giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

aderivano i grandi gruppi finanziari. Costa ha preso p!U volte posizione durante il periodo della sua presidenza e ultimamen• te ancora nell_'intervento all'assemblea del giovani industriali e nel commiato all'assemblea della Confindustria con un discorso tendente ad esprimere le esigenze dei settori arretrati e 1a necessità di una alleanza tra Industriali ed altri ceti cosiddetti autonomi operanti spesso nel settori arretrati, glustilicando con questa esigenza di unità nel fronte proprietario la durezza della linea contrattuale da lui seguita per la necessità di scaricare sulla classe operaia i costi dell'arretratezza. Ma anche il nuovo blocco di gestione. che nella Confindu, stria si è andato configurando attorno al • rapporto Pirel1i • e poi nella designazione di Lombardi ha dovuto, sia pure pili sul piano del metodo che non su quello dei contenuti. farsi carico delle esigenze dl sviluppo complessive, accantonando l'alternativa per Il Mezzogiorno tra produzioni vecchie e produzioni nuove e tuttavia riconfermando le imprescindibili necessità di ristrutturare i settori arretrati, sia per salvaguardare i Hve111di competitività del sistema, sia per tentare di conlrollare alcune esigenze recentemente espresse dalla classe operala. La necessità di ristrutturazione si presenta poi in maniera particolarmente grave nell'agricoltura, evidenziando anche qui contrasti assai plU difficili da mediare. Mentre da una parte infatti il cambiamento della presidenza anche all'interno della Confagrlcohura, è il risultato del prevalere di una linea che fo propria, pur con una certa gradualità e con mediazioni ::iul terreno della cosiddetta politica soclale, la necessità della ristrutturazione con tutto ciò che questo comporta in termini di espulsione o emarginazione della aziende contadine o capitalistiche non recuperabili: dall'altro lato l'organizzazione bonomisna è costretta ad assumere posizioni sostanzialmente opposte. Basti pensare alle diverse posizioni assunte in materia di conservazione della politica di sostegno dei prezzi del prodotti agricoli e in materia di radicale modifica (per la Confagricoltura) e di proroga (per la Bonomiana) degli attuali criteri e strumenti dell'intervento pubblico. Le divisioni interne al fronte proprietario ed anche le difficoltà che da esse derivano per l'Identificazione di una linea di condotta nei confronti della classe operaia e del suol partiti, come d"altra parte !"impetuoso e generalizzato svltuppo delle lotte operaie nell'industria e nell'agrlcoltura. sono all'origine della profonda crisi politica che si è manifestata nella scissione del Psi, nella gravità della crisi governativa, e che tuttora rivive nella precarietà del compromesso sutla base del quale è stato ricostituito il Governo quadripartito. Speclficazionft meridionale di tale crisi è apparsa quella del Governo Regionale siciliano In quanto. da una parte in essa si sono rlpresentate in forma aggravata le difficoltà della ricomposizione del Governo dl centro-sinistra, dall'altra all'origine di queste vi è Indubbiamente una profonda frattura del fronte proprietario siciliano rispetto alle ipotesi di superamento capitalistico delle contraddizioni che lo sviluppo economico italiano sta producendo e aggravando nell'isola. Comunque sia, il complesso delle posizioni che abbiamo ri• chiamato sono la testimonianza del prospettarsi sempre pili · chiaro della necessità oggettiva di modificare la • linea dei poli • (rispetto alla quale la soluzione presentata al Convegno di Napoli rappresentava la continuazione in termini aggiornati) con un'ipotesi di svlluppo • piu realistica •• che comprenda il complesso della stratificazione produttiva esistente nel Sud. Che questa linea • pili realistica • si sia già tradotta in una precisa scelta. non è ancora possibile dire. Vi ostano infatti tutte le irrisolte contraddizioni che abbiamo ricordato. Tuttavia, per schematizzare. richiamiamo due tendenze principali che si sono espresse. L'una che sottolinea le esigenze dei settori arretrati, ponendo l'accento sulle misure di sostegno di questi e quindi sulla necessità di una condotta rigida nei confronti della classe operaia. L'altra che sottolinea la esigenza di un rafforzamento della competitività e quindi della ristrutturazione dei settori arretrati e in funzione di ciò ricerca un nuovo schieramento padronale ed un nuovo rapporto con i partiti e I sindacati della classe operala. Ma anche quest'ultima linea mostra la corda di fronte alla gravità della ristrutturazione e delle conseguenze che essa avrebbe sul pfano dell'occupazione nelle zone arretrate e sul piano della Intensificazione dello sfruttamento degli operai OC· cupati. Una politica salariale pili duttile e l'ossequioso rispetto delle rappresentanze sindacali maschererebbero in effetti una polltlca di divisione della classe operaia, una politica che ten• tando, per il momento, di evitare lo scontro frontale nella misura In cui la costringe sin d'ora ad accollarst I costi della ri• strutturazione ed a rompere ogni possibilità di alleanza con i disoccupati ed I contadini. Se queste sono le vicende del dibattito interno al fronte padronale e olle forze governative di fronte agli aspetti attuali della questione merldlonale. anche nei partiti della classe operala è Iniziato, sia pure con ritardo. ed è tuttora in corso, un ripensamento sulla strategia fin qui seguita. E non poteva essere diversamente, giacché. se da una parte vi è il fallimento degli obiettivi • meridionallstici • del centro-sinistra, dall'altra per la classe operala Vi è il fatto di aver subito te conseguenze di quel fallimento, senza essere riuscita a creare ancora, in termini di - Il

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