giovane critica - n. 21 - autunno 1969

mento a lavori meno pagati e licenziamento 7 • In Cina Invece per i primi sei-sette anni dell'lndustriallzzazlone ('53-59), non essendosi avuti disastri agricoli, il livello di vita operalo è lentamente mlgllorato e la classe operala ha mantenuto un atteggiamento proletario verso Il lavoro, impe. gnandosl sufficientemente nella produzione. Il Partito non ha dovuto Introdurre nei rapporti di produzione di fabbrica il sistema del cottimo e ha potuto cosi mantenere In fabbrica rapporti di distribuzione vicini al principio socialista .. 11 ciascuno secondo il suo lavoro ., con alcune eccezioni. Gli operai erano piU pagati degli Impiegati. gll operai delle qualifiche plU alte raggiungevano Il guadagno dei quadri slegati dalla produzione; I quadri legati alla produzione avevano Invece salari nettamen• te superiori a quelli di tutte le altre categorie. In secondo luogo Il Partito ha attribuito al lavoratori ti potere di scegllersl nei reparti 11 caposquadra, di organizzare essi stessi Il lavoro del repartn, di attribuirsi le qualifiche e di de• cidere l'attrlbuzlone del premi di produzione. In terzo luogo Il Partito si preoccupava di consultare la base tramite assemblee per discutere I problemi dell'Impresa e presentare le soluzioni avanzate datl'organlsmo dirigente'· In linea generale quindi la classe operala cinese mantenne durante l'Industrializzazione un atteggiamento di adesione verso Il sociallsmo, di spirito di sacrificio e di duro lavoro e un grado di coscienza di classe che non fu dato riscontrare In gran parte della classe operala sovietica. le possiblllt.à di ■v■n• z.■t■ veno l'lnstau,azlone di rapporti di produzione proletari venne,o cosi ampiamente preservate. 7 Verso l'utlliuazlone di tutte le energie m■terl■II e In• tellett1111IdI elle masse • 1n Cina, con• l'inizio del secon• 1 do plano quinquennale (1958). si presenta di nuovo la necessità di un poderoso balzo in avanti della produzione agricola. Molti del prlnclpall progetti Industriali precedentemente iniziati avrebbero dovuto entrare in funzione (partlcolarmenle nel campo della metalturgla) e l'occupazione azlen• dale avrebbe quindi dovuto aumentare In modo rilevante. Pur permanendo le gravi debolezze strutturall dell'agricol• tura (mancanza di meccanizzazione e dipendenza dal clima) era necessario assicurare rifornimenti agricoli adeguati al Bvello di occupezlone Industriale richiesta. pena la messa In crisi dello stesso processo di lndustrlallzzazlone. Occorreva quindi et• tuare del risparmi rigorosi riducendo all'osso l'apparato ammlnl1tratlvo, abolendo tutti I fenomeni di spreco e di Inefficienza e soprattutto cercando di utlllmre tutte le energie mate1'1111 polenlllll •!stenti nelle ma1te (sotto forme di giornate levoratlve lnutllluate) • tutte I• energie Intellettuali lei.ntl (controllo operaio sulla produzione, dominio operalo sullo svi• luppo della tecnica. sviluppo della piccola industria nelle cam• pagne). La risposta a questa serie di problemi costituisce Il nucleo centrale di quella che fu chlamat3 la linea generale per la costruzione del socialismo in Cina ( 1958). Il principio fondamen• tale è quello comunista classico secondo cul la classe operala, il proletariato, è Il fondamento dello sviluppo storico ed è sulla liberazione delle sue immense forze materiali e intellettuali che deve basarsi lo sviluppo economico. Per il Partito comunista Il problema decisivo è quello di definire le forme complesslve adatte alla diberazione dl queste energie. Secondo la • linea generale • si trattava, dal punto di vi• sta quantitativo. di utilizzare nelle campagne. per la costru• zione di dighe, canali, serbatoi ecc .. renorme massa di lavoro contadino che nel periodi morti rimaneva inutilizzato (da qui la formazione delle Comuni) e di utilizzare nelle città il lavoro femminile per lo sviluppo di plccole imprese produttrici di beni di consumo e per lo sviluppo del servizi soclali (nidi. asi• li. ambulatori, lavanderie, mense, ecc.): le Comuni urbane9. Quanto alla liberazione delle forze Intellettuali delle masse, si progettò lo sviluppo nelle campagne di una Industrializzazione locale basata su piccole Imprese produttrici per i blso• gnl dell'agricoltura (strumenti agricoli, concimi chimici, acciai. pompe ldraullche. ecc.). Questo programma contraslava con la tradizione della industrializzazione sociallsta basata sulla concentrazione della produzione In grandi fabbriche, la cui distri• buzlone viene ora criticata perché costosa e tardiva. l 'industrlalizzazlone locale Inoltre non doveva pesare eccessivamente sulle industrie cittadine. né in macchinari, né In operai specializzati e tecnici, in quanto essa doveva far leva soprattutto sulle forze esistenti nelle campagne. sugli artigiani, sul giovani che hanno terminato le scuole elementari e mostrano capa. cltà tecniche. sugli studenti delle scuole secondarie. SI tratta• va insomma di dare la posslbl!ità Iniziale di manifestarsi a quelle capacità intellettuali trascurate che sono racchiuse nelle masse e che una volta sviluppate possono dare Il via a una rt1azlone a catena capace di soltrarre le campagne all'arretra• tezza e al continuo distacco dalle condizioni di vita e di lavoro delle città (è esemplare a questo proposito la storia delle piecole fabbriche di concimi chimici) 10. Per quanto riguarda Il lavoro lndustrlale, secondo la llnea proletaria, Il Gran Balzo In avanti nel campo della produzione Industriale va ottenuto correggendo I gravi difetti della gestione aziendale, in modo da ottenere un vigoroso sviluppo della produzione In • quantità, qu,IIU1, economia e rapidità •· Ma poi• ché I difetti della gestione dipendono dalla divisione borghese del lavoro occorre assumere In pieno Il programma di mo- -87

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==