te dal Gruppo Architettura all'ltalsider di Bagnoli e da un gruppo • Student1,0perai • (legato ad una sezione di •sinistra• del Pci} nella zona d1 Casona Per ciò che riguarda i dettagtl del modo in cui tali esperien, ze sono state portate avanti, si rimanda alla lettura del docu• mento pubblicato nell'autonno '68 dai Quaderni piacentini. Qui, conviene chiarire in che senso tulio questo complesso di esperienze appaia - guardandolo retrospettivamente - dominato dall'esperienza collettiva del maggio francese. Riflettendo molto schematicamente la situazione come si presentava nella primavera '68, sembra abbastanza incontrovertibile che - al di là dei discorsi delle diversità relative ai •clas. sici• da citare preferenm,lmente come • pezze d'appoggio• - fosse diffusa in modo piU o meno chiaro tra gll studenti pil.Jpo• l1ticizz.it1 una particolare concezione strategica, oscillante tra due poli dialetticamente compresenti: la nvoluzione come ~ lunga marcia attraverso le istituzioni •. e la rivoluzione come • unificazione. a livello di massa, degli strati sociali in lotta •. Da questo trova origine il particolare interesse rivolto ai due temi c~ntrali: la divìslone capitalistica del lavoro, e l'autoritarismo. Il discorso. cosi condotto, può ovviamente apparire eccessivamente semplificato se preso come registrazione del livello di coscienza e della problematica dei militanti piU attivi: è però realistico se riferito alla massa dei militanti, a ciò che di essi era realmente filtrato ed era stato assorbito. Il maggio francese, nei suoi sviluppi. nei suoi esiti e nelle sue conseguenze politiche e sociali, rappresenta un esperimen· to macroscopico i cui risultati mettono concretamente In crisi quelle ipotesi strategiche. Esso mette in luce. ad esempio. il fatto che la lotta sociale. sia pure generalizzata ad un Intero paese. non implica necessariamente l'unificazione degli strati in lotta o il superamento della divisione capitallstica del lavoro, la quale in determinale condizioni viene anzi - paradossalmente - ad essere un fulcro sul quale la reazione può far leva; allo stesso modo. la tematica anti-autoritaria, efficace strumento tattico a livello di singole istituzioni. non ha in sé la forza di unificare e coordinare gli obiettivi che emergono da contesti assai differenti tra loro, contrastando efficacemente - ciò che è fondamentale - gll sforzi di quelle forze che (come il Pcf). proprio su tali differenze giocano per riconquistarsi uno spazio La digestione di questa esperienza da parte del movimento studentesco. nelle sue varie componenti, non è ovviamente immediata, a Napoli comP. dovunque. Il primo riflesso sensibile che essa suscita. è la graduale riduzione delle aspettative di cui era stata cariccta la lotta di massa nell'universltà, e la gra· 100 - duale crescita dell'importanza attribuita alla preparazione teori• ca. Anche in questa occasione - peraltro - le differenze intercorrenti tra I due gruppi principali (Sinistra Universitaria e Gruppo Architetlura) continuano a sussistere: per la Sinistra. infatti. tutto ciò torna semplicemente a conferma delle proprie ipotesi di lavoro, imperniate come s'è accennato sulla preparazione teorica (libresca) di - quadri • e sulla netta distinzione ist1tuzionali1Zata tra •quadri• e • masse•; per Architettura, si traduc!! invece nello sforzo di mettere a punto la formulazione d'uria linea di massa, arllcolata intorno al problema del rapporto pr.-ssi•tcoria, e applicabile tanto a livello di facoltà, quanto di ateneo. quanto al di fuori dell'università, nella costruzione di rapoorti organici con altri gruppi sociali (lavoro operalo). Parallelamente. mentre la Sinistra Universitaria focalizza Il suo discorso politico soprattutto sul tema dell'imperialismo. Archilettura compie invece uno sforzo di analisi dei probleml del movimento operaio internazionale. agganclandola però ad un avvenimento specifico {e 3ssai emblematico) largamente stru• mentalizzato dalla propaganda borghese. e assai discusso tra gli studenti: I fatti cecoslovacchi. La seconda fase del processo è quella che vede Il progressivo frantumarsi del movimento {che prima - nonostante le due tendenze segnalate - presentava un panorama sostanzialmente unitario a livello di massa) in gruppi le cui caratteristi• che piU salienti. abbastanza uniformi, sembrano essere: a - la capacità d1 coinvolgere direttamente soltanto una p.:irte numericamente assai esigua del movimento; b - l'aspirazione ad una legittimità politica generale non pili fondata sull'incidenza oggettiva delle lotte di massa, i loro effetti diretti e di • alone • sul tessuto sociale circostante e sui preesistenti equilibri politici. e lo sforzo di interpretare ed esprimere piU organicamente I contenuti di tutto questo sommovimento. I • motivi unificanti •, di cui si parla tanto in questo periodo di progressiva frammentazione, vengono Invece cercati nell'elaborazione di discorsi ideologici sul problema dell'organizzazione e/o ln riferimenti mitici alla classe operala. Ouesti discorsi solo In alcuni casi sporadici si traducono in tentativi di lavoro tra gli operai (che comunque non reggono mal plU di due o tre mesi), o in direzione del sottoproletariato; c - la tendenz3 ad abbandonare quasi completamente la università nelle mani dei revisionisti. i quali. resi cauti dalle e• sperienze recenti, hanno in un prlmo tempo l'accortezza di non agire troppo vistosamente in prima persona, e puntano soprat· tutto sull'- autonomia del movimento • e su tentativi di • alleanze - con alcuni gruppetti piU o meno tradizionali e con la Sinistra Universitaria. Soltanto In un secondo tempo, utilizzando con indubbio tempismo politico le occasioni fornite da epl-
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