giovane critica - n. 21 - autunno 1969

' Lenin, l'alleanza degli ope,11 e contadini, Roma. HMS. Lenin cosi continua: • Dobbiamo vivere In pace con lui [Il contadino). Nella aocletè soclallsta Il contadino medio aarà dalla nostra parte solo quando noi alleggeriremo e miglioreremo le sue condizioni dl vlta economiche [ ...] . Ma per ottenere questo bisogna prima vincere la borghesia lntern11:lonale. costrlngerla a darci questi trattori o elevare la nostra Industria al punto di poterll fornire noi stessi. Solo cosi la questione sarà posta In modo giusto. Il contadino ha bisogno deU'lndustrla della città: non può viverne aenia, ed eua 6 nelle nostre mani. Se condurremo bene la cosa, Il contadino cl sarà grato perché gll porteremo dalla città I prodotti dell'industria, gll attreul, la cultura. Gllell porteranno non gll sfruttatori, non I proprieterl fondiari, ma I suol compaQnl ltVOf'ttorl, per I quall ha una profonda stima, ma che stima alla luce del fatti, stima solo per l'auto reale che gll viene da loro, respingendo e ben a ragione. Il comando. le "prescrizioni" dall'al10 •. fatto che a mano a mano che si procede nel cammino verso rlndustrializzazlone s·ingrossano le flle della classe operala: con la necessaria conseguen• za che Il contenuto del suoi salari reali è deto dalla dlsponibllità di cibo, prodotto delragrlcoltura. A questo punto se l'offerta agricola è rigida tre possibilità sono aperte: 1) un sempre piU rapido indebitamento con l'estero, 2) l'arresto del processo di Industrializzazione o 31 la necessità di estorcere una crescente quantità di • grano • dal settore agricolo. senza tener conto se la produzione globale sia aumentata o meno. In paesi In cui I governi vogllano mantenersi Indipendenti dalle potenze straniere e allo stesso tempo siano Intenzionati a intraprendere il processo delrindustrlallzzazione la terza alternativa è runica possibile. Ciò awenne puntualmente In Russia all'inlzlo de1 processo di industrializzazione zarista quando, alla fine dell' '800, a una caduta della produzione agricola corri· spose un aumento della quantità di beni agricoli destinati all'esportazione. E tate fenomeno si ripeté nella Russia sovietica. Nel 1928 la produzione di grano fu di 73 mllionl di tonnellate e la quota requisita dallo Stato fu del 16.9%; nel 1931 lt raccolto dlminui a 69 milioni e mezzo di tonnellate, mentre la quota requisita saH al 32.7%; nel 1934, pur essendo Il raccolto di 67 millonl di tonnellate, la quota sali al 34%. Come si vede le quota requisita dallo Stato rispondeva alle esigenze del processo di lndustriallzzazlone Indipendentemente dall'aumento o dlminuzlone della produzione agricola. E° superfluo aggiungere come tutto questo creò condizioni di vita drammatiche nelle campagne. Fin qui abbiamo operato deliberatamente un taglio di per sé aberrante, perché abbiamo Isolato un problema economico reole, di strategia dello sviluppo da un problema politico di fondo cui il primo, nella realtà, è Indissolubilmente legato: adesso però è necessario stabilire questo legame necessario. la rlvoluzlone d·ottobre. oltre a porre Il problema delrlndustrlalfzzazlone del paese. pose anche que!lo delta alleanza tra contadini e operai. Non si può Ignorare che negli anni '20 la Russia era un paese In cui prevalevano le attività agricole (1'80%). SI può spiegare quindi l'importanza da Lenin attribulta a questo problema. che si poneva perché a differenza delle previsioni del Classici. una rivoluzione sociallsta aweniva In un paese arretrato. quindi a grande prevalenza agricolo. E° noto Infatti che nel paesi Industrialmente avan• zatl !'agricoltura rappresentA l•n aspetto marginale e certamente non pone problemi della medesima gravità di queltl di tipo ru!so. Lenin disse testualmente che I bolscevichi quando avevano preso il potere si erano appoggiati al contadini nel loro complesso e che pertanto tutte le scelte di politica agraria non potevano essere fatte contro di loro ma solamente con la loro adesione. Egll sapeva bene che la tentazione di ricorrere alla violenza era forte e si scontrava con la diffidenza conservatrice dei contadini i quali avevano sperimentato sulla loro pelle lunghi Mnl di violenza da parte del governo zarista. Per questo motivo Il leader sovietico mise In guardia che • con la vlolenza si può rovinare ogni CO.!\a • laddove invece era necessario un lavoro di edu· cazlone graduale per mezzo del quale si provasse al contadino che la comune era la soluzione mlgllore '· Fu proprio questa visione. che postulava la necessità di creare uno Stato che fosse del contadini e degli operai, a Indurre Lenin a formulare la Nuova Politica Economica (Nep). per salvare l'alleanza di queste due classl. la Nep -3

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