Bilancio critico del pensiero meridionalistico 1 • [ ...] E' un fatto che quelle terre. In uno od altro modo. andavano e vanno rapidamente 3d accrescere I vasti latifondi del grandi propriet11rl e la nuova classe dei contadini non si torma. (cfr. P. V1llarl, Le lettere meridionali ed altri scritti sulla questione sociale In ltalls, Firenze 18781. l • [ J L'abolltione di diritto del sistema feudale non produsse nessuna rivoluzione sociale, appunto perché I feudi all'infuori delle sole terre che erano state regolarmente date in enfiteusi. furono lasclatl In libera propnetà agli antichi lavoratori: onde al legame tra 11 coltivatore e il suolo. che prima era costituito dalla stessa servltù feudale, non si so. s111uf come 111trove l'altro vincolo della proprletà • (cfr. S Sonnino, Discorsi parlsmentorl, Roma 1925, voi. 1) 28 - Sulla scoria dell'analisi schemiticamente compiut.i è necessario affrontare l'esame della tradizione teorica meridionalislica (sia nelle sue componenti borghesi che in quelle mantis1c). Ciò consente, •nfatti. da una parte di ritrovare i lim111di quella 1radizione. dall'altra di operare un tentativo di rifondazione in termini marxisti della questione stessa su cui poter costruire un'efficace s1rategi3 anticopitalistica Una prima fase immediatamente post-risorgimentale dell'opposizione merldlonallsta ha come limite ben preciso il fatto che SI inserisce all'interno der sistema politico-economico, e che il suo fine ultimo è quello di un • ammodern.:imento • e di una tresformazione del tessuto economico-sociale del Mezzogiorno che mal mette in discussione il modo d1 sviluppo del capitalismo italiano, e mai coglie !a • funzionalità • dell'area meridionale all'accumuhtzione del capitale nel Nord. A causa di questi limiti originari il dibattito sul Mezzogiorno, al di là delle istanze moralistiche e delle pretese illuministiche non riesce a cogliere !'unità sostanziale del processo di accumulazione capitalistica nell'lttilla post-Risorgimentale. e riduce cosi il problema essenzialmente alla • questione agraria •. cioè nell'ambito di una critica che partendo dai rapporti di proprietà, dall'esistenza del latifondo, della proprietà terriera, dall'esistenza del latifondo, della proprietà terriera assenteista, come elementi disfunzionali al progresso economico vede in questi un ostacolo allo sviluppo tecnicoproduttivo del Sud e nel formarsi della • classe di contadini • l'unica realtà nuova capace di rimuoverlo. I Il dibattito in corso negli ultimi decenni del secolo XIX, trova una sua prima espressione nel .. riformismo liberale • portato avanti dal gruppo meridionalistico che ruotava attorno alla rivista Rassegna settimanale. Non ci interessa qui cogliere le varie posizioni degli esponenti maggiori: Villari, Franchetti, Sonnino. Fortunato. De Viti. De Marco ecc.; né esaminare te varie polemiche circa 1 singoli problemi, bensi rilevare come nell'anallsi del processo di sviluppo dello Stato unitario. e nei provvedimenti auspicati, sfrondati dal moralfsmo che Aleggi.i continuamente, vi sia una visione unitaria che riconduce ad un • moderatismo • sostanziale ogni Istanza di rinnovamento strutturale. Il Mezzogiorno viene sempre visto come momento a sé stante e di squilibrio del tessuto economico itollano, in quanto mantiene di fatto elementi feudali che frenano lo sviluppo delle forze produttive. e Impediscono un ade• gnamento del tessuto agrlcolo ai ritmi di sviluppo industrlale del Nord. 2
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