vece di dare responsabllità alle masse nella gestione, cosa donnosa, bisogna che la direzione porti la piena responsabilità non soltanto della produzione, ma anche dell'eslstenza stessa dell'impresa. Ogni Impresa pertanto deve tornare a dipendere dalla sua capaclU1di resistere sul mercato, di vendere direttamente I suol prodotti. L'organizzazione economica centrale deve essere scaricata del compito di fissare gli acquisti e le vendite per le singole imprese e di fornire l'ammontare complessivo del salari che le Imprese devono pagare agli operai. Ogni Impresa deve tornare ad essere finanziariamente autosuf• ficlente. Con une organizzazione economica cosi modificata si può Introdurre un indice di successo piU valido dell'Indice quanti• tativo di produzione un indice cioè che è • plU sensibile alla buona o cattiva gestione dell'Impresa e costituisce anzi il criterio principale per giudicare della sua efficienza: il profitto ... Pertanto • debhcno moltiptlcarsl le Imprese che dispongono liberamente dei propri profitti e che sostengono le pro. prle perdite: una fabbrica deve senz'altro far soldi, altrlmentl vo chiusa e va sospesa \"erogazione del salari •· Una volta che !'esistenza delle Imprese dipende dal pro• fitto conseguito sul mercato bisogna che nell'Impresa tutto possa essere subordinato all"obbietti'vo del profitto; i dirigenti pertanto devono avere i plU ampi poteri entro la fabbrica. rl• spetto al comitati di parlito e rispetto al collettlvl operai. • BI sogna studiare !"esperienza della gestione capitalista delle Imprese. in partlcolare l'esperienza delle Imprese monopoliste •. Bisogna attuare .. Il regime del direttore unico • e Il principio secondo cui • nella edificazione economica bisogna contare sugli esperti, sul direttore. sugli Ingegneri e I tecnici che lmpar• Uscono ordini ., mentre gli operai non sono ahro che forza lavoro che deve soltanto eseguire gll ordini. I regolamentl nelle fabbriche devono diventare plU rigidi. le norme dl lavoro devono essere alzate Introducendo I cottimi e plU ampie differenziazioni salariali; la direzione deve poter usare l'arma del llcenziamento per opporsi all'lndlsclpllna e Inefficienza degll operai. CIO vale nel riguardi dello stesso personale superiore e dei tecnici, la sul efficienza di lavoro va controllata da parte del direttore e stimolata con Incentivi a disincentivi materlall. Poiché Il ritorno all'autonomia dell'azlenda sul mercato ha Inoltre bisogno di una direzione azlendale plU capace, plU dinamica, che al assuma plU pesi e responsabllltà, occorre, per far aorgere un tale etile di direzione. dlspCtffe per I dirigenti e I tecnld ricompense ■degulte, Incentivi materiai! stimolanti, progrenlYI al crncere del profitto conseguito dall'lmpreu iz. La linea di de1tr1 ·non rluacf ad Imporre le proprie concezioni economiche generai!, che rimasero a llvello di dibattito teorico. ma raggiunse alcuni risultoti pamali: a) nel campo della gestione moltl comitati aziendali di Partito ridussero Il loro lavoro politico alla sempllce propaganda e misero nelle mani del direttore tutti gli affari economici. permettendo che i regolamenti del lavoro fossero Induriti; b) nel campo dello Insegnamento molti comitati scolastici e universitari di Partito tornarono al sistemi borghesi d'Insegnamento in atto prima del Balzo In avanti {v. sopra § 4) n. 10. Le origini di classe del revisionismo • ln Cina a partire dal 1960 circa si sviluppa in modo sempre pili evidente un conf1itto fra la linea proletaria e la linea di destra. In precedenza, in occasione di altrl scontri tra le due linee, la linea proletaria si era limitata a combattere la linea di destra in quanto espressione di un modo di pensare opportunista e borghese. che si è infiltrato nel Partito, che occorre dimostrare errato. convincere o espellere. ma che non viene accusato di essere espressione degli Interessi materiali del nemico di classe, della borghesia. Invece a partire dal 1962. e poi in modo sempre piU esplicito, la linea proletaria denuncia l'esistenza in Cina di una pericolosa ideologia revisionista. sostiene che non bisogna mal dimenticare la lotta di classe, che la espropriazione dei capltallstl e lo sviluppo dell'economia socialista non garantiscono dì per se stessi il consolidamento del potere del proletariato, che se non si rafforzano i rapporti proletari di produzione è possibile un ampliamento delta borghesia. un suo ritorno al potere e la restaurazione del capitalismo N. Tutto ciò è pienamente comprensibile se si tiene presente che già a partire dal 1960, di fronte all'avvento del revisionismo In Urss, la linea proletaria cinese si era assunta fino In fondo il compito di comprendere questo fenomeno secondo una approfondita analisi di classe. pervenendo alla conclusione che la conquista del potere da parte del revisionismo costituiva una degenerazione del potere del proletariato sovietico e la presa del potere da parte di una nuova borghesia. Siccome la llnea di destra cinese mostra evidenti somiglianze con la contemporanea linea revisionista sovietica, può essere lnterpre• tata alla luce di quest'ultima, alla luce cioè di una evoluzione storica nell'Urss già tragicamente compiutasi 1l. La direzione stollnista nel corso della costruzione del soclalismo non poteva non usare la divisione borghese del lavoro al servizio dello sviluppo dell'economla pianificata soclallsta. E' infatti vero che col passaggio dalla proprietà privata alla proprietà pubbllca I rapporti tra gli uomini nella produzione dovrebbero trasformarsi da rapporti tra dominatori e dominati In rapporti di uguaglianza. cooperazione e aiuto reciproco: tra -91
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