giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

e· questo 11momento In cui si cerca. da parie del movImen to operalo. d1 prendere nettame,lle le dls1anze e di polemizza• re conlro questa in1erpre1azlone, affermando che !"unificazione capllal1st1ca. lung, dal cos111uirc,una fase • nuova • e caratteriz• zante dell'altuale sviluppo economico, si era già compiuta al mo. mento della umficazlone nazionale e dunque della costituzione di un mercato nazlonale e della sussunzione In esso di forme proprietarie precapllalistiche Si sostiene Invece che da una parre gli lnterveni. statali come la -legge stralcio•. che segnò la liquidazione del laufondo e. dall'altro. gh Investimenti volti ad una concentrazione lndu• striale nel Nord. non solo hanno mutato Il volto del paese da agricolo-Industriale In industriale-agricolo. ma modificando la natura dello Staio lo hanno trasformato in Stato monopolistico Ma da questa Interpretazione dello sviluppo economico si 91ungechiaramente a vedere il rapporto Stato-società nel senso che lo Stato si caratterizza, come è già stato detto. quale mediatore degli interessi monopollstlcl, e - In contrapposizione a ciò - si delinea una strategia al cui centro sta l'iodivlduaz10ne di un nuovo rapporto in cui lo Stato pub modificare la SU() natura o. altraverso graduali e democratiche trasformazioni perdere il suo carat1ere di classe. per diventare mediatore degli interessi dell'intera collettività e momento di equilibrio tra le partr. In questa nuova tematica del rapporto Stato-società. si prospetla la possibllUà di avanzata al socialismo In cui viene superata la fase gramsclano-lenlnlsta della dittatura del proletariato e del salto rivoluzionarlo, mentre si coglie nella tema• llca delle riforme. portate avanti dallo Stato-programmatore. un momento di immediata avanzata democratica al socialismo. Il Mezzogiorno non ha dunque bisogno di raggiungere e compiere interamente la sua • fase democratico-borghese •. ma deve, attraverso uno sviluppo tecnico adeguato. superare la sua arretrateu& con un programma di riforme di struttura da attuare nell'ambito di una affermazione della programmazione democratica In effetti però. e al di là delle affermazioni verbali, tale strategia non fa che riproporre, sia pure In termini nuovi. la vecchia pohtica della avanzata democratica al socialismo Intesa come fase democratica della rivoluzione soclallsta. il cui protagonista diviene un fronte sociale estremamente differenziato e contraddlltorio. accomunato dalla lotta al monopolio Allo scopo di venlicare le realizzabilità dl tale strategia per quanto riguardi' Il Mezzogiorno. occorre fare un rapido bllanclo della ristrutturazione capltallstlca, che è alla base della costituzione del centro-sinistra. volta a far fronte alle obiettive esigenze di rendere competitiva l'economia ltallana nel confron18Il dell'area comumt.'.lrla lnfaltl la polltlca d1 intervento dello Stlllo. attraverso orga· nl sricclficl. si Inscriva nel quadro di una serie di Investimenti 1nd1rlzzatialla creazione di grandi complessi Industriali (vedi investimenti ENI. IRI. nella siderurgia e nel a petrolchimica) per promuovere !e lacerazioni del vecchio tessuto e avviare un processo di diffusione della lndustrlalizzazlone. perdendo compie• tamente l'Importanza del problema di adeguare gll Interventi e gli Investimenti ad una polllica ~I reale e alternativa trasformazione del tessuto produttivo Industriale e agricolo già esistente Cosi gli Investimenti per Il Mezzogiorno ebbero carattere di provvedimenti destinati allo sviluppo Industriale llmltatamen1e a certe aree. dove l'Intervento oubbllco o privato venivano a coincidere. e ad esaurire le reali possibilità di Investimento. per cui gli interventi nell'agricoltura e sul più complessho as• sello tecnico produttivo dell'area finirono per caratterizzarsi co· me semplice sostegno e sovvenzione attraverso la difesa dei prodotti e del prezzi. onde evitare una ulteriore emarginazione di questi settori le scelte programmatiche di centro-sinistra contenevano in sé I germi del fallimento. In quanto non coglievano Il rapporto tra Industria e agricoltura nel Sud. e separando I due settori rifondavano una politica destinata ad accentuare Il divario tra settore pubblico e privato. tra Nord e Sud. Bisogna peraltro rilevare I contr9ccolpi che nel seno del movimento operalo ebbe Il disegno di ristrutturazione capitali• sllca Infatti, se 11Psi andava dietro alle Illusioni di una possl· bile rlsoluzlone del problemi complessivi del Paese attraverso la programmazione. l'ingresso nella maggioranza di governo provocò la rottura col partito di una sua ala che affermava la propria autonomia da late disegno rifiutando Il compro, messo di centro-sinistra. Il Pslup, nato da quel rifiuto. mentre riaffermò la propria fedeltlt alla classe operala. In quanto aç. cenò per valida l'analisi del Mezzogiorno come area di rapina, anche se non aolo da parte del gruppi monopollstlcl ma anche di queHI capltallsllcl. non riusci ad individuare I termini essen• zlali del problemi del Mezzogiorno. e fini col configurarsi come momento dialettico unilaterale Interno alla nuova tematica merldionallstica. Cosr definiti i nuovi termini dello scontro politico, l'lllu• slone di poter generalizzare la ristrutturazione a livello produt• tivo complessivo fu subito vanificata: 1 l'integrazione del MEC e quindi la neeessità di puntare. per la ristrutturazione, sul settori avanzati competitivi a livello internazlonale, fece entrare In crisi le llluslonl programmatiche del centro-sinistra. che vedevano nello Stato e nella program• mazlono momenti e strumenti di mediazione delle contraddlzio-

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