giovane critica - n. 21 - autunno 1969

bracclantili rimangono qualco!a di secondario. Il Pcl, e la sua linea politica portata avanti negll ultlml vent'anni lo dimostra, non ha mai credu"to nelle posslbilllà rlvoluzlonarle del braccianti. Anzi, oggi che la sua linea polltlca si è • sviluppata • (socialdemocratica e revisionista). queste lotte rappresentano un ostacolo al fini della realluazione della nuova maggioranza. Il bracciantato con il suo potenzlale rivoluzionarlo. •:Umostrato ancora In queste ultime lotta, non potrà assolutamente accet• tare il gioco di potere del Pcl con la Oemocre.zla Cristiana. le contraddizioni di classe nelle campagne si acuiranno sempre plU, man mano che la trasformazione capitallstlca delle campagna andrà avanti. Le ultime lotte bracciantili hanno dimostrato che In discussione non è soltanto Il mlglloramento economico del braccianti. Essi chiedono molto di plu: li potere. I braccianti pugliesi non hanno fatto I posti di blocco. non hanno occupato le aziende capltallstlche, non hanno requisito le trebbiatrici per Il vergognoso 6%, ma perché credono • ancora • di poter conquistare tutto Il potere. Il comportamento della Cgll e del Pcl in queste ultime lotte è stato eh) che doveva f!ssere: azione di freno e di pompleraggio. Un aspetto altamente positivo della lotta è stato la consapevolezza nelle avanguardie bracclantlll della necessità dell'Intervento del gruppo politico rlvoluzlonario. Intervento del Circolo Lenin di Puglia Il llmlte plU evidente dell'Intervento è da vedersi non sul piano qualitativo. bensr su quello quantitativo. Il Circolo Lenin, essendosi costituito a llvello reglonale soltanto due mesi prima dell'Inizio della lotta, è potuto Intervenire attivamente soltanto In provincia di Brindisi. la decisione di Intervenire In questa provincia e non In eltre è stata una precisa scelta polltlca. In provincia Infatti, e precisamente a Ceglle Messapico. il Circolo Lenin esisteva già da un anno e aveva alle sue spalle una notevole esperienza di lavoro politico tra I braccianti. Come già In passato I compagni non hanno flnallzzato l'Intervento a se stesso, come è prassi degli operaisti e degli spontaneisti. ma hanno costantemente mirato a spostare la lotta sempre ph) su un terreno antic11pltallsta (vedi le forme di lotta), perO specialmente al sono preoccupati di far crescere Il discorso polltlco nella lotta. La generalizzazione polltlca della lotta. come si è già detto nel precedenti documenti (cfr. lotti cR clMN ed orpnlznzlone, pp. 58-70). non è poaslblfe se Il gruppo di Intervento non opera con la coscienza di essere una reale avanguardia esterna. e nello stesso tempo di lavorare per stlmolare la crescita delle avanguardie Interne. Dalla cronaca delle lotte nel brindisino, appare chiaro che I compagni del Circolo Lenin sono stati In grado di spostare l'esasperazlone del braccianti su un terreno antlcapltallstlco, mediante !'acutizzazione delle forme di lotta e l'Impegno verso la generalizzazione di questa. Appare altresi chiaro che ciò è stato posslblle grazie all'impegno polltlco delle avanguardie bracclantlli già esistenti e già collegate dlalettlcam&nte con Il gruppo politico. I compagni braccianti del Circolo Lenin ed I slmp3titzanti hanno rappresentato la spina dorsale del nostro Intervento. 01 ciò si sono accorti I dirigenti revisionisti che hanno attaccato in modo ver• gognoso alcunl braccianti compagni rivoluiionarl, nella speranza di Isolarli dalle masse bracciantili. Inutile precisare che tutti gli sforzi del dirigenti revisionisti sono andati a vuot.:>. e clO grazie al rapporto dialettico che nolla lotta e fuori cli essa si è instaurato tra l'avanguardia esterna e l'avanguardia interna. Questo rapporto dla1ettlco non è una vuota espressione o un pio desiderio, ma una realtà: lo attesta Il fecondo diba!tlto polltlco avutosi durant3 la lott3. Il Circolo Lenin Infatti organizzava nel giorni di sciopero (solitamente di pomeriggio e di sera) riunioni e Incontri al quali partecipavano I braccianti sim• patluantl che, tra l'altro. erano sempre I piU attivi nella lotta. In queste riunioni si discuteva della lotta e si portava avanti Il discorso sulla sua generallzzazlone, chiarendo Il ruolo del sin• dacato e del partito revisionista. Il discorso sull'organizzazlone e sulla necessità del partito leninista. portato avanti dal Circolo Lenin di Puglia, si è verificato e rafforzato nell'Intervento. Generalmente. a livello di massa, I braccianti dopo la lotta ed anche nella lotta vogliono costantemente un punto di riferimento organizzativo. Il limite. che possiamo definire costltuzlonale, del gruppo politico consiste proprio nel non essere la vera organizzazione rivoluzionarla, giacché mira Invece a crearla. Questo rende dlfflcile l'Intervento tra gll operai e dlfflcllisslmo quello tra I braccianti che per reazione alla loro dlsatomlzzazlone sociale sentono attualmente Il problema dell'organlzzazlone mol• to phJ degli operai e degli studenti. Alcuni compagni pensano che il problema del partito rivoluzionarlo oggi non si ponga o quanto meno si ponga a lungo o lunghlsslma scadenza e si rl• chiamano, come pezza d'appoggio, alla capacità di controllo della classe operala da parte del partito revisionista. Indubbiamente Il Pcl quanto a capacità di controllo non è... Il Psi, anzi le ultlme lotte In Puglia hanno comprovato la forte capacità di controllo e la mobllltà tattica del Pci (attacco al compagni ti• voluzionarl, ma critica al limiti dell'azione sindacale e continuo contatto con la classe): ciò che pero è da dimostrare è l'altro aspetto del problema: bisogna costituire Il partito quando Il Pcl avrà perduto la sua capacità di controllo della classe? Secondo noi, Il gruppo polltlco nel suo lavoro di massa contribuisce n~ - 59

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