotti agricoli al • reale. prezzo di merca10. Deve avvenire quindi, secondo una concezione ormai pienamente connatura• tri con la proposizione di uno sviluppo equilibrato del capitalismo, tale da favorire il formarsi d, aziende contadine efficienti capaci di specializzare le culture. e da promuovere la capitalizzazione e la industrializzazione del Mezzogiorno.11 E' veramente significativo come con Dorso non solo si riveli la continuità del meridionalismo borghese dall'Unità fino alla costituzione della repubblica. ma come inoltre 1o sbocco inevitabile di tale opposizione risulti in ultima istanza pienamente velleitario. pur nelle sue is1anze riformatrici, e subordinato allo sviluppo capitalistico, che unilariamente viene portato avanti, nel Nord come nel Sud. con le inevltabili contraddizioni proprie del processo di accumulazione Ci'lpitalistica. Al massimo vengono espresse esigenze razionalizzatrici e genericomente progressiste che certo non intaccano la struttura dualistica dell'unico mercato nazionale e per di pili. non cogliendo l'essenza capilailstica della rendita fondiaria e la formazione nell'area meridionale di rapporti di produzione pienamente capitalistici, la polemica viene ricondotta nell'ambito della con• traddizione tra feudalismo nell'area meridionale e capitalismo nel Nord, tra generico immobillsmo e progresso economico•sociale. Nell'esaminc1re il meridionalismo del Partito popolare italiano e del suo foridatore luigi Sturzo. prescindiamo volutamente dal prendere In considerazione 11significato pili vasto. e certo di portata complessivamente superiore, della nascila del partito cattolico. D'altra parte è pur vero che I cardini del pensiero di Sturzo si ritrovano nella disamina della questione meridionale ed a questo problema è strettamente legata !'origine del partito POPolare quale organizzazione politica, in prima Istanza, del mondo rurale, e quale risposta alla questione meridionale E' infatti lntorno al problemi del Sud d'lta11ae dell'agricol· tura che le istanze democratico,cdstlane, anllliberali e avverse ad una • pura • economia di mercalo. restia ad ogni Intervento equilibratore dello Stato, come la cons;ipevolezza dell'importanza dell'affermazione dell' • armonia tra le classi •. trovano una loro sintesi in termini di programma politico-economico che fa risaltare come. almeno alle origini e nei primi anni, Il partito cattolico sia esscnzi;ilmente un partito contadino. che nel Mezzogiorno e per esso gioca le sue carte migliori. (Ed è In questo ambito che va colta l'istanza del Regionalismo.) Non a caso fu assente dal pensiero di Sturzo ogni problematica relativa al mondo della fabbrica e delle industrie. fatto significativo se si rileva come era ben presente In lui Il concetto di classe e il pericolo derivante dall'avanzata del proletariato e delle sue organizzazioni politiche.
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