Significato storico-politico dei delegati Relatore • DelegatÒ Rep. Acetati. La Commissione preposta ofio studio del delegati di reparto. ha ritenuto opportuno Inquadrare Jf fenomeno del delega!/ di reparto in un amblro piU vasto di quello stretlamente aziendale. Dato che, se esso rlsulta essere una novltb pe, l'Anlc di Rsvenna. non è un fatto nuovo per la classe operala nel suo complesso. lnfa!tl non solo è negli anni 68/10 che questa forma di organizzazione opeuJ/a ha visto la luce. essa ha radici st0tlche ben piU lontane e profonde e esettamente non solo Ile/lane. ma splccatemente internazlonafl. in qu1mto legale al ca• ratiere Internazionale dèllo sfruttamento capitai/stico ed alla lnterna1/onalit/J conseguente det;II Interessi del proletaria/O. In altre parole, ritenendo che I delegatl rappresentino una forma semplice e lmmedla- ,a d! organizzazione delfa classe operala si O pensato di fornire un elementare panorama, di cli> che essi hanno significato In epoche diverse al fine di dare un elemento di giudizio, e un Indirizzo di studio quanto si vuole Incompleto ma certamente utile a tutti coloro che ne avvertono la importanza ed esigono di approfor,d!rlo. Il periodo nel quale si senti con una certa forza e per la prima volta parlare del dele,;atl di reparto, lu Il primo dopoguerra. La classe operala Internazionale subito dopo la prima guerra mondiale. sulla spinta della rlvoluzlone d'ottobre nella rus.sla zarista In cui si vecchio decrepito e semlleudale regime precaplta/is1s si era soslituito Il glo• vane stato sovietico, cercò di esprimere poi forme di organizzazione Immediata che potessero cons<Jntire di portare avanti le sue aspirazlool, le sue rivendicazioni d! carattere economico. Nella tarda ests1e del 1919 si /o,mava In /talla a Torino Il Conslgllo de! delegati di fabbrica. In/atti ert, alla Flst Centro, officina con 10 ml/a opera/ che la Commls.slone Interna comunicava la necessità di eleggere del delegati di reparto I qua/I a /010 volra avrebbero scelto I com_ponentl della C.I. stessa. A parte questo spunto Il lenomeno del delegati riceverà un Impulso Immediato e Intensissimo dalla necessità profondamente avvertita dalla classe operaia di volere conta,e di pJU In una qualche maniera. E que.sta londamentale aspirazione si esprimeva nel con.slg// di /abbti• ca. Che questa esperlenut fosse basata su esigenze locali nello stesso periodo In tutta Europa (dalla Germania afl'Austrla alla Russia), dove Il fenomeno si presentava sotto la veste splcc&tsmente rlvoluz!onarlt, del Soviet, è dimostrato dal fiorire Improvviso di Inedite espe,lenze organizzar/ve. PerlJ nonostante queste nuove esperienze. che la classe operaia si sentisse ancora attaccata alle provate /stl!uzlonl sindacai/ è ampiamente dimostrato da questa dichiarazione di principio tratta dsl p,OfJrsmma del delegatl di reparto del 1919 della Flst: • Le direttive del movimento operalo devono nascere direttamente dagli operai organizzati nel luoghi stessi della produzione ed esprimersi per mezzo del commissari di fabbrica. I sindacati di mestiere, di Industria dovranno continuare nella loro attuale /unzione. che è quella di contrattare per ls col/etti• viti degli operai con g// organi padrona// buone condizioni di salarlo, di ora,Jo e di regolamento di lavoro, per Intere categorie di IIIVoratorl. per la competenza acquisita, dedicate alla preparazione e a concordati chiari che veramente rispecchino le necessità del fsvoro e della pslcolOf}la degli cpersl In fabbrica •· Oggi. pur In uns situazione profondamente diversa, non radlcallzzsta In senso rlvoluzlonarlo come allora, però con forti pressioni socia/I da usare nel proces.so intenso di ristrutturazione capltallstlca teso ad ottenere Il massimo prolltto, Il fenomeno del delegati si ò