cioè che rispondeva a una società arretrata e di capitalismo fascista: ha studiato te insufficienze della rivoluzione borghese In !talla mentre (8 qui I Romeo e I Caracclolo hanno ragione) l'ltalla faceva appunto la sua seconda rivoluzione Industriale: quando dall'etico-politico è passato allo studio del problemi strutturali (pl\J che sotto lo stimolo di Romeo ecc .. a mio avviso, sotto lo stimolo della polltlca di nuova maggioranza del Pcl) lo ha fatto o studiando I fenomeni quantitativi della rivoluzlone Industriale (es. il numero monografico di Studi storici) o dando la prevalenza al problemi della circolazione. del mercato, degll investimenti. del consumi e cioè poi politicamente al probleml sul quaU è possibile costruire una polltlca di alleanze (come In Sereni): cioè nell'un caso come nell'altro è emar• glnata !'Indicazione marxiana di accumulazione e, quindi di sfruttamento come base della formazione della coscienza antagonista del proletariato: è emarginata Inoltre l'lntulzlone marxiana e poi leninista di fabbrica e di proletarlato di fabbrica come • Il pugno • del processo rlvoluzlonarlo. Cioè la storiografia gramsciana ha abbandonato lo studio dell'etico-politico: a) per entrare. attraverso la storia economica. nell'area di quella • storia generale • alla quale la sollecitavano forze • democratiche • e la nuova polltica del Pcl, storia generale che è certamente una storia fatta da un punto di vista del metodo marxista ma non è la storia della classe: cioè al centro dello studio non sono I problemi dello sfruttamento, della organizzazione, del potere nel capitalismo lndustrlalizzato: bl oppure, come Sereni, adottando parametri strut• tura11stlcl dl Interpretazione che sono certamente efficaci contro il vacuo storicismo Idealistico ma che sono ancora fermi a costruire l'anti-Croce: quando Il problema oggi non è plU la lotta contro Croce. ma bensf quello di costruire storiograficamente e politicamente Il rapporto struttura-masse in movimento-organizzazione-potere. d) Bisogna ora parlare di cosa si Intende per concetto di classe e quindi per storiografia di classe. Non posso certamente fare la storia di questo concetto nella letteratura marxista. Ml llmlto quindi ad esaminare alcune posizione attuali per mettere In luce la concezione che ho di una storiografia di classe. La concezione che tiene presente la proletarizzazione crescente nello sviluppo del capitale e quindi anche, con la fabbrica, I fenomeni connessi all'industrialismo. ma che assimila 11 classe alla coscienza di classe non ha dato lavori storici e non poteva darne, perché da una parte va verso l'hegellsmo plU fumoso e vacuo (di questo tipo è ad es. Il llbro di Trontl Operai • capttele) e dall'altra si ferma al momento della stndacallzzazlone per quanto di Upo avanHto (e qui penso a Ou-. •ml roe1I). Si è già molto parlato di questi due primi gruppi nel senso attuale del termine e io non voglio qui ripetere le analisi che sono state fatte né le critiche alle loro insufficienze. Del resto la vostra lotta. le lotte studentesche di massa li hanno poi dissolti. Voglio quindi solo accennare a un loro merito che non è quello di aver fondato l'embrione di un nuovo movimento politico come ambivano ma bensf quello di avere portato dlalettlcamente un contributo al rinnovamento del partiti storici: di avere richiamato l'attenzione suita fabbrica moderna (anche se poi l'hanno vista In senso restrittivo): sulla importanza dl un lavoro politico nelle strutture e nei movimenti spontanei che la proletarizzazione convulsa generava: di avere impostato un uso marxista della sociologia e di altre scienze sociali. Pero. nonostante che fosse presente In loro la necessità di fare la storia della classe operaia, non l'hanno potuta fare per il loro concetto spontaneistico di classe che liquidava ogni precedente esr-erlenza dalla quale estrapolavano alcuni momenti sublimi ed i tentativi che hanno fatto o le Indicazioni metodo• logiche che cl hanno lasciato sono del tutto risibili. Chi a mio avviso sfuggiva al manicheismo che vedeva perennemente contrapposte classe e organizzazione storica e che sfuggiva alle fumisterie hegellane era Raniero Panzierl: ma è da dire che questo suo equilibrio concettuale. che gli derivava da una matrice e da una pratica mor3ndlana. non è riuscito a collettivlzzarlo, a farlo passare in tutto il gruppo, tanto plU che veniva accentuando Il momento della formazione di una avanguardia non di massa. Del resto la scelta di gruppo fatta a un certo punto dall'Istituto Morandi coerentemente con queste Impostazioni. mise praticamente fine a un tentativo che lo stesso Istituto aveva avviato di tradurre nella ricerca organizzata e col• lettlvlzzata una politica unitaria di classe. l'atteggiamento mistico che Intellettualmente si aveva agli Inizi degli anni '60 attorno al concetto di classe operala, viene ora riversato sul concetto di movimento o sul concetto di po. polo: cioè su fenomeni spontanei di massa che Investono e ceti proletarizzati ma non strettamente operai e I rifiutati del sistema del ghetti urbani o delle zone depresse oppure gli oppressi dal monopolio e dal capltatlsmo Internazionali. con l'esautora• mento non solo del ruolo rivoluzionarlo della classe operala ma anche della sua stessa esistenza come classe. In questo caso Il risultato che può aversi da queste considerazioni può essere: Il proletariato industriale è senz'altro ari• stocrazla operala Integrata e quindl non può plU avere un ruolo pilota nella lotta di classe e quindi il centro del lavoro rlvoluzlonarlo non può essere la fabbrica ma bensl la società. Quindi, se capisco bene, opere come Il Capitale, o la Sltu• zlone della eluse operala In lnghllterra o lo sviluppo del eapltellamo In Russia ecc. oggi non hanno plU senso, non possono - 39
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