7 Cfr. quantoscri11eLewin nel ugglo. qu, appresso tradotto, rhe Immediate b.n;kground of Soviet Colfec1;. 11/satfon, apparsosu Soviet Studies n. 17. ouobre 1965. Lewin è Inoltre l'autore del fondamentale La paysan• ne,io et le pouvol, sovlétique 1928,30, Parls•LaHaye, 1966, che. con nostro stupore. non ha ancoratrovato un editore Italiano che lo deoni dell'anenzlone che menta. • E. H. Carr, R~o/ution from Abo11e, New Left Re11/ew n. 46. p. 20, 1967. 9 E. H. Carr, Some random Rellections on Soviet lndus1,leliza1ion, in Soclallsm, Cepltalism and Economie Grawth. ed. C.H. Feinstein, Cambridoe. 1967, p. 278. 10E. H. Carr. op. cii .. pp. 281-282. Secondo Carr probabilmente Il rllmo dell'industrlalizzazlOfle fu de• terminato anche do due fattori. uno di carattere lnternazlonale,cioè la rottura delle relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna,che concentrò l'attenzione sulla d1lesamilitare e quindi sul rapido s111luppdoel· l'Industria pesante,e l'altro fattore di carattere Inter. no, Il peso sempre crescente che ebbe la disoccu• pazlone,determinata soprattutto dal trasferimento dei contadini In città. In questo contesto l'lndustrlallzzaziOfle a11rebbedato la11oro a circa due mi1i0fll di di• SO<:cupall. Cfr. anche A. Nove. Stalinismo e ani/sta• linlsmo nell'economia sovlel/ca, Torino, 1968, p. 22; del medesimo parere è anche M Oobb, Storia dell'economle sovietica. Roma. 1957 (vedere soprattutto Il cap. X). · Il Cfr. anche A. Nove, op. cit., p. 21, do11esi afferma: • Ma come è possibile parlare In modo sen• sato delle ragioni. o delle cause. di un determinato ano pelitlco senza considerare. plU o meno esplicl1amen1equanto si sarebbepotuto lare In via altcrnati11a?In altre parole, che cl piaccia o no, dobbiamo occuparci della llber1à di sceha. o del suo opposto, la necessità, a meno che slamo disposti ad affermare che la libertà di scelta è Infinita o non esiste del tutto • 4rappresentò la volontà del regime di riconoscere Il carattere privato de\l'agrl• coltura (anche se fu Imposto al slngoli capifamlglla il pagamento in natura di un'aliquota fissa); infatti I contadini ebbero 11;1 possibilità di vendere liberamente al mercato i loro prodotti e di stipulare i contratti con l'lndustrla. I dirigenti bolscevichi, dopo la morte di Lenin, pensarono che questa poHtica avrebbe potuto funzionare da sola 1, ma nel ·25 si riaprirono le • forbici • dei prezzi agricoli e di quelli industriali. Il valore del prodotto industriale Infatti aumentò del 34,2°,o nel '26. del 13,3% nel '27, del 19"'• nel '28. mentre le cor• rispondenti cifre per la produzione agricola furono del 7.5%. 2.5%. 2.s•• a, Ciò comportò ovviamente una crisi di fiduci3 da parte dei contadini. una riduzione di offerta del beni agricoli alla città e quindi un ulteriore accentuarsi del divario tra I prezzi ufficiali del beni e quelli di mercato. Secondo Carr, in una sltu2zione del genere erano aperte due strade 9 : l'abbandono definitivo del processo di industrializzazione. facendo affidamento sul mP.rCéllo. oppure l'abbandono totale dell'economia di mercato, pur nella forma particolarissima che essa assumeva In Russia, e la creazione di un forte sistema di pianificazione. Lewin ha messo in risalto che I dirigenti sovie• lici si trovarono assolutamente impreparati ad affrontare le crisi del '27 e del '28. tuttavia non si può dedurre che la scelta inAluttabile si ponesse tra le due alternative di Carr. poiché si potrebbe individuare una terza possibilltà, che fu sempre trascurata. anche dopo la collettivizzazione forzata. Possibilità consistente in uno sforzo partlcolare teso all'aumento della produttività agricola, mentre le industrie, sino a quel momento esistenti. sarebbero state in grado probabilmente di cominciare un processo di meccanizzazione agricola, in modo che l'estrazione del surplus avrebbe potuto evitare quel terribile periodo che I contadini sovietici vissero durante la collettivizzazione. Questa soluzione economica non avrebbe. probabilmenle. indebolito il processo di industrializzazione, ma avrebbe certamente creato condizioni di consenso da parte del contadini all'egemonia che Il partito bolscevico esercitava 10. In un certo senso abbiamo anticipato il giudizio sulla politica di industria· lizzazione. nella misura In cui abbiamo rifiutato Il drastico dilemma posto da Carr. Ma procediamo per ordine. Il dibattito sulla collettivizzazione propone un discorso di carattere pregiudiziale; che senso ha chiedersi se la storia avrebbe potuto svolgersi diversamente d3 come si svolse? Penso vada respin• ta 1a visione Idealistica, in base alla quale non è possibile fare storia di ciò che avrebbe potuto essere. Mi sembr:,, invece. che a meno di non voler cadere in un vieto determinismo, vada sottolineato che un'analisl reale delle condi• zioni che preparano una scelta politica debba anche conglobare l'esame di tutta una gamma di possibilità che nella storia esistono sempre. Come dice Moshe Lewin • una precondizione essenzl3Ie per l'analisi è la capacità da una parte rii iden!ificare le urgenti necessità soci31l eiettate dalle circostanze e dall'altra di giudicare le soluzioni pratiche a questi problemi, che erano il risultato di una scelta soggettiva da parte del leaders • 11. Non intendiamo prendere in esame tutte le posizioni emerse nel dibattito sulla collettlvlzza• zione. cl Interessa soltanto metterne a fuoco due. che a noslro modo di vede• re. rappresentano gll sforzi plU seri, seppur discutlblli. La prima posizione è quella di Dobb. che ha certamente scritto l'opera pili organica e per moltl versi esaltante sulla storia dell'economia sovietica. Per Oobb 11momento del-
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