giovane critica - n. 21 - autunno 1969

se in questa fase. Essi .iffermano che la massa dei contadini, ~ in particolare i contadini medi, erano tuttora impreparati per una colle1tivizzaz1one su scala cosi massiccia e perciò non erano pronti alla liquidazione dei kulak. Col fare una tale dichiarazione, meuono in queslione tutlo intero lo spettacolare cambiamen10 di politica alla fine del 1929. La nostra analisi presente non riguarda tanto il • cambia• mento improvviso • quanto Il lungo periodo che condusse a esso. e abbiamo cercato di focalizzare l'attenzione su certi fauori In questo periodo che sono stati trascurati dai politici, o su certi errori che sembrano particolarmente vistosi. lo sco• po non è quello di speculare su altri corsi che la storia avreb• be potuto prendere. e dunque non è un saggio del tipo • se la storia. E' semplicemente un tentativo di isolare un grandls· simo numero di fattori concreti che assieme avrebbero potu· to comporre un corpo differente di misure. o in altre parole una differente politica. sebbene entro la stessa struttura istituzionale. Ciò potrebbe da sé bastare a rispondere alla do• manda: c'era un'2lternativa? Concludiamo. comunque. con po, che osservazioni generali. La situazione nella quale la Russia sovietica si trovava era tale che una vigorosa campagna di industrializzazione divenne una question~ di prima necessità, e questa non avrebbe potuto essere raggiunta senza • tributo • dei contadini. degli operai, e di fatto dell'intera popolazione. Come PreobratensklJ aveva accuratamente predetto. ciò era destinato a implicare un periodo di tensione sociale. in particolare durante le fasi ini• ziali dello sforzo industriale. In aggiunta. si può dire che per incontrare successi nel suo sforzo. il regime doveva essere • duro "· unrt dittatura risoluta. Questo requisito non esclude. comunque. l'elemento di scelta quanto al comportamento di un tale regime e della politica da esso perseguila. Assodato che il • tributo • era Inevitabile. la sua dimensione era ancora una questione di scelta e non una quantità fissa rigidlmente formulata da una qualche lm. mutabile legge della storia: assodato che. nella situazione data. una certa forma di dittatura era necessaria. non andrebbe trascurato che la dlltatura. come la democrazia, può assumere molte forme differenti. In questa situazione. la dittatura sembrerebbe essere stata una necessità logica. ma non necessariamente nella guisa autocratica, terroristica. produttrice di cui• ti che essa in effetti assunse: assodata la necessità dell'lndu· strializzazione. I problemi del .. quanto • e del • come • erano ancora aperti a scelta. Mentre è da condividere che il processo di industrializzazione era destinato a Implicare vasti cambiamenti nelle campagne. è, a nostro avviso, sbagliato supporre che questi cambiamenti non avrebbero potuto essere compiuti altrimenti che con la collettivizzazione quale la Russia la espe• 24 - rimentò. Perché l'insistenza sul kolkhoz come forma esclusiva di collettività. quando le strutture di villagglo suggerivano parecchie alternative? C'è una ragione nel fatto che ai limiti di tem, po posti dal Politburo fosse accordato Il rango di immutabili leggi storiche? E cosa dire della condanna all'ingrosso del settore privato? I cambiamenti nelle strunure della vita rurale, per quanto necessari essi indubbiamente fossero. non avrebbero dovuto seguire un modello uniforme ma avrebbero potuto essere realizzati con la messa in piedi dl parecchi settori differenti, il nucleo dei quali già esisteva durante il periodo delta Nep, e che avrebbero potuto essere i sovkhoz. I kolkhoz (dei quali c'erano differenti tipi) o altre forme di cooperativa o di associazlone unite con vari gradi di socializzazione e vari gradi di In• tegrazione delle fattorie private e della proprietà privata, in• eludendo (perché no?) un settore privato contadino. Se siamo d'accordo nel fatto che la strada che la Rus· sia sovietica ebbe da attraversare lasciava al regime cosi poco spa,zio da dover scegliere tra la propria distruzione e il sentiero che in effetti prese, allora sarebbe logico guardare alla politica di Stalin come all'espressione diretta della necessità storica. e accettue tutti i metodi usati come giustifica· ti. con riserve riguardanti solo certi errori o eccessi: in questo caso. si potrebbe logicamente arguire che ciò che fu rag• giunto lo si sarebbe potuto raggiungere solo per mezzo di una dittatura del tipo più dlspostico, e di un Individuo - Stalin. Questa è la conclusione logica delle opinioni espresse da Schlesinger su Soviet Studies ( 1). la sua teoria che l'eliminazione prima dell'ala sinistra e poi dell'ala destra fosse indispen• sabile se il regime doveva sopravvivere e riuscire nel suo compito di industrializzazione, si accorda logicamente a questo modello. Secondo la nostra opinione. ci sono alcune debolezze in questa argomentazione. Come il presente studio ha mostrato. c'era una serie di fattori che avrebbero potuto essere combinati a formare un'alternativa. Di piU. è un fatto incontestabile che Stalin non aveva preconoscenza del grande • balzo In avan• ti • che egli doveva lare, e di tutte le sue conseguenze. e che Egli non oveva tali ambizioni, almeno per tutto il 1926 e 1927 quando si occupò della liquidazione della Sinistra. lndubbiamen• te. era già un • lndustrlallzzatore •. come Schleslnger suggeri· sce, ma non pi\J del suoi associati dell'epoca. per esempio Rykov (l'intensificazione della spinta all'industrlallzzazione In cui ci si imbarcò nel 1926 fu fMta contro il volere di gente come Rykov e Bukharin?). le generalizzazlonl cl rea una Russia Industrializzata. che tutti accettavano a quell'epoca, sono di mi• nor conto delle misure pratiche. In termini pratici, Stalin fu un sostenitore e dell'industrlallzzazione e della Nep (fu sem-

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