il discorso politico. Tutti I giorni che seguirono ci videro sempre impegnati sin dalla notle nel plcchenaggl. Il risultato pili slgnifica11vodal punto di vista politico lo ottenemmo durante i giorni di sciopero. I compagni rivoluzionari studenti, i braccianti ed i simpaUzzanli del Circolo Lenin decisero d1 intervenire nelle manifestazioni con cartelli e slogans ben precisi e chiari nei confronti dei sindacali: Assemblea popolare. Basta con le chiacchiere - po1ere ai braccianti. l'Ufficio del lavoro al lavoratori e non ai dirigenti ~indacali. Forti aumenti salariali. Compagni uniti vinceremo, Lott.:i di classe - potere alle masse. Donne è giusto ribellarsi Il significato di questi slogans, comunque, doveva essere spiegato. il che fu fatto durante i capannelli da noi stimolati p~ima del corteo con buoni risultati. Le manifestazioni. durate circa dieci giofni. furono completamente gestite dai compagni del Circolo Lenin di Puglia. I braccianti, specialmenle le donne. durante 11C'Orteogridavano gli slogans di cui sopra. nonostante i dirigenti. quelli del Pci in testa. si sforzas• sero di fare inneggiare al sindacalisti ed all'unltà sindacale. I giorni seguenti, l'int?rcsse politico verso i compagni del Circolo Lenin da parte dei braccianti aumentò sempre pili. I dirigenti del Pci e della Cgil, che da sola aveva proclamato lo sciopero. incominciarono a temere di essere esauto1ati dalla lotta. Mentre per alcuni giorni erano rimasti a guardare. non trovando un argomento politico pit.i valido. ricorsero al 1oro ormai abituale mezzo di provocazione: minacciarono I compagni del Circolo Lenin chiamandoli fascisti. I compagni non accettarono la provocazione e continuarono a lavorare. Il giorno 11 il corteo. dopo aver percorso le vie del paese. sarebbe dovuto ritornare nella sede delta Cgil. dove evidentemente i sindacalisti avevano pronto un ordine del giorno da far 3pprovare: ma alcuni compagni rivoluzionari si portarono alla testa oel corteo e. contro gli ordini del sindacato. lo bloccarono nella piazza principale dove tutti i braccianti. speclalmente le donne, gridarono con pit.i forza slogans rivoluzionari: alcune donne poi corsero verso I negozi e abbassarono di forza le serrande. L'azione dei compagni era riuscita, appoggiata dalla massa del braccianti che fece sua questa forma di lotta. Questo fatto dichiaratamente politico non scenderà giU ai dirigenti del Pci e della Cgil tanto che al momento del!:, rottura cl guadagnerà le accuse plt.i lnfa. manti. come quelle dl fascisti e pagati dal padrone. Il giorno 12 sarà l'ultimo che ci vedrà impegnati nel picchettaggi, nello scio• pero e nei capannelli. E' nei capannelli Infatti che tutti I compagni si impegnarono a discutere con le lavoratrici e con I braccianti I·even1ualità di lanciare la proposta dello sciopero generale per 11giorno seguente, a differenza del sindacato che lo voleva solo di due ore. la base accetta la proposta e la fa sua. Durante il corteo la parola d'ordine diventa: sciopero generale. Da tutti è gridata e ;>pprovata. Il corteo si conclude nel56 - /'atrio del municipio dove i cc.mpagnl del Circolo. scavalcando i sindacalisti che prima si erano opposti adducendo motivi di • ordir1e •. tentano di realizzare l'assemblea popolare. Viene rl• presa la proposta dello scio9ero generale. viene accettata da tutti. in particolar modo dalle donne. A questo punto tutto succede fulmineamente: i dirigenti si scagliano contro di noi. ac• cusandoci di essere provocatori e di meritare dunque di es• sere cacciati in malo modo. additandocl ai braccianti come coloro che vogliono la morte dei lavoratori. I compagni senza accettare la provocazione gridano Insieme alle donne: • no agli ordini del giorno. si all'assemblea popolare •. Ne nasce un tafferuglio, volano pugni e schiaffi ed alcuni compagni sono malmenati. Si crea una situazione che vede da una parte alcuni giovani della Fgcl. che, in mezzo ai braccianti muti, cl gridano in faccia come del forsennati di essere fascisti e di andare via: dall'altra i compagni del Circolo Lenin e le lavoratrici che gridano • Assemblea popolare •. I braccianti vengono mandati brutalmente a casa dopo che due dirigenti sindacai!. di ritorno dal sindaco. assicurano che per l'Indomani sono • riusciti • ad ottenere persino la presenza del sindacato democristiano alla testa del corteo. La mattina dopo per noi non sarà piU possibile nemmeno farsi vedere in compagnia di braccianti: l'azione Intimidatoria si è fatta pit.i dura e gll attivisti con minacce cl impediscono di partecipare al corteo (che poi doveva concludersi con una • democratica • occupazione del comune). Intanto I compagni del Circolo Lenin avevano preparato un volantino in cui si spie• gava ai braccianti l'atteggiamento del dirigenti sindacali e dopo una seria valutazione politica decisero di distribuire il volan: tino dopo il corteo. Anche ad Ostuni I compagni, presentatisi in assemblea dopo aver tentato la mattina di organizzare dei picchetti. furono cacciati perché accusati di ., voler fare politica •- Il pomeriggio del 16 avranno termine le lotte con la notizia dell'accordo raggiunto .• merito • questo del Pcl e del sindacato. e del metodo • democratico • di Intendere la lotta contro il padrone. Cosi infatti sarà detto nel comizio contro Il Clt• colo Lenin di Puglia e tutti I gruppi rivoluzionari fatto dal se• gretario provinciale del Pcl. a commento del risultati dello sciopero, a Ceglie. ad Ostunl ed in tutta la provincia. Ad Ostunl. In particolare, li segretarlo provinciale del Pci ha denunciato, facendo nome e cogn.Jme. al commissario di P. S. in un pubblico comizio due compagni che. a suo dire. volevano bruciare Il municipio: Somma ha poi detto chiaramente che il Pci non è un partito rivoluzionario, :na un partito che vuole l'ordine (capitalistico). ordine possibile con l'alle3nza nel governo del Pci con la Democrazia Cristiana.
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