giovane critica - n. 21 - autunno 1969

sc,t:=inon sono esclusivnmentc dettnli dalla pressiont? di necess,1J ogget11vc (nel caso della Russia l'induslriallzzazione !n {1uanto tale può essere ncccttata come una necessità oggelliva) essi sono anche il risultato di una scelta, di una valutazione. di un certo livello di pianificazione politica ed economi• ca e di capacità amministrativa. Om esiste un margine enorme d1 errore nel prendere le decisioni e nel condurre gli affari. In questo particolare contesto, è nostra opinione che i leaders commisero degli errori su un intero numero di questioni, e cht la qua1ilà della loro amm,nis1raz1oneera povera. e a volte disa· strosa. In particolare. il tasso dl crescita industriale era ecces• sivo. e le decis10<'Jp1rese d.ii le.iders erano spesso del tutto arbitrarie. per il fatto che i leaders stessi avevano poca inclinozione ad ascoltare i suggerimenti avanzati da esperti o quelli di opinioni moderate. Bukharin aveva ragione (e Trotsky era d'accordo con lui) quando diceva che era assurdo imbnrcarsi 1n un programma di costruzione sapendo a priori che i materiai! richiesti non sarebbero stati disponibili. Infatti. Il tasso eccessivo di crescitn e la mancanza di ca, pacità amministrativa nel maneggiare gli affari erano tali che: a. In pratica il progresso dell'industrializzazione durante il primo pi.1110quinquennale non era il risultato del • piano quinquennale • o di nessun altro piano coerentP.. L'estensione della confusione era tale nell'amministrazione del piano quin• quennale da condurre. fr.i le altre cose. al famoso metodo dei • progetti d1 priorità • nei quali ogni cosa era sacrificata al raggiungimento d1 una manciata di obiettivi che erano giudi· cati essere di importanza chiave. Il metodo fu salutare, indubbiamente, nella situazione data, ma originò confusione e fece numentare lo spreco eccessivo .. Ciò non era in nessun senso del termine un pianificare. b. I tassi eccessivi di crescita che rovinarono il piano quinquennale in quanto operazione pianificata e correttamente orgJnizzata contribuirono alt,es, .illo spreco di risorse che ne risultava. E' impossibile dire quale fu esattamente l'eccesso di cos10 del piano quinquennale. ma è un fatto che. In un paese che era a corto di risorse. ciò che aveva In risorse umane e materiall era fin troppo spesso incautamente sprecato e conseguentemente non forniva nessun vantaggio. Gli economisti possono essere capaci di calcolare !°estensione dello spreco nell'industrializzazione sovietica (un lineamento che doveva re, stare caratteristico per un lungo tempo a venire) ma c'è una conclusione cui non si può sfuggire: non può dirsi che questa velocità eccessiva. i metodi d'urto e lo spreco delle risorse ecc. fossero inevitabitl, o che fossero la sola soluzione possi• bile. E.perciò ragionevole supporre che se !°industrializzazione fos. se stata realizzata in un periodo di tempo piU moderato (ci sono altri se, ma nel contesto presente cl limiteremo a quelli 22 - essenziali) meno risorse sarebbero state divorate nel processo. la risultante tensione soclole sarebbe stata diminuita, e conseguentemente la crisi generata dall'intera operazione sa• rebbe stata molto meno severa. A proseguire questa linea di pensiero un po' oltre. si sarebbe ben giustificati a chiedersi se. qu.ilora questo fosse stato il caso. I risultati sarebbero stati meno impression.inti. C'è in questo contesto una considerazione ulteriore: nel gioco costante di influenze fra un settore agrlcolo arretrato che agiva da freno sull'industrializzazione. e un settore lndu• striale troppo rapidamente crescente che Indeboliva l'agricoltu• ra. la parte giocata dall'lndustrla avrebbe potuto essere consi• derevolmente meno Importante. anche senza nessun cambiamento nella impalcatura strutturale. se un altro gruppo di lea• ders fosse stato al com.indo. 2. Un'Malist del secondo fattore che plU contribui alla cri· si. cioè lo stato delragricoltur3, dischiude un numero di mali che avrebbero potuto essere evitati o mitigati se i passi fosse• ro stati fatti in tempo: a. Durante gli anni della Nep, specialmente dal 1925 in poi, i leaders fecero eccessivo affidamento sulla capacità del• le Nep di funzionare • automaticamente • e o non percepivano. o trascuravano, una quantità di fattori che dovevano causar loro innumerevoli difficoltà In uno stadio piU tardo; in questa connessione. la futura a1a destra innegabilmente sopporta una grandissima responsabllltà. In questa fase, c'era già una qual• che sostanza nell'asserzione fatta dall'opposizione di sinistra secondo cui un plU serio tentativo di industrializzazione avrebbe potuto cominciare in una data molto precedente. Citavamo sopra come esempio significativo Il caso della fabbrica di trattori a Stalingrado. Quali che potessero essere 1e considerazioni pratiche che portarono al fallimento il completamento di questo progetlo nel 1924. esse riflettono una povertà di arte di governo. b. Ci siamo riferiti tilla politica dei prezzi agricoli du• rante il periodo della Nep, che Molotov descrisse come una serie di • colossali stupidità •. Se queste • colossali stupidità • fossero state evitate. potrebbe dirsi che gli eventi successivi, in particolare la • crisi del grano• nell'Inverno 1928, sarebbero stati necesSJriamente tanto severi quanto In effetti fu. rono? c. L'aver trascuroto totalmente il movimento collettivisti· co nelle campagne fu un errore vistoso e imperdonabile. Lo stesso può dirsi dei sovkhoz. che erano In uno stato noto• riamente arretriito. Abbiamo già menzionato le opinioni di Rykov, quando chiese nel 1928: Perché una m.iggiore campagna sui sovkhoz non fu lanciata prima? Egli aveva In mente una quan•

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