giovane critica - n. 21 - autunno 1969

Il settore aveva recentemente aperto un secondo fronte • contro Il regime ~. essendo ora Impegnato In un·• offensiva del bestiame •, In aggiunta all' • offensiva del grano • che aveva già assunto serie proporzioni all'lnlzlo del 1928. Il passo dell'lndustrlallzzazlone non era ritenuto eccessivo; al contrarlo, il Politburo pensò fosse desiderabile e possibile accelerare I tassi di crescita, de,:l~ione che doveva essere pre• sa alla riunione del Comitato Central9 del novembre 1929. A questo modo, le 3utorltà pensavano di salvare il paese dalle sue difficoltà e dirlgerlo In acque plu calme entro uno spazio minimo di tempo. Nella mente del gruppo dirigente, lo stato dell'agricoltura era l'ostacolo pi\J grande ai suol obiettivi. Nel settembre 1929, quando il gruppo dirigente era già a conoscenza del rlsultatl economici dell'anno, sembra che il plC· colo gruppo dirigente staliniano, avendo valutato la situazione, si decise: se nel corso del mesi futuri, che erano i soll In cui una campagna statale poteva essere lanciata nelle campagne (prima che la semina fosse cominciata) alcuni cambiamenti radical! non avessero avuto luogo sul fronte rurale, la spinta all'Industrializzazione avrebbe Indubbiamente perduto il suo lm• peto nel 1931, se non prima. Fu questo ragionamento, in questo preciso momento, a det• tare Il cambiamento di politlca di Stalin alla fine del 1929, particolarmente In vista del hllto che I rlsultatl della colletti· vlzzazione forzata che era stata Iniziata nell'estate sembravano giustificare un no1evole ottimismo. All'attacco Sino al giugno 1929 nessun tentativo significativo e a lun• ga portata volto a rendere effettiva la nuova politica nelle cam• pagne divenne evidente, e anche allora l'esatta natura e estensione del corso che dovevo esser seguito non aveva ancora assunto nessuna forma definita. lo sviluppo di un nuovo programma. o piuttosto Il nuovo corso di azione (poiché non c'era ancora nessun programma definito, nel senso usuale del termine) sembra essete stato caratterizzato da un continuo ptoC8HO di • scivolamento •. per cosi dire, verso gll obiettivi In questione, mentre questi ultimi venivano continuamente allargali. Oueato curioso processo durò dall'lnlzlo del 1928 alla fl• ne del 1929, con un periodo di estrema accelerazione situato nell'estate del 1929. I cambiamenti Incessanti che I plani per 1'19rJCO,turaaublrono serviranno a illustrare questo processo di • aclvolamento ,. Il PoUtburo aveva costantemente cambiato le sue direttive perché non avev3 un sistema definito di obiettivi. Gli eventi. alcuni a carattere negativo. e altri che apparivano positivi e In· coraggiantl, stimolarono il gruppo dirigente all'azione. Cosi, dall'estate in poi, un'Intera serie dl misure mostrò che Il Centro aveva cominciato ad aglre sul serio. e in gran fretta. C'era una maggiore rlorgcnlzzazione nella cooperazione ru· raie, che fu radicalmente rimodellata e cui si diede l'organiz• zazione delle forme collettlvistiche come suo compito princl• pale. Andrebbe sottolineato che in questa fase le prime ad essere toccate furono ancora le associazioni di vendita, nelle quali l'estensione della socializzazione era minore che nel• l'artel, per non parlare delle comuni. Allo scopo di raggiunge• re Il risultato desiderato, tutti I mezzi la cui Influenza avrebbe potuto essere esercitata nelle campagne - macchinario, mlgllorle. semenze - erano concentrati nelle mani delrammlnlstra• zione cooperativa. I crediti per la maggior parte venivano d'ora Innanzi incanalati verso le associazioni, mentre l'aiuto al coltivatore privato fu sostanzlalmentc ridotto. la fiducia che era stata posta nella cooperazione, e nella sua riorganizzazione, si provò totalmente infondata. li risultato della riorganizzazione progettata in fretta fu di mettere ln piedi un apparato Inefficiente, complicato e ingombrante che non giocò nessuna parte utile nella collettivizzazione. Al contrarlo, Il reale processo di collettivizzazione ebbe luogo, sebbene per nessuna ragione connesso con la stessa cooperazione, fuori dal movimento cooperativo, e in effetti sulla base della rovina di quesfultlmo. Poco dopo la rlorganluazione. un'ulteriore rlorganluazlone doveva essere Intrapresa. Nel frattempo ci fu una revisione della polltlca relatlva al • metodo del contratto ., di cui le autorità avevano altresi alte speranze. Il metodo doveva rapidamente essere trasformato In una coercitiva campagna di stato e concludersi con un falli• mento. Andrebbe fatta menzione di un'altra speranza dislllusa e di un altro movimento falso che ebbe luogo durante questo pe• rlodo di Intensa ma confusa attività: nella creazione dei kolkhoz, sino alla famosa svolta del marzo 1930, l'accento fu posto sul • kolkhoz gigante • e sul • combinato agro-Industriale • come fondamento dell'operazione. Nel contesto del presente articolo, non possiamo addentrarci a lungo nell'Interessante pro• blema - c'è un parallelo molto s1retto tra questa fase dello • utopismo agrario • sovietico e il movimento verso le comuni del popolo In Cina in una data piU recente - ma anche qui ci fu un completo fallimento In un brevissimo spazio di tempo. Nell'estate del 1929 la stempa sovietica stava già facendo menzione di una nuova fase, quella della • collettivizzazione di massa •· Le campagne furono mobilitate da migliaia di agita- - 19

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