giovane critica - n. 21 - autunno 1969

rIIa In effetti. durante gll anni finali delle Nep. l'intero seltoro stalalfzzato e colletliviz:zalo non sollanto non riusci a svllupparsl ma si trovò occaslonalmcnt, in uno stato di declino. Quanto alle famose • migliorie minori • che erano sIoto l'argomento di un considerevole numero di decisioni. esse rimanevano nella gran parte puramente sulla carta. Stante una più logica politica dei prezzi, un movimento cooperativo meglio sviluppato, un settore statalizzalo e collet· tiviuaI0 più adeguatamente mantenuto. e un serio sforzo per impartire un'assistenza agronomica ai contadini, come si può resistere alla conclusione che la • crisi del grano • del 1928 e rr.o•ti dei d,sastros, sviluppi che seguirono avrebbero potuto essere evitati o per lo meno mitigati? In ogni caso. il minimo che si può dire è che \'opinione che vede nella politica staliniana durante lo stadio finale della Nep !'espressione diretta di una ineluttabile necessità storica. non tiene conto della parte giocata dagli errori soggettivi e dalle insufficienze della politica del Partito. ed è perciò poco fondata Ritorneremo su questo problema nelle nostre conclusionl. Durante Il corso dello Nep, speclalmenIe nella sua secon• da fase (dal 1925 in poi). Il gruppo dirigente sembrò fare affidamento sul fatto che la Nep funzionasse • automaticamente •. e su un aumento della produzione agricola tra I conia• dinl benestanll risultante da11f'Importanti concessioni che erano state fatte toro nel 1925: Il gruppo dirigente si preoccupò ben poco della preparazione di politiche alternative o di • posizioni strategiche • nelle campagne. La responsabilità di una tale cecità 6: da attribuire tanto a Stalin, quanto a coloro che apparterranno alla futura Destra. Che essi fossero presi dalla lotta contro l;t Sinistra non può oscurare il fatto che l'amministrazione fosse colpevole di mancenza di lungimlranza e perspicacia. Un esempio significativo serve a illustrare la mancanza di preparazione dell'ammlnlstrazlone al lulurl sviluppi che dovevano cosi rapidamente sorprenderla: la decisione di costruire una fabbrica di trattori a Stalingrado era già stata presa nel 1924 ma, come tante altre decisioni, ero stata archiviata. e successivamente completata qualcosa come 5 o 6 anni plu tardi. in un singolo anno. a prezzo di Immensi sacrifici o spreco. e troppo tardi. Rykov doveva affermare nel 1928 che molte Importanti misure che In quel momento stavano per essere realfzzate con tanta fretta avrebbero potuto e dovuto essere complelote molto primo. Ouale ruolo gioçò il XV Congresso del Partito? 11Congresso fu tenuto nel Dicembre 1927. Il gruppo dlri• 10gente ora già a con.:,scenza delle c&ttlve nottlle che venivano dal • fronte della raccolta di viveri •, ma di ciò non disse quasi nulla al de1cgotl. Il Congresso si occupò primariamente della • rituale liquidazione • della Sinistra. a dispetto del fatto che essa era stata vinta ormai da tempo. La parte procedurale dedicata alla discussione della futuri politica non fu molto importante. In effenl. Il gruppo dirigente non aveva tuttora nulla da suggerire. Tutto quello che fu discusso furono le linee generali da seguire. e queste furono. per giunta. fortemente Influenzate dal programmo della Sinistra recentemente disfatta. Comunque, non c'lt dub!>io che, per lo meno per quanto riguarda le intenzioni, il gruppo dirigente era consapevole della necessità di formulare una nuova polltlco. Questo era vero tanto di Stalin e Molotov quanto di Rykov e Bukharln. Ma. dietro queste comuni aspirazioni, una differenza di accento era già palese tra gll Stalinisti e quelli che dovevano presto esser conosciuti come • raia Destra •· le dichiarazioni falle da Stalin e Molotov durante Il Congresso erano percettibilmente ph.i radicall nel tono. partlcolarmente in relazione atla linea di classe da seguire, ma le risoluzioni adottato dal Congresso erano piene di appelli alla prudenza e alla moderazione. appelli che riflettevano piuttosto l'atteggiamento dell'ala Destra Nel franempo, Rykov aveva molto chlaramento adottato una llnea tendente alla • lndustrlallzzazlone •. Egli aveva accet• tato non solo la necessltà della perekachka (il pompare le risorse dal settore agrlcolo nell'Industria) ma anche Il principio della priorità dell'industria pesante. Lui. Kallnln e Bukha. rin erano preparati a !Imitare le attività del kulaks e ad adottare misure plU energiche in favore della colletlivlzzazione. Ma nella misura In cui se ne occuparono. gll obiettivi erano moderati, e tutte queste misure dovevano rlflettere un loro grado di prudenz, Essi non avevano pensato a un programma d'urto: già sospettavano qualcuno del loro colleghi di volere cavalcare II briglia sciolta. e per questa ragione le risoluzioni precedenti Il Congresso costituivano un'ampia testimonianza della necessità di equlllbrlo e moderazione. Nel• l'ottica di Rykov. qualslasl sforzo volto all'industrlallzzazione che non fosse condotto con la dovuta cura doveva probabilmente sboccare in una crisