re la tecnica secondo criteri di qualità, economia e rapidità. DI conseguenza I regolamenti dell'Impresa debbono essere ulteriormente modificati in modo da consentire una mobilitazione dello spirito d'Iniziativa e delle capacità creative dei lavoratori. Viene Indicato il sistema detto • tre in uno• che deve • assicurare una stretta cooperazione tra quadri, operai e tecnici .., all'interno di appo.Jlte squadre, per • condurre energicamente la rivoluzione tecnica •· Basandosi sulle masse e sulla collaborazione tra tecnici e operai diviene possibile promuovere lo svlluppo della tecnica, rompere con la routine. con ta calma e le regole. far avanti Il principio proletario di non aver paura dl rischi. difetti ed errori, ma di agire con atteggiamento scientifico. sviluppando la conoscenza delle basi teoriche tl Imparando I pregi delle tecniche straniere 1'. In terzo luogo questa rivoluzlone nell'amblto della divisione del lavoro richiede naturalmente un mutamento radicale dei sistemi di Insegnamento, e un potenz:ialmento della funzione formativa della fabbrica. la formazione di base dei tecnici de• ve avvenire in fabbrica, a partire dall'esperienza pratica del lavoro operaio, attraverso l'abitudine alla soluzione di problemi tecnici sempre plU complessi, con \'accompagnamento di una formazione teorica via via pili approfondila attraverso corsi serali. Pili tardi gli opera, che sl sono mostrati piU capaci vengono avviati alle scuole tecniche e anche alle università, ove l'insegnamento deve essere strettamente legato al problemi che sorgono entro il processo produttivo e viene di fatto a rivolgersi ad uomini che hanno esperienza pratica delle macchine e hanno dimostrato particolari attitudini tecniche. Questi sistemi educativi debbono potenziare le capacità del tecnici, cancellando le conseguenze negative dell'educazione scolastica borghese che tende ad essere escluslvamente teorica e a preparare tecnici lnablll al proprio lavoro 16 • In quarto luogo. per garantire che i tecnici, pur provenendo completamente dalla classe operala, non si trasformino ancora una volta in uno strato prlvlleglato, bisogna che essi si diffe1enzlno dagll altrl lsvoratorl soltanto per il posto occupato all'interno della divisione del lavoro e dovuto al grado di capacità che dimostrano nel risolvere, In collaborazione con I compagni, cioè nella progettazione collettiva, I problemi tecnici. Pertanto essi debbono essere considerati lavoratori come tvttl gli altrl, non solo quanto al salario, ma anche per quanto riguarda Il lavoro manuale che essi debbono continuare parzialmente a compiere 17. Per questo motivo. secondo la linea proletaria, la trasformazione rtvoluzlonarla della direzione 6 dedslva per la tr• afonnadona rivoluzionarla del rapporti di produzione. la direzione deve adottare I •seguenti metodi: 1) attuare Il sistema della partecipazione del quadri diriganti al lavoro manuale. per prendere conoscenza preclsa del lavoro, Idee, esigenze delle masse (avere un orario fisso, obbedire al caposquadra, produrre ricchezze materiali. apprende· re una quallfica. risolvere problemi tecnici): 2) non considerarsi una categoria speciale (niente edifici lussuosi. luoghi di rappresentanza; prendere i pasti alla men• sa collettili1a, educare i figli a non considerarsi un gruppo pri• vtlegiato); 3) tenere un contegno non superbo e onesto. Sono questi • i tre criteri vincolanti • che I dirigenti aziendali. I quadri di partito e I tecnici debbono seguire e la cui esecuzione deve venire controllata In apposite riunioni del collettivo degli operai della fabbrica. Non cl soffermiamo qui sul tre metodi di lavoro necessari per la trasformazione rivoluzionaria della direzione: metndo del • tre terzi •, di direzio• ne • faccia a faccia ., di lavoro In • prima e seconda linea • 18• In definitiva. data l'esperienza pratica e le conoscenze tecniche concrete che gli operai posseggono è una vera e propral follla attribuire a pochi individui il potere sulla produzione e sulla tecnica: ciò provoca un enorme spreco di energie creative. di capacità intellettuali, tecnico-scientifiche. la llnea proletarla sostiene che vanno instaurali nuovi rapporti di produzione, fondati sulla fiducia nelle masse e sulla capacità di utilizzare l'enorme quantità di energie splrituall e materiali presenti In esse, non soltanto sul piano della quantità di lavoro che se ne può sprigionare. quanto sul piano della qualità dell'esecuzione e del potenziamento della tecnica. Il fondamento di quella che sarà la rlvoluzlone culturale proletaria sta In questo progetto di rendere l'energla spirituale soggettiva racchiusa nelle masse una grande forza materiale oggettiva. Siamo di fronte a un tentativo di portata storica universale: dare spazio alla forza Intellettuale e creativa della classe operaia, portarla a Impadronirsi man mano della tecnica e delle esperienze scientifiche, in modo dt realizzare una responsabilità collettiva e una cura collettiva della produzione, In modo di centuplicare le energie che sorreggono lo sviluppo economico. Come dare il via a questo processo? Secondo la linea proletaria le organizzazioni di Partito In fabbrica hanno il com• plto di svolgere un Iniziale lavoro sull'uomo, cioè un'opera di educazione che senza fare fracasso Inutile abitui le masse e i tecnici nelle Imprese a prendere di mira le Idee sbagliate che reggono I rapporti di produzione. Si tratta per il Partito di far crescere la coscienza del proletariato, di avviare le masse. tra le quali cl sono operai di origine contadina, molti piccoloborghesi e Intellettuali. a trasformarsi In proletariato. Mettere la politica al primo posto significa per I quadri e i militanti di Partito nelle fabbriche non limitarsi a un sem• -89
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