giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

democrazia avanzata, se non la presa del potere da parte del lavc.ratorl? •. E propone un emendamento: • La democrazia 8· vanzata realizza Il salto qualitativo attraverso Il quale SI passa dal modo di produzione capitalistico al modo di produzione socialista •. Indubbiamente, Jean-Claude Roujeau (Hauts-de-Selne) vuole andare lungo la stessa via quando propone (l'Humanlté del 21 gennaio 1970) un lungo emendamento sulla necessità della dittatura del proletariato. Si può pensare parimenti che parecchie prese di posizione contro Garaudy Implicavano nel loro autori meno un'approvazione incondizionata della dlrezlone del Partito che un rifiuto delle tesi riformiste. presenti nel Grand toumant du soclalisme e ulteriormente accentuate dalla presentazione per brani staccati che ne ha fatto li Partito. Bisogna comprendere tuttavia che queste reazioni di militanti lnflulscono solo sulla forma di presentazione della politica del Pcf e non sul contenuto. Esse si situano tutte nel quadro della problematica dei dirigenti del Partito e. per ciò stesso, possono approdare solo ad emendamenti di dettaglio. Inoltre. delle risposte sono venute senza tardare alte proposizioni piU o meno radicali come quella, già citata. di L. Bernard. André Serres (Val-de-Marne) scrive Il 30 gennaio 1970: • In una democrazia avanzata, cl troveremmo ancora di fronte a uno Stato borghese, ma superiore a ciò che abbiamo oggi In Francia {. .. J Se la democrazia avanzata è un grande passo In avanti per il nosIro popolo. essa non può. come pretendono questi compagni, sfociare automaticamente sul socialismo •. E siccome la democrazia avanzata è la sola possibilità offerta dalla situazio• ne. il soclallsmo non può essere lo scopo delle lotte attuali. Una nuova social-democrazia? La discussione preparatoria al Congresso ha rivelato certe tendenze evolutive del partito comunista francese. Un certo volto del Partito si dellnea grazie agli Interventi del militanti. Una certa composizione polltlca e sociale del movimento comunista ufflclale cl appare piU nettamente. I dati ufflclall sull'organlzza• zione permettono di precisare Il quadro: qualcosa come Il 60% del mllitanti ha !lderito dopo Il 1950 e non ha dunque conosciuto nessuna delle grandi prove del Pct (destalinizzazione, voto del poteri speciali a Guy Mollet. avvento del gollismo, ecc.). Hanno preso la tessera In un momento In cui l'orientamento del Partito verso la • democrazia avanzata • era già chiaramente espresso Il 50% dei nuovi aderenti ha meno di 25 anni; sono venuti dopo Il maggio 1968. Il 41'6 del membri deI Comitati fe• dera11sono degli operai (o del funzionari di origine operala): ma la percentuale è progredita di poco dopo Il 1967. Secondo léon Felix: • Certe direzioni di federazioni comprendono Il 3%, il 4~'• e persino il s,1 di operai in meno rispetto a 6 anni fa; si tratta in partlco1.:re di operai delle grandi imprese del settore privato. Dobblamo essere attenti a questo aspetto che si manifesta parimenti In un certo numero di sezioni nonché nella partecipazione alle scuole federali del Partito •. Al contrario. il numero di intellettuali (insegnanli, tecnici) progredisce: Il 24•♦ rispetto al 21,i nel 1967. Da questi dati non bisogna trarre piU di quanto essi non forniscano: è, tutta• via, Interessante ravvlclnarli alle statistiche elettorali le quali, globalmente, mostrano una gran bella stabilità dell'influenza elettorale del Pcf nel settori plU popolari. Si può concluderne che il partito comunista francese continua a influenzare la mag· gloranza della classe operaia francese. ma che il suo apparato polltico ha la tendenzo a riflettere sempre plU certi settori soltanto del mondo del lavoro e, in particolare. giovani, intel• lettua11 e tecnici venuti al Partito in funzione del suo orienta• mento • di destra •· Era necessario precisare quesI0 punto In modo da evitare le spiegazioni troppo facili e troppo diffuse sul tradimento delle aspirazioni della base del Partito da parte dell'Ufficio politi· co. Che la direzione manlpoll abbondantemente la vita polltlca del Pcf, lo abbiamo dimostrato a proposito della preparazione del XIX Congresso. Che del militanti abbiano delle reticenze nel confronti delle formulazioni piU opportunistiche della linea ufficiale, abbiamo cercato di mostrarlo. Ciò non toglie che esi• sta, malgrado tutto, una corrispondenza generale tra l'orienla• mento proposto nel rapporti e nel voti profondi di coloro che militano attivamente nel Partito. Qual è questo orientamento, dopo l'assise di Nanterre? Cl si perdonerà il fatto di non dilungarci sul differenti rapporti presentati al Congresso. né sugli interventi. I quali ultimi fu. rono Il dosaggio abituale di rendiconti di attività da parte del rappresentanti dei diversi settori geografici e professionali del Partito e di Interventi ldeologlcl accuratamente preparati. SI può dire che Il congresso non ha fatto che confermare le prese di posizione anteriori del Partito. prese di posizione che possono essere riassunte fe dunque Impoverite forse. ma non tradite) in alcunl punti: - !'obiettivo primario verso il quale tende il Pcf è • l'unione di tutte le forze operaie e democratiche •. concepite sotto la forma di un'alleanza con le organizzazioni di sinistra - la priorità venendo accordata alla social.democrazia: - la base soclale e Il contenuto politico di ques1a alleanza sono determinate dal carattere della lotta da condurre. SI tratta di una lotta Ingaggiata da tutti coloro che sono • vittime dei monopoli• 1 : - lo scopo da raggiungere al termine della lotta cosi In· - 107

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==