strializzazione. ancora una volta non vista prioritariamente come industriahzzaz1ono dell'agricoltura. l'esplosione delle ultm1c loue operaie, ha fatto emergere il loro nuovo sigmficato. consistito nel non limitare la contrattazione all'aumento dei minimi salariali, ma nel collegare la lot• ta per il salario alla richiesta di contrattazione dei livelli di occupazione e di controllo della orgJnizzazione del lavoro e della formazione del mercato del lavoro all'esterno dell'azienda sia industriale che agricola. attraverso la conquista di nuovi strumenti d1 potere sindac.ile i delegati d, squadra o di reparto e le commissioni comunali. strumenti capaci di costituire un primo momeIIto di re&le contest3zlone del potere padronale e d1 quello politico. in modo da non consentire piU il riassorbi• mento delle conquiste salariali da parte del padronato attraver· so l'intensificazione dello sfruttamento e l'uso del mercato di piazza. con la conseguente contrc1pposizione degli interessi de• gli occupati a quelli dei lavoratori disoccupati Da ciò deriva la necessità per il movimen10 operaio di non l1m1tare l'attuale tematica meridionale alla politica di riforme. ma di rilanciare la pohlica complessiva nel Mezzogiorno che abbia come obiettivo una trasformazione dell'intero tessuto produttivo. Entro que~ti presupposti si inserisce l'esigenza di I-:- dicare una riforma agraria che non sia intesa come riforma contadina e quindi come difesa degli strati contadini, nonché una industrializzazione che si risolva soltanto nella creazione di servizi per l'intera società. devolvendo a tale scopo Investimenti specifici per la industrializzazione del Mezzogiorno, ma definisca il rapporto tra industrializzazione e sviluppo agricolo, proponendo quindi investimenti per Il Mezzogiorno che colleghino lo sviluppo dell"industria pubblica alle esigenze locali e che si muovano verso una trasformazione dell'agricoltura nel termini di una sua industrializzazione. esaltando In questo processo il ruolo attivo della classe operaia. Inoltre le acquisizioni di potere saldano le lotte del proletariato agricolo con quello Industriale. e portano avanti Istanze di gestione dei mezzi di produzione e quindi di gestione dello sviluppo economico complessivo e tendono a trovare nella società momenti di potere alternativo tali da superare i due momenti di lotta della democrazia borghese, la lotta economica e la lotta politica 20 - In questo contesto il movimento operaio pone anche l'esigenza di superare it ruolo dello Stato centralizzatore da un lato, e gll apparati di gestione locali dall"altro, In quanto coglie l'illusorietà di una pos~ibite sua democratizzazione attraverso il decentramento politico-amministrativo, e quindi entro quelli di un possibile allargamento della partecipazione delle masse alla gestione della società. lnfattì il controllo sullo sviluppo economico non utilizza la mediazione statnle come mediazione dl contraddizioni capitalistiche. bensi come intervento in esse per portare avanti un processo di reale controllo sullo sviluppo economico in funzione delle esigenze di classe del proletariato e dei suol alleati. A questo scopo si utilizzano gli attuali organi decentr.iti dello Stato. per trasformarli da funzionati alla gestione dello sviluppo capitalistico. in reali momenti di intervento e di controllo dello Stato nelle zone e nelle regioni. Di qui l'esigenZJ di una lotta che nelle Regioni non vede soltanto un momento di decentramento democratico, ma vi riscontri un momento di reale unificazione del potere esecutivo con il potere legislativo, allo scopo di gestire l'Intervento pubblico con I piani zonali e regionali. e di controllare la proprietà privata. per realizzare forme di controllo della classe operaia e dei suoi alleati. Collateralmente diventa necessaria la creazione di organismi di autonomia del fronte che, nell'affermarsi come momenti di gestione da parte della classe operaia e dei suoi alleall nella società civile. dello sviluppo economico. portino avanti una sirategia di dualismo di potere che. superando la separazione borghese di lotta politica e lotta economica. si definiscano come momenti decentrati e centralizzati di control'o per una gestione alternativ& non recuperabile da parte del fronte capitalistico. In questo contesto la funzione del partlll e dei sindacati del movimento operaio si deve specificare in azioni che conducano al rovesciamento dell'azione dello Stato in maniera tale da assicurare un controllo delle scelte produttive funzionale al• le esigenze del frcnte rivoluzionario e dei suoi alleati. e ad una acu. tizzazione delle contraddizioni capitalistiche pur ancora nell'ambito del terreno di scontro capitalistico, allo scopo di fondare una crescita del dualismo di potere che metta In crisi la gestione capitalistica attuando le premesse della rivoluzione socialista.
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