giovane critica - n. 21 - autunno 1969

Era chiaro che Stalln stava già progettando di lanclere une operazione su larga scala. • Informò • Il Comitato Centrale che I kulaks e attrf! forze ostili si stavano • preparando a minare • Il regime sovietico - un tipo di asserzione che, sappiamo, era un segno che si stava preparando o ad attaccare o a portare all'interno Il suo attacco. In effetti, egli disse al Comitato Centrale (andrebbe ricordato che Il suo discorso rimase segreto a quel tempo) che • I giorni del capitalisti e del kulak sono contati •. E ancora alla 1&a Conferenza del Partito, che ebbe luogo proprio dopo la riunione del Comitato Centrale, non pensò di contare I giorni di nessuno. per lo meno per quanto riguarda I kulak. La discussione sul kulak, che ere In effetti molto animate. non riguardava minimamente una qualche proposta di sbarazzarsi del kulak ma semplicemente se ammetterli nel grandi kolkhoz. In questo periodo c'era una divergenza facilmente discernibile tra I processi mentali e le Intenzioni di Stalin (e posslbll• mente di uno o due del suol immediati luogotenenti) e le opi• nlonl della maggioranza del Comitato Centrate stallniano. Finché Stalin parlava fn termini generati, per quanto estremo potesse essere Il tono. senza sottolineare nessuna proposta con• creta (che avevano scarsamente preso forma In questo frangente) U Partito e li Comitato Centrale non erano consapevoll della divergenza, a dispetto delle annotazioni critiche del leaders dell'ala destra. Alla riunione dell'aprile 1929 Stalln spiegò che l'arretratezza del settore agricolo doveva probabllmente creare una spaccatura tra le città e le campagne. Fu una peura analoga ad aver dettato la proposta di Rykov per la dvulchletka agricola. Ma le concluslonl di Stalin, a differenza di quelle di Rykov. erano che l'agrlcoltura deve essere riorganizzata, e rapidamente, In modo tale da camminare con lo stesso passo del tasso di crescita Industriale. L'Urss sinora non aveva mal realizzato una tale Impresa, ma sembra che Stalln stesse già cominciando a prendere sul serio una tale possibllità e che ciò rafforzasse la sua risolu· zlone, tanto piU che la situazione critica e I pericoli che apparivano Indistintamente sul fronte contadino andavano glornalmente crescendo. Ecco perché Stallo adesso pone la domanda al governo e alle campagne nella forma di una chiara scel• ta: o I kulak, o I kolkhoz, Tertlum non dlltur. Nel momento In cui Il problema fu posto In questo modo, ere lnevltablle che quale che fosse la politica seguita, In pra• tlca ~oveva accomodarsi all'una o all'altra alternativa. In f!ffettl. c'era già una certa corrente In questa direzione (In aggiunta all'attlvltà antl-nepman dell'anno precedente): una purga fu avviata nel Partito e anche nello stato e nelle organizzazioni alndacall. Per tutti gll acopl pratici, la Destra era già disfatta Il plano quinquennale. che era stato appena ratlflcato. subi una serie Interminabile di aggiunte su ordine del Polltbu· ro che, com'3 Jasny ha detto, volse Il plano In una • facciata •. che doveva nascondere una operazione che differiva notevol• mente da quella prevista nel testo e nella mente del progettisti. Dal momento che l'essenza dell'operazlone fu accelerata, un pun• to che Stalin rese chiaro nella stessa riunione di aprile, ciò che contava non era la pianificazione ma la corsa contro Il tempo, perché Il leader e I suol immedlr!I sostenitori credevano che Il tempo stesse pressando e che la corsa potesse esser vinta. portando cosi una soluzione rapida alle loro difficoltà. Ciò spiega. In parte. perché la condotta dell'operazione assunse le proporzioni di un attacco che crebbe gradualmente di portata finché divenne una offensiva globale Ingaggiata simulta• neamente su tutti I fronti - su molti piU fronti, In effetti. di quanto si fosse mal Inteso. L'altra parte della spiegazione sta nel fattori che gli stessi leaders non previdero. Perché li gruppo dirigente era cosi sicuro che non cl fosse tempo da perdere? Era forse imminente Il perlcolo di un intervento straniero? Nessun pericolo siffatto eslstevct ancora, né I leaders lo dissero a quell'epoca. La minaccia di un'Interferenza straniera giocò una parte Importante negli svlluppl di cui stiamo parbndo. ma solo nel senso di una eventualità fu. tura tuttora indefinita. certo non una possibllltà immediata. Il carattere violento e Impetuoso delle decisioni che venivano prese è plu facilmente splegablle con certi fattori Interni. Staltn espressamente dichiarò In aprile di fare affidamento su misure di emergenza per risolvere la crisi del grano. Era del tutto consapevole che una politica siffatta non avrebbe potuto durare a lungo senza condurre B un cozzo tremendo con I contadini. Questa era la ragione che stava dietro l'attacco al Nep. men e agli speclallsti Industriali nelle città, e ai contadini benestanti nelle campctgne, perché si doveva prender cure di Indebolire tutti gll elementi che potessero eventualmente chiamare a raccolta I contadini maltrattati. Lo stesso motivo sottostà alle decisioni successive (verso la fine del 1929). DI nuovo. le misure antl•kulak, a parte Il loro ruolo nelle campagne per strappare Il grano al contadini. erano una manovra che aveva come obiettivo !'accerchiamento sociale del contadini medi, manovra destinata a dividerli e a bloccare tutte le loro strade di fuga, lasciando loro un'unica soluzione. Cui si riconosce le mano di Stalln, 11m. ctestro della tctttlca. Infatti, la sua • tattica ,. politica e sociale era molto migliore della sua • strategia •, perché quest'ultima richiede una plU grande capacità di anallsl teorica. che lul non possedeva. In ogni CBSOp, otrebbe dirsi che In aprile-maggio 1929, quando lul aveva già reso le sue Intenzioni chiarissime, il programma pra• Ileo Incorporava Idee sulla scala delle riforme che dovevano - 17

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==