che reagiscono con forza dannegglandogll l'auto ed arrecandogli danni fisici. Anche negli altri centri è Impedito Il passaggio: ad ogni blocco vi ·sono copertoni e roba vecchia che bruciano continuamente. Ad Andria. che ha una grande tradizione di lotte bracclantill. si verifica Il fatto plU Importante: una masseria viene occupata dal braccianti che requisiscono una trebbiatrice. I padroni affrontano I braccianti che. con la trebbiatrice In testa. si dirigono verso Corato: ne nasce un tafferuglio a sedare Il quale accorrono I carabinieri e I dirigenti sindacai!, le cui parole fanno si che I braccianti restituiscano la trebbiatrice. Il giorno 8, mentre dappertutto continuano picchettaggi sempre plU forti, Corato. Casamasslma. Conversano vedono radicalizzarsi la lotta del braccianti contro i padroni: gruppi di braccianti si dirigono verso le masserie che occupano (Casamassima) e divelgono alberi di ullvl e vigneti {Corato e Conversano). I braccianti hanno capito chiaramente che la lotta deve essere dura e deve realmente danneggiare Il padrone, tanto che la stampa del padroni, Gazzetta In testa. grida al vandalismo. La situazione sembra precipitare per I sindacalisti. I giorni 10 e 11 sono quelli di maggior tensione. In vari paesi, fra cui Ruvo e Gioia del Colle. dove il blocco ferroviario è du• rato plU a lungo (circa sei ore), vengono colpiti alcuni braccianti. A Ruvo un camionista che aveva tentato di forzare un posto di blocco, In cui bruciavano copertoni, ha Investito un bracciante. Intanto, Il giorno 9 si firmano gll accordi nel foggiano. Alla firma di quesll accordi la Cgll, che pure si era espressa favorevolmente, non partecipa. Questo si spiega perché Il Pcl la richiama Imponendole di continuare la lotta, non già perché esso sia su un terreno di classe, ma solo perché ormai abitualmente Il Pcl si serve delle lotte per scopi elettorali, che evidentemente non preoccupano plu Il radrone. Infatti le richieste del sindacati erano cosi deboli che In alcuni paesi del barese (Corato e Splnazzola) I padroni, scavalcando le tratta• tlve a livello provlnclale, firmarono accordi separati nelle proprie aziende. Tutto ciò Induce I braccianti ad abbandonare le masserie occupate. Il giorno 10. In provincia di Bari. I sindacati firmano raccordo con la Coltivatori Diretti (bonomlana). Questo fatto. Indubbiamente nuovo, viene presentato dal sindacati come una grande vittoria: • spaccatura del fronte padronale •. In realtà questo accordo separato ha segnato, come volevano I sindacati, la fine della lotta. I braccianti, Infatti, dopo la • vittoria • sono stati mandati a casa. In definitiva tutta la lotta spontanea fatta dal braccianti In questi giorni ha posto con plU drammaticità l'eslgenza dell'Intervento del gruppo polltlco rlvoluzlonarlo nella classe bracclantlle, percM queste lotte (barese e foggiano) aono atate gestite dal soll sindacati, che sono riusciti ad Inie• grare la lotta anticapftallstlca del braccianti: assemblee che approvano ordini del giorno •forti•; ammonimenti ed inviti alla calma del slndacalistl nel confronti del braccianti piu incozzatl. che, proprio nel loro spontaneismo. hanno compreso che bisogna seriamente danneggiare 11padrone. Le lotte del brindisino Man mano che nel barese e nel foggiano la lotta sta per concludersl, prima Brfndlsl e poi Taranto e Lecce sono mobilitate per lo sciopero del braccianti. Dopo una giornata di lotta. nel leccese sono raggiunti nuovi accordi sul patii di colonia. Taranto e provincia raggiungono raccordo dopo quaranta ore di lotta (1S luglio). mentre nel brindisino, di cui parleremo piU distesamente. poiché Il Circolo Lenin di Puglia è Intervenuto attivamente, continua la lotta. San Pancrazio e Torre S. Susanna sono i centri in cui si verificano le prime occupazioni del comune. In seguito ciò si verificherà anche a Carovlgno che vede anche forti blocchi stradali cd occupazioni di masserie. S. Vito del Normanni vede la fermata di dodici trebbiatrici per un Intero giorno. Le agitazioni del braccianti nel grossi centri di Ostunl e Ceglle Messapico Iniziano 11giorno 7. Sin dalle prime ore. le varie strade che portano fuori del centro abitato vengono picchettate dal slndacallstl e dagli atllvistl. A Ceglie I compagni del Circolo Lenin sono presenti al picchettaggi sin dalle prime ore della notte. Si tratta di non far partire circa una decina di pulman& pieni di raccoglltrlcl di olive. che In questo periodo lavorano l'uva in terra di Bari e nel foggiano. E' bene chiarire a questo punto che la presenza dei compagni rlvoluzionarl del Circolo è stata possibile grazie al lavoro da essi fatto In precedenza dal quale è scaturita l'avanguardra interna. Durante I picchettaggi I compagni del Circolo Lenin sono I plu attivi e tolgono quasi ai slndacatlstl la possibilltà di parlare con le lavoratrlcl. Sl fanno avanti per primi e discutono con loro dello sciopero e del modo mtgl/ore per danneggiare Il padrone. sulla necessità di lottare uniti non solo nell'ambito del proprio paese e del propri Interessi. ma In quello di tutta la regione. 01 qui Il richiamo alle lotte del barese e dol foggiano. Ciò significa per noi tentare di dare una visione plU ampia alla lotta ed abituare I braccianti a ragionare In termini polltlcamente plU generali. Questo discorso sembrò In un primo tempo non dovesse passare, non già per quello che dicevamo, ma solo per la giustificata lnlzlale diffidenza che I braccianti nutrono per gli • estranei • (studenti). A sup3rare ciò vi fu il valido contributo di due compagni braccianti del Circolo Lenin. Il primo passo era fatto, nella lotta c'eravamo, si trattava ora di far crescere - 55
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