vati dagli m91ustif1catomente rapidi tassi di crescita. le sue Nole di un economist.J e alln scr1t1I erano una difesa dell"ammi• mstrazione economica scicnt1ftC:'I che, come soppIamo, non era proprio il punto forte dcll'industriahzzaz,one sovietica. e durante il primo piano quinquennale e in tempi p,u recenti In contrasto con la tesi di Sialin secondo cui la lotta di cla~sc si sarebbe intenstf1cata con il graduale progresso del socialismo. la parola d"ordine di Bukharln cr.1 • Niente terza rivoluzione• • perché a suo avviso il tempo non era ancora maturo per impiantare il comunismo nelle campagne. L'alleanza con i contadini doveva essere continuata a tuttì i costi suita base del movimento cooperativo. Quanto precede è solo un breve schizzo della pos,zione dell'ala destra. Parte delle sue idee ci è venut3 dalle fonll staliniane e noi non abbiamo una documentazione completa di tutte •e sue pro9oste o d,scuss,oni. Ma il nudeo delle sue con• vinzioni è là, e non può essere Ignorato alla leggera. Alcune delle !:ue an3hsi (pN esempio. 1a fiducia eccessiva nei meccamsmi dei prezzi e nelle misure l1scali in un paese che era impe!Jnato in un tremendo tentativo di industrializzazione: fin troppo accentuate le potenzialità del settore privato in agricoltura e non sufficientemente la necessità di mcoraggiare nuove forme organizzative) erano chiaramente erronee. Altre seni• brano essere state completamente giustificate, tipo la sua cb1ezi0ne ai ta~si di crescita eccessivamente rapidi. allo sfrut· t3mento eccessivo dei contadini, alla mancanza d1 metodo scientifico nella pianificazione e nel completamento del orocesso. e al porre l'accento esclus1vamente sulla coercizione. 11primo piano quinquennale e l'atteggiamento di Stalin Ou~nto alla concezione. gli obiet11vi sociali della parte agricola del plano qumquenna1e non erano molto lontani dalle idee della Destra Per quanto rigua1da i progettisti. il settore pri• vato sarebbe ancora stato dominante e a dispetto di certe misure restrittive non era minimAmente questione di avvicinare una • liquidazione dei kulak:j ... Ciò cm il plano mirava era. molto rélgfonevolmente, la· creazione di un settore statalizzato e collettivizZ3to d?I c3mpo d'azione ristretto ma di qualità su• periore, che agisse da t";ontroforza nel confronti dei fornitori p11Jricchi e li costringesse. mediante la competizione econo• mica, a vendere le loro eccedenze. Nel settore privato la maggior parie degli approvvigionamenti e del crediti doveva essere incélnalata per la via del movimento cooperativo, che era guardato d.1I piano come di grandissima importanza. I proget• listi facevano grande affidamento al sistema del contratto (tra 16le organizzazioni cooperative e le associazioni contadine for• mate 3 questo scopo). Una parte importante nel processo di cooperazione. con lo sviluppo graduale di forme semplici di cooperazione produltivo. doveva essere giocata dalla comuni• tà agraria (il mir). Nel settore dei kolkhoz che ci si propose costituire sotto il piano, l'organizzazione principale sarebbe sta• ta 11toz e non l"artel e la socializzazione della proprietà doveva concernere solo la terra arabile e certi tipi di attrezzatura (principalmente pesante). ma pochissimo il bestiame. Andrebbe aggiunto che le • Stazioni • di tipo • Shevchen• ko .. e la cooperativa ~ Colo:ine di trattori •. che erano state molto discusse all'epoca. dovevano essere i mezzi per la crea• zione di una relozione molto promettente con I contadini me• diante la colle!Uvizzazione del compiti pilJ ardui. che erano anche quelli piU importanti nelle regioni produttrici di grano, ma senza abolire la proprietà privata dei contadini. e lasclan• do i loro beni di consumo alimentare intatti. Il piano quinquennale non forniva una risposta convincente alla domanda di attenuare le difficoltà correnti nell'approvvigionamento in attesa che il piano portasse i suoi frutti. In ogni caso, fu deciso che. sino alla fine del piano quinquennale. non ci fosse esportazione d, grano. Nessuno aveva ancora sognato a una collettivizzazione di massa come a un mezzo effettivo di risolvere I problemi correnti e quelli a lungo termine allo stesso tempo. Il piano fu ratificato dal Congresso n43:Imaggio 1929. La grande maggioranza dei membri del gruppo dirigente del Partito, non previde, neppure in questa fase o nell'autunno, quali decisioni dovevano essere prese sei mesi ptlJ tardì. In quel momento, tutti pronunziavano ammonimenti circa azioni troppo affrettate nel cambiare l'organizzazione delle campagne. 11 Partito era con• vinto, come dissero a quel tempo Katinin e Rykov, che la scala della collettivizzazione doveva essere riferita e adattata alla reale capacità dello Stato di rifornire macchine e specialisti. Loro tutti credevano sinceramente che l'intera operazione Sò· rebbe stata effettuata esclusivamente sulla base dell'Insieme del membri volontari. Ma fu precisamente in questo momento. quando il piano. con I suoi relativamente moderati e attuablli obiettivi per il settore agricolo. era stato appena lanciato, che Stalin arrivò a conclusioni del tutto differenti. Al plenum di aprile del 1929, la sua mancanza di fiducia nel settore agricolo privato e nella Nep venne Infine a galla. Per rappunto in quel periodo una altra campagna per la raccolta di viveri era stata ultimata sebbene di fronte a difficoltà enormi. e aveva fruttato meno grano che nell'anno precedente, a dispetto dell'uso di un Intero cor• po di misure coercitive. che erano state applicate plU o meno attraverso il paese ma specialmente negli Urali e In Siberia.
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