giovane critica - n. 21 - autunno 1969

pHce lavoro propagandistico. ma ~gire in modo di far crescere nelle Imprese un movimento di massa che instauri il potere dei lavoratori sull3 1ccnic.1. sull'organizzazione del piano azien• dale e sulla gestione. Questo processo richiede come momcn to iniziale che il Partito svolga un capillare lavoro politico e ideologico: tutti i settori (industria, agricoltura e commercio} debbono studiare lino in fondo le grandi esperienze esem• plari (tipo Taqing) di attuazione in campo economico dei nuovi sistemi di gestione Il P.irtito ha dunque il compito di Iniziare 1a critica. ma sono poi le masse che debbono assumere in proprio la lotta e responsabilizzarsi nel gr.1nde processo di trasformazione del rapporti di produzione. processo in cui si unifica la trasformazione del mondo oggeltivo e quella del mondo soggettivo, la costruzione del socialismo e la rivoluzione socialista, la crea• zìone delle condizioni materiali e di quelle spirituali per it comunismo 19 Lo sviluppo economico intensivo e la linea di destra - Nel complesso questo grandioso progetto rivoluzionario non incontrò condizioni economiche favorevoli, dii· 9. ferentementc da quanto era successo per l'intero primo piano quinquennale. Il raccolto del 1958 fu enorme (200 milioni di tl. ma nei tre anni successivi l'agricoltura fu colpita da una serie di siccità e inondazioni che fecero precipitare i raccolti. Il governo dovette In questi anni sostituire rimportaz,one di macchinari con l'importazione di derrate agricole; l'ammlnistr3zione e i trasporti furono :: lungo impegnati per impedire che ìl crollo della produzione agricola si trasformasse in carestia: le derrate agricole vennero trasferite verso le regioni colpite e nelle città fu organizzato un sistema di razionamento. Se a ciò si aggiunge Il ritiro totale dell'aiuto sovietico (1960) si capisce che il colpo complessivo vibrato alla Industria cinese dovette essere molto forte. Anche il movi• mento cooperativistico nelle campagne a causa delta diminu• zione dei consumi subi -un colpo d'arresto e In talune zone retrocesse. Se in tale situazione il Partito avesse attribuito la priorità in campo economico allo sviluppo dell'industria pesante. le difficoltà economiche avrebbero dovuto essere scaricate nel settore della produzione di beni di consumo (tesslli. abitazioni} e nell'agricoltura. ove probabilmente avrebbe dovuto essere Introdotta una collettivizzazione forzata. Già in precedenza col Grande Balzo si era puntato sullo sviluppo paritetico dell'Industria e dell'agricoltura; di fronte agli eventi successivi si decise (1961) di porre l'agricoltura al primo posto, cioè di indirizzare l'Industria pesante prioritariamente alla produzione 90per l'agricoltura invece che alla produzione per l'ulteriore sviluppo della industria pesante stessa. la priorità dell'agrlcoltura compor1ava inoltre che tutti i ritardi che si fossero presen• tali nello sviluppo dell'industria di base non avrebbero dovuto piU spingere a trarre dall'agricoltura e dall'industria leggera i mezzi necessari per ovviarvi. La pianificazione venne sospesa e si decise che Il programma di costruzioni industriali sarebbe stato accelerato o rallentato a seconda delle disponibilità agri• cole annualmente esistenti 20. Questa fondamentale scelta economica doveva avere conseguenze rilevantl per la politica interna cinese. Infatti. data la carenza di mezzi materiali. l'economia cinese già sufficientemente industrlalizzata, invece di continuare a svilupparsi per via estensiva, cioè tramite l'aumento progressivo del numero delle macchine e delle fabbriche ,veniva maggiormente a dipendere da uno sviluppo intensivo 21, basato sulla cura della efficienza, della qualità, dell'economia nella produzione e sul rinnovamento tecnologico del macchinerie. Il che rendeva necessario un mutamento radicale dei rapporti di produzione. la pianificazione socialista - come abbiamo ampiamente sottolineato al § 5 - pub svilupparsi con gran forza su basi intensive soltanto se la classe operaia s'impadronisce della tecnica. ossia assume in proprio la responsabilità di promuovere gli aspetti tecnici e qualitativi della produzione; invece. se lo sviluppo economico intensivo viene ad essere affidato ad una minoranza di tecnici, finisce per essere gravemente ostacolato poiché la inefficienza e passività del loro lavoro non puO essere validamente impedita nel quadro della pianificazione socialista. Pertanto. mentre la crlsl economica cinese impediva lo sviluppo della linea proletaria. Il passaggio allo sviluppo intentensivo ne rendeva urgente la reallzzazione. Di per se stesso pero lo sviluppo Intensivo si rlvela teoricamente sostenibile anche entro una linea politica di destra. completamente contraria alla linea proletaria Una Hnea di destra difatti emerse in questo periodo { 1960-621. con piena forza, attaccando gll errori di principio che sarebbero contenuti nella linea del Grande Balzo e delle Comuni e attribuendo la crisi agrlcola e Industriale alla cattiva organizzazione dell'economia cinese. La linea di destra critica a fondo la stessa pianificazione economica socialista in quanto essa controllerebbe la direzione delle fabbriche secondo parametri extra economici, secondo metodi • amministrativi feudali •. che costringono le direzione a trascurare. per poter essere In regola nel confronti del suol controllori. I principi di una gestione realmente economica (qualità. piena utlllzzazlone degli impianti, sviluppo tecnologico ecc.}. Sempre secondo la llnea di destra, la soluzione proletaria di questo problema è Idealistica, avventurista; In-

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