f • In effetti. nel Mezzogiorno la rivoluzione antl· feudale non ebbe la funzione di agire sullo s111luppo della produzione,non condusse ad allargare contemporaneamentela struttura della 30Cletà, Immettendo nuove forze vitali nel circolo produttl110e dilatan• dolo In collaborazione con Il generale clrcolo pro• duttl110europeo, non servi a promuo11ereparte del contadini della gleba ed operai, e perciò la borghesia terriera trovò plU facile Il suo gioco e riusci a mantenere la fisionomia del blocco agrario. con la sola successione del borghesi rurali al posto del vecchi feudatari ■ (G. Dorso, Dittatura elesse poJ/rJ. ca e classe dlrfgttnttt, Torino, Einaudi, p, 1-4). 9 ■ Ma data la spinta allo sviluppo progressivodella società meridionale. creando Il clima economico adatto, liberando la produzionemeridionaledalle pastoie e dagli strumenti economici, amministrativi, doganali e flscall. che per quasi un secolo !"hanno ostacolata e tagUegglata.e 111nuova borghesia progressista che sl formerà apprenderàben presto la Importanzae la necessità dell'autogovernoe sostanzierà perelò la formula delrautonomla regionale di un contenuto istituzionale che le assicurerà Il 8UC· ceno ■ (G. Dorso, L'occasione storlcs, Torino, Einaudi. p. 171). l'ipotesi giacobina della difesa degli interessi immediati dei contadini, seppur vede la risoluzione del problema nell'ambito della futura società socialista, da attuare • progressivJmente •. E' comunque nel periodo tra la guerra ed il dopoguerra che la • questione meridionale ■ acquista un signific3to pili complessivo ed assume un'implicazione ph) vasta e generale, sia net risultare un momento alternativo e di discriminante politica. pili di quanto non lo sia stato in passato, tra riformisti democratico-borghesi e razione governativa, sia nell'assumere valore di alternativa strategica all'interno della stessa opposizione meridionalistica. nella sua componente laica come In quella cat1olica. L'opposizione liberale al trasformismo giolittiano ed alla politica statale, trova nella sua accezione meridionalistica la massima espressione in Guido Dorso. per il quale U problema del Mezzogiorno era tanto decisivo che per lui • la rivoluzione italiana sarà meridionale o non sarà • (e si riferiva naturalmente alla rivoluzione liberale!). Seppur la risoluzione In termini di alternativa politica era plu conseguente, tunavia la concezione di fondo del suo meridionalismo si ricollega per quanto riguarda !"analisi della struttura economica del Mezzogiorno, e te risposte positive In termini di sviluppo, al moderatismo, come pure al giacobinismo. pur in una concezione plu rigorosamente consona ad uno sviluppo capitallstlco e pili sensibile alla funzione dello Stato. in un contesto storico che aveva nella or• mai riconosciuta lotta di classe e nel formarsi dei partiti del proletariato agricolo cd Industriale gll elementi di maggiore rilevanza. Le origini della questione meridionale sono infatti legate, anche per Dorso. ad una mancata rottura dei rapporti di produzione feudali: nella non avvenuta modificazione dei rapporti di proprietà è vista la causa di una mancata formazione di una • borghesia terriera • capace di spezzare il blocco agrario, ostacolo allo sviluppo economico-sociale de1 Mezzogiorno. a Ovest.i concezione, singolarmente analoga a quella della Rassegna Settimanale, è peraltro resa pili complessa, per quanto riguarda l'analisi e le risposte, dal contesto storico entro cui operava Dorso. Infatti due elementi emergono dall'analisi dello sviluppo del problema meridionale: l'essere la questione meridionale un aspetto peculiare della azione di classe dello Stato accentratore e favorevole al blocco agrario-Industriale (da cui il giudizio di deterioramento della condizione del Mezzogiorno. causato In primls dalla politica di protezione industriale, doganale, e da quella del lavori pubbllci quale unico toccasana. ed il favore concesso all'autonomismo) 9 , e la concezione della ■ questione ■ come complessivo problema da inserire in uno sviluppo capitalistico razionale. tale da superare la struttura precapltallstica del Mezzogiorno. Sviluppo da promuovere grazie alla formazione della azienda contadino-capitalistica. capace di garantire uno sviluppo tecnico-produttivo da ricollegare cosi al grado di efficienza del Nord. Ancora una volta non si comprende il processo unico del formarsi del capitalismo Italiano, e della funzionalltà pur contraddit1oria ma pienamente capltallstlca dell'area meridionale. Per di plU. Il ricondurre il prohlema alla sola questione agraria ed alta industrializzazione det tessuto agricolo ripropone vecchi ed angusti schemi che necessariamente sfociano nella Idealizzazione della formazione di • classi diri- -31
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