giovane critica - n. 21 - autunno 1969

zioni • di tipo cooperativo. Senza andare nei meriti relativi di queste differenti soluzioni (avevano tutte qualcosa che le rac• comar.drwa. C'cceno rucopico kolkhoz 9I9ante e l'ancor pìU uto• pico • combmato .igro•indusIr1ale •J. possiamo semplicemente dire che tutll questi metodi d1 collethv1zzazione. dai quali tanto si era sperato. er:mo lasciati cadere molto rapidamente, s.-:nz3 che un tempo sufficiente fosse trascorso per il necessario aggiustamento o speflmentazione: e che il regime infine diresse tutte le sue energie verso l't1rtel. in parte dentro la strullura del Mts di nuovo tipo che differiva e dal modello • Shevchenko • e dalle • colonne di trattori • cooperativi. E' interessante notare che. m questa fase. gli arteli, come gli altri org.inismi kolkhoz - comuni. Tozi, e varie associazioni - erano altrett.:into trascurati di quanto lo fossero nel passato. e certamente plU d1 quanto lo fosse qualsiasi altro settore. Nell'mverno e primavera del 1928, migllala dì contadini poveri risposero alla propaganda ufficiale, che era stata svolta lungo le linee delle decisioni t:el 15" Congresso. coll'aftrettarsi a raggiungere ogni sorta di associazione collettivistica, nella speranza di migliorare la loro sorte con l'aiuto del sostegno statale. le dichiarazioni della propaganda erano state generose nelle loro promesse. Sfortunatamente, le autorità erano schiacciate da queste pi1·1 o meno spontanee risposte, per quanto proporzionalmente piccole fossero, e il governo fu incapace di fare un uso migliore dì questa spinta della tovarischchetva. Sappiamo che in qu~stc periodo Stalln stava già pensando nei termini di un potente settore collettivizzato, ma, per il presente. ropportunità offerta dal movimento di massa nella primavera era stata perduta. Durante il 1928, ben poco fu fatto per incoraggiare il movimento in senso serio. C'erano ancora poche indicazioni della preparazione di un movimento su larga scala. A mo' di esempio. può essere notato che. a quel tempo, per quanto proporzionalmente limitato il movimento collettivista fosse. le autorità avevc:no soltanto un agronomo per SO kolkhoz e 60 altre associazioni: nessun serio tentativo era stato fatto tuttora per iniziare la preparazione di quadri. e per le collettività esistenti e per quelle che ancora dovevano essere formate. In altri contesti, come sappiamo. il regime dei Soviet era capace di preparare quadri, lmPerlettamente forse ma a centinaia di migliaia, quando avvertiva che il bisogno era urgente. Ma in questa fase. non era già tempo perché misure siffatte fossero prese? Nel 1929 trovlamo Kalinin lamentarsi che non ci fosse un solo istituto di ricerca per lo studio dei problemi relativi till'agricoltura collettivizzata. laddove c'er.:ino 30 istituti impegnati nello studio del problemi Industriali. Mentre ben poco veniva fatto in termini pratici per affrettare le soluzioni costruttive. un fatto che lo stesso Stalin dove14va ainmcnere verso la fine del 1928, il regime era già molto attivam<'nte impegnato nel campo della lotta di classe. Nelle città. un'offensiva fu lanr.iata contro il settore privato - industriali e uomini del ceto medio, uomini del commercio e artigiam - mentre una pressione crescente fu esercitata nelle cam. pagne contro i contadini benestonli e una speciale legislazione fu introdotta per incoraggiare • la lotte: contro i kulaks •. Il va• lore di questa strategia di classe. dal punto di vista della caden. za, dei metodi e dei risultati. è pili che opinabile. l'offensiva lanciata contro le imprese private. in particolare contro il commercio privato, spezzò gravemente la normale rete commer• ciale. perché nessun provvedimento era stato preso per la messa in piedi di adeguati canali statali, o altro. In un paese che soffriva di penuria. il solo risultato fu un caos addirittura pili grande. Questo fu tanto pili vero per il fatto che questa particolare lotta. portala avanti. fra le altre ragioni, sotto la parola d'ordine dell'abollzlone della • pseudo-cooperazione ., eb• be come rìsult<1to la dislruzione del settore artigiano e della piccola industria. atti di cui il regime sopporta le conseguenze a tutt'oggi. e che contribuirono al deterioramento del tenore di vita delle masse. l'offensiva ufficiale contro i ku1ak, o piuttosto contro I contadini benestanti. colpi financo la gran massa dei conia• dini medi, date le condizioni specifiche del villaggio della Nep. lo raccolte di viveri sotto misure di emergenze inevitabilmente ebbero effetti contrari su tutti ; contadini. Uno del primi effeW fu una pericolosa caduta nella semina. Allo scopo di combattere questo pericolo, le autorità si trovarono costrette ad affidare il difficile compito di assicurare che la semina fosse fatta dalla macchina dello stato (e del Partito). Rapidamente, gli altri importanti compiti dell'anno agricolo cessarono di esser fatti • automaticamente •. come 1o erano stati nei secoli trascorsi. e caddero pesantemente sulle spalle delle autorità. le forze che erano state dispiegate per afferrare il grano, ufficialmente solo ai kulak e ai contadini benestanti, colpi• rono conlinuamente I contadini nel loro complesso, li fecero infuriare e inasprirono le relazioni tra il regime e I contadini. I leaders del Partito erano ben consapevoli che il problema reale non era il • kulak • ma • il contadino medio •. e introdussero misure chiaramente dirette contro I serednyakl, tipo l'introduzione forzata di contadini poveri o dl bracciantato agricolo nel soviet di villaggio o il diritto d'ora Innanzi accordato a questi soviet d1 annullare qualsiasi decisione presa dalle assemblee delle comunità contadine. se queste decisioni fossero da loro ritenute sbagliate. le relazioni con I contadini si aggravarono. e l'orizzonte per l'agricoltura privata divenne plt'.i scuro, e dal punto di vista del contadini, che non sapevano

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==