giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

nomcnto 1mport..ntc e d1 svoll:t della politica di intervento sti• t.i!c 11 I Mt:z.zo91orno.lo St,1to Jcqu1~1d1fa111 1.-i consapevolezza i.11 rJ > 1.;1,11.;~ele,.in;: :ti mJssuno le capacità espansive della sca• I.i ù, produzione c~•~tcntc. 1entando - pur mantenendo gli C· 4u1hlm d, fondo su cui s1 reggeva - d1 raz1onaltzzarne lo svi• lupi)0. E' d, qi.;esto periodo l'inizio di un d1batt1to sulla programmazione dello ~viluppo che, mentre esprime in termini ideolo91zz.1t1,I ruo"lo at!.vo di d,rcz,onc che lo Stato tende a far as• sumere JIIJ propna pol1t1ca dt mediazione. prospeua l'ipotesi del raggiungimento d1 un tipo di sviluppo • equihbrato • e di un econornia d1 piena occupaz,one, attraverso il superamento d ,Ile .:ontradd1z1001es1s1enli fra zone, settori. ed in primo luogo fra Nord e Sud C10 che in tale prospettiva veniva mistificato era il fatto che quelle contradd1z1011c1ost11u1vanoil portato obiettivo e strut. tur.::,e della accumul.-.z1011ceapitalistica italiana, e che le solle• c11,,z1onai d un suo rapido sviluppo avrebbero In realtà contri· buito ad accelerarle al massimo. Con l"mmo del superamento delle bnrriere doganali e con le spintf: all"ampliamento della capacità produttiva del sistema, s, ,mpose lo necessita d1 funzionalizzare \'intervento pubblico a t,'lt e.a1genze.operando: al und mod1f1caz1onedelln politicn dei prei.z c,lC comportò la m,,rginahzzazione d1 parte de, senori p1ù arr.?.rati. b) una mod1f1caziOn.d:!ella poh11cadella Cassa per 11Mezzog,orno. Si pas sò infat11 ,n agricoltura da un intervento di sostegno generalizzato li complesso del settore ad un intervento di coord namer:• 10. che spinse verso la scelta dell'individuazione delle .. zone 11uscewve d1 sviluppo • (furono infatti scelti solo 2,S milioni d1 Ha rispetto ai 7 sui quah agiva l'intervento della Cassa); con1emporaneamen1e nell"industna si passò ad un intervento che. oltre al sostenno e all'assistenza al tessuto ,ndustriale me• ndionale complessivamente arretrato, tendeva alta creazione de, cosiddetti ~ poh di sviluppo • come nuclei della futura industrializzazione del Sud Il mutamento dei criteri d1 intervento della azione statale d<'I Mezz:og,orno va visto nell'ambito delle linee generali in c~1i si articolo ,n quegli anni l'intervento pubblico. Infatti !"attuazione della politica di razionalizzazione capila• hstica, avviata con una ·serie di provvedimenti economici. fl. <;c;;i1ei cred1tm. comportò. nell'ambito di un aumento sensibile del volume della produzione come risposta alle sollec,tazloni provenienti dal MEC, l'adozione di una serie di priorllò nella destinazione dell"investimento pubblico - a llvello territoriale, settoriale ed aziendale - che. mentre rendeva sempre plU precario l'equilibrio produttivo esistente. postulava conseguente• mente una ridefinizione del blocco soclale di gestione che esal14 - tasse il ruolo propulsivo dei settori piUavanzati come cardine pe~ 11conseguimento di una rinnovata scala di produzione. In questo senso l'azione della Cassa. nei suol mutati indirizzi, si ricon• !erma come momento specifico di mediazione statale che nel sostegno e nella dìfesa degli equilibrl produttivi meridionali - altrlment1 sottoposti per la loro arretratezza a lacerazioni insostenibili - opera una subordinazione delle contraddizioni strutturali dell"area meridionale alla risoluzione dei problemi complessivi del ciclo economico nazionale. Cosi il sostegno concesso in questo periodo all'economia del Mezzogiorno scontò in realtà la sua esclusione dalla determinazione delle scelte gene• rali di sviluppo che nel frattempo si venivano specificando al livello nazionale D"altra parte. se è vero che una tale politica per Il Mezzogrnrno si riflet1eva sul complesso dell'area e, quindi, su gran parte degli stessi strati capitalistici, è pur vero che il costo ob1ett1vo di essa veniva riversato in primo luogo sulla classe operala agricola ed industriale e sul settore contadino meri· dionale. Nel momento in cui la politica di razionalizzazione. che con gli anni del • boom • raggiunge i suoi maggiori risultati, attraverso l'aumento del prodotto lordo nazionale. conduce all'acu• tizzazione delle contraddizioni interne all'equilibrio produttivo esistente e alta repentina inversione della fase espansiva del • ciclo - economico dando avvio ad un periodo di profonda crisi produttiva; nel momento in cui, rispetto all'Incalzare della recessione, si definisce compiutamente 1a necessità di una poli• tica economica volta ad una profonda rìstruttura,ione tecnicoprodutliva e di un nuovo equilibrio di gestione in grado di garantirne la attuazione. Il ruolo assegnato al Mezzogiorno nell'ambito delle nuove scelte di sviluppo complessive trova una piena definizione. che ne verifica il carattere di area subordinata alle esigenze e alle priorità del mercato nazionale. ma, al tempo stesso. di area difficilmente funzionalizzabile. per la sua arretratezza complessiva rispetto al tessuto produttivo nazionale, a quelle esigenze e o quella priorità. Dal 1963 infatti. attraverso tutta una gamma di interventi - congiunturah ., il nuovo Governo di centro-sinistra adotta una linea di intervento sull'economia che, mentre risponde con mag· giare coerenza alle scelte dl allineamento con la svolta verificatasi sul mercato mondiale alla fine degli anni cinquanta (MECKennedy Round). rivela dei precisi contenuti di fondo che presiedono tanto alla politica • antirecessiva • quanto alla successiva polltica di programmazione economica, con cui si tenderà a rilancfare e sostenere una nuova fase espansiva dell'intern economia nazionale. Complessivamente tali contenuti sono rappresentati dalla concentrazione dell'investimento al livelli aziendale. settoriale e

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