giovane critica - n. 22/23 - primavera 1970

Mai pili maggio Molto piU di quanto lo darebbe da pensare l'atteggiamento adottato dai suol dirigenti nel maggio 1968, Il partito comunisla francese riunitosi a Nanterre è il prodotto dello sciopero generale e delle battaglie studentesche. Non che la sua organizzazione o il suo orientamento abbi3no conosciuto dei mutamenti nel corso del due ultimi anni. Al contrario, tutti gli sforzi del suoi quadri hanno mirato a giustificare pienamente Il rifiuto della lotta rivoluzionaria che fu loro a quel tempo. Parecchie sessioni del Comitato centrale. un numero Incalcolabile di articoli nella stampa ufficiale. libri e opuscoli sono venuti a Illuminare le scelte del Pcf. con le abituali sfumature nel ragionamento a seconda degll ambienti cui l'argomentazione era rivolta. Ma. nell'assolvere a questo compito, fu necessario dire un po' piU di quanto era proclamato. Non si poteva denunciare I'• estre• mlsmo • senza opporgli una prospettiva piu chiara. il pili eia• borata possibile. Ora. !'estremismo, per coloro che condividono le vedute di Georges Marchals. ha un contenuto Infinitamente plU ricco. e plU pericoloso. delle teorie e delle pratiche del gruppi rlvoluzlonarl che lo rappresentano attualmente. Il • gauchlsme •. visto da rue Le Peletler, non è l'anarchismo né Il trotsklsmo. né Il maoismo In quanto tali; è. dipinta col colorl che l'epoca stallnlana ha lasclato nel manifesti del locall del partito. la somma delle posizioni comuni a queste correnti. Cioè, una stessa anallsl generale dell'evoluzione delle società capltallstlche. la quale approda alla constatazione che la rivoluzione soclallsta è possibile: una stessa concezione delta lotta rivotuzlonaria come prolungamento delle lotte Immediate delle masse in lotta per Il potere: una stessa critica radlcale degli apparati polltlcl e sindacai! della sinistra tradizionale. Maggio 1968 ha dato diritto di cittadinanza a codesto tipo di • gauchlsme •. mostrando che esso possedeva una base notevole fra I giovani, studenti e persino operai. I dirigenti del Pcf non sono stati gll ultimi a restar sor• presi di questa situazione: le loro prime reazioni lo dimostrano: quella di Marchais che credeva regolare Il • problema studentesco • con alcunl insulti abituai! nel confronti di Cohn-Bendlt; quella di Séguy e Frachon i quali pensavano che le prime con• cessioni padronali di Grenelle bastassero a spegnere rapida• mente I focolal di sciopero. Una volta assolto Il compito plU urgente - Il passaggio dalla lotta delle masse alla lotta elettorale, seguirono I risultati che tutti conosciamo - l'Intero Partito si mise a preparare l'avvenire. cioè a mettere In opera tutto perché maggio 1968 non si ripeta mal plU. la risposta fu dupllce: politica. essa ten1ò di mostrare che l'esaltazione della lotta delle masse conduceva alla catastrofe e che bisognava condurre le azioni decisive nel quadro della legalità politica esistente; organizzativa. essa mirò a colmare l'abisso che. nell'azione quotidiana. si era scavato tra il Partito e i lavoratori. a mostrare che i comunisti giocavano ancora un ruolo decisivo nelle lotte operale. Il manifesto Pour une démocratie avancée! Pour une France socialiste!. adottato dal Comitato centrale nella sua riunione di Champigny (5 e 6 dicembre 1968). racchiude l'essenziale degli argomenti-chiave del Pcf: gll autori del rapporti al XIX Con• gresso hanno sottolineato tutti che le tesi sottomesse a1 voto dei delegati non erano che Il prolungamento e l'attualizzazione del Manifesto di Champigny. Non c'è nulla in questo testo che sia essenzialmente differente dai temi che il Partito ha sviluppato ormai da anni - dall'intervista di Maurice Thorez al rime,; nel novembre 1956 sino al XVII e al XVIII Congresso. Ma la sua forma solenne - il Pcf non abusa mal dei manifesti - e il momento della pubblicazione di questo documento - sei mesi dopo lo sciopero di massa - gli dànno il significato di una risposta agli avvenimenti di maggio. In questo quadro te sfumature di tono assumono Il loro significato. Sino a quel punto. il Pcf seguendo in questo l'esemplo del teorici ufficiali dell'Unione sovietica. parlava volentieri delle • vie pacifiche e par• lamentar! • al socialismo. Dopo maggio. Waldeck Rochet pre• elsa nel suo discorso Introduttivo a Champlgny: .. Come Indica il nostro documento, non bisogna confondere la, via pacifica al socialismo con la via parlamentare. Il nostro partito comunista non sottovaluta minimamente !'attività nelle assemblee elette. né il ruolo che porebbe giocare un Parlamento composto in maggioranza da eletti favorevoli alla democrazia e al soclallsmo. Ma esso ritiene che, per Il passaggio ar socla,llsmo, Il rapporto delle fotte sociali e pollllche a favore della democrazia e del socialismo potrà essere modificato Innanzitutto da molteollcl azioni di massa della classe operala e di larghi settori sociali opposti •Il• politica del monopoli. la via pacifica al socialismo è la via della lotta di classe sotto tutte le sue forme, senza, la guerra civile • (Sotto11neature nostre. N. d. A.) le Intenzioni sono chiare: da una parie. bisogna dare alla polillca del Partito un'apparenza dinamica. in modo da far tacere le apprensioni di quel numerosi militanti i quali. In maggio e giugno 1968. hanno provato. per lo meno. del dubbi quanto alla giustezza dell'orientamento del Pcf e della Cgt: st parla dunque delle lotte. In modo molto generale. e si minimizza il Parlamento (ciò è In rapporto con le difficoltà incontrate In certe regioni in occasione delle elezioni del luglio 1968?). Ma. del resto, coloro che vengono cosf disputati al • gauchisme • debbono sapere di appartenere a una famiglia politica ben de- - 103

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