serve che quello aveva In mano. Stalin avrebbe voluto raggiun• gore questo obiettivo nello spazio di 3 o 4 anni. I suol colleghi erano dell'oplnlone che esso ovrebbe richiesto 4 o 5 anni. Il regime era, dunque, mille mlglla lontano da qualslasl for. ma di • collettivizzazione totale • ma. come sappiamo. era già sul cammino, sebbene ne fosse scarsamente consapevole a quel tempo. Il pensiero di Stalin sulla situ&zlone si era cristallizznto nel plenum di luglio, e seguiva ancora le stesse linee di fondo, senza riguardo alle sue manovre nella lotta Interna contro l'ala Destra. che, venuta all'aperto In occasione della • crisi della raccolta di viveri •, era adasso al suo apice. Stalin sapeva, e lo disse c1I Comitato Centrale in un discorso che a quel tempo restò segreto, che I contadini avrebbero do• vuto pagare un • tributo • alle necessità del1'industriallzzazio• ne. Questa era la teoria di Preobratenskij, ma con nessuno degli scrupoli o riserve di quest'ultimo. Stallo comprese che gli operai, anche loro, avrebbero dovuto pagare. e che ciò avrebbe fatto crescere le contraddizioni sociali. Allora. come dovevano andare le cose pe~ altri quattro anni o giU di H, sino 21 momento In cui Il settore di stato e quello collettivizzato apportassero un mlglloramonto nella situazione? Stalin si era deciso: nel frattempo. il regime avrebbe usato misure dl emergenza per raccogliere Il grano. E que~to già nel corso dell'anno. lo suggeri di nuovo in luglio. e ne fece una politica ufflclale dall'aprile 1929. Bukharin esagerò non di molto quando disse a Kamenev: • Annegherà le rivolte nel sangue •, - ma questo Stalin era preparato a farlo. Slamo nel luglio 1928. Ma non dobbiamo dimenticare che, in questa fase. questi erano programmi abbozzati. Stalin sembrava piU preoccupato di consolidare le sue posizioni, e dl forgiare gli strumenti di potere che sarebbero divenuti parte Integrante di clò chs doveva essere noto come • Stalinismo •- Era Il tempo di creare miti che servissero per mobilltare e di• scipllnare I funzionari del Partito e Il popolo. e nel fatti metterseli sotto Il tallone. Cosr avemmo Il mito della • cosplr.izlone straniera •. Il mito del • sabotatore in paese straniero •, • la minaccia dei kulak •. o di nuovo Il • pericolo da Destra • e • I pacificatori dell'ala destra •· Non cercheremo, In questo contesto. di analizzare questi concetti, che erano deliberati strumenti d1 dominio. Non si tratta qui di mettere in questione l'esistenza di particolari perlcoll, plani o Istanze di sabotaggio. Essi indubbiamente esistevano, ma nella loro forma sta• llnlsta andavano oltre le loro reali dimensioni e venivano tra• sformati, come abbiamo suggerito. In mlii adeguati da usare per tenere in scacco la crisi montante nel paese e spiegare tutte le difficoltà con l'Imputarle a sabotatori e deviazionisti. Nel dicembre 1929 ~oprawenne un altro mito, che doveva coronare l'edlficio mitologico: 11mito di Stalin l'infelllbile. oggetto di un culto. Verso la fmo del 1928. i programmi che erano st.iti concepiti alrinlzio dell'.:mno stavano finalmente prendendo forma negli appelli espressi al paese a compiere un vero balzo in avanti. Il plenum di ottobre doveva lanciare il suo famoso slogan • dognal I peregnat ., ma in questa fase ciò che si in• 1endeva er:i un programma di induslriallzzazione. Nel seltore rurale. gli obiettivi erano tuttora inalterati: l'obiettivo era quello di stabilire. nello spazio di 4 o 5 anni. un limitato ma dlmostrabilmentc superiore senore di st.ito e collettivizzato. costi• tulto principalmente dai contadini poveri e basato su un considerevole aiuto statale. Fra l'int<?nzione e la realizzazione E' giusto sottolineare il fatto che. nel frattempo, quasi un anno e mezzo era trascorso (l'intero 1928 e sino al giugno del 19291 senza che nessuna significativa misura di rilievo fosse stata presa a rendere effettiva la nuova politica. li 1928 fu palesemente un anno di stc1si. Tracciare un nuovo corso richiese naturalmente qualche tempo, ma quest'anno senza guida fu nondimeno un alto prezzo che 11 paese dové pagare per la mancanza di lungimiranza da parte del gruppo dirigente durante Il periodo precedente. I leaders erano assorti nella lotta con l'ala destra. e questo Indubbiamente Il trattenne dalraglre. Ciò spiega anche. In p.irte. la • stagione morta • alla quale cl siamo riferiti. Ma. a parte un certo numero di fattori obiettivi. il semplice spreco del tempo non è la minore delle debclezze di c:ul il gruppo dirigente può esser tenuto responsabile. Il solo segno di azione energica d.i indicare è la creazione di alcuni sovkhoz e kolkhoz giganti, per i quali il lavoro preparatorio fu fatto e I progetti messi a disposizione. In questo periodo. I sovkhoz erano guardati come il piu effettivo rimedio a breve termine. e per giunM un rimedio che era piU diretta• mente dipendente dalla pura azione governativa. Se questa particolare soluzione fornisse davvero lo sperato miglioramento della situazione è un'altra questione. DI nuovo. durante gli anni 1928 e 1929, quando li gruppo dirigente stava fervidamente cercando programmi, metodi o espedienti che portassero la trasformazione desiderata nelle campagne, esso era nell'incll• nazione di appunt9re le sue speranze sul metodo del • contratto • o sul • kolkhoz giganti • e altre organizzazioni di questo tipo, o sulle • stazioni di trattori • del tipo proposto da Markevich al sovkhoz Shevchenko (vicino Odessa) o sulle • sta- - 13
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