rlp,oposto. /11 tutte le grandi fabbriche /tallano (Flat. Pire/li, Marzotto) sono ri• comparsi I del09atl con compiti di lotta, come aspirazione degli opera, di base in unt, concezione rinnovata del ruolo della classe. Ora questa cspc,lenza è di lroo1e ai lavo,a1orl dell'Anlc. SI può ben auspicare che essa possa ,appresenta,e u11 momento chlarll,catore. anche e sop,attuiro. nella misura In cui. rivelalldo I propri /;miti inevitabill. su• bisca battute di arresto e di ripensamento. A questo punto nasce leglttlmB la domanda: Che significato concreto pottanno ave,e questi comitati di reparto e i relatlvl delegati nefla realtà del/'Anic di Ravenna? A mio avviso (da qui in av::mtl esprimo delle considerazioni solo pe1sonali) si pub rlspondc,e solo tenendo presento Il perché della nascita del delegali. Infatti. Indipendentemente dagli striminziti volantini pubbllca!/ a suo tempo dalla Cgll. I delegati sono .sorti In vlrtU di un moto spontaneo defla base che evidentemente no11si sentiva plU adeguatamenie rappresentata dag/1 organismi sindacai/. Ovviamente non dico questo per sostenere che I delegati debbano essere /"espressione di una volontà puramente economico-sindacale, ma per constatare Il fatto del loro essersi posti In posizione critica nei confronti del sindacato. Evidentemente delle carenze nella polltlca sindacale esistono. Nel caso specifico .se ne possono Individuare I motivi di fondo nel prog1essivo deterioramenio del sirnlscato come organo di fotta dt!lla classe operala e della sua tendenza lenta ed Inarrestabile ad Inserirsi nella realtà economica nazionale come organo di collaborazione di cla.s- .se. Per meglio dare ls misura di quanto ho alle,mato leggero f"a,ticolo N. 1 dello statuto della Cgl/ del 1965, Il corrispondente n. 1 dello .statuto defla Cgil del 1924, completandolo con l'art/colo n. 31 dello stesso statuto. Art N. 1 {1965) • La Cgll pone a basa del suo programma e della sua azione la Costituzione della Repubblica Italiana e ne persegue IB Integrale applicszionc particolarmente In o,dlne che vi sono proclamati e alle riforme economiche soclafl che vi sono dettate v, Cgll considers /8 pace Ira ! popoli bene sup,-,mo dell'umanità e condizione Indispensabile del prog,esso civile. economico e sociale• Art. N. 1 (19241 • E' costituita in llalla la confederazione gene• ,aie del lavoro per organizzare e dlsciplim,re la /oua della classe la voratrlce contro lo sfruttamento del regime capltalislico della produzione del lavoro e per sviluppare dalla classe operala stessa le ca- (>Beità mo,all, tecniche e politiche che devono portare al gove,no della produzione socialmente ordinata e alla amministrazione degli Interessi pubblici•- Art. N. 31 (1924) • Si è nel movimento proletario nel campo della ,esistenza In modo che alle lotte di categoria subentrino sempre maggiormente di p/u delle lotte di Insieme e tendi ad elevare Il tenore di vita di tutta fa classe lavoratrice e dare a questa fa convinzione che Of}nl migllor8men10 non si ottiene che sul campo del salarlo e mediante la lotta di catego,la. A lungo andare è destinato ad essere ... se essa classe lavoratrice non provved, con una plU stretta azione contro il potere poi/Ileo ed economico a traslorms,e radicalmente /'Istituto della proprietlJ privata•· Come si vede la dllcrenza è /orte, senslbl/e, e ben quallficatt,. lo sono della Cglf e per la Cgll e non penso neppure lontanamen/e che possa essere sostituita dal conslgllo del delegati. Ma sono per la Cg/1 del 24 e non per Quella del 65. lornando al delegai/ ritengo che per ottenere I/ massimo con questa esperienza si deve p.r,ssare subito a formare una o,ganlzunlone efficiente. Propongo pertanto una commissione che .stsbillscs almeno a - lii
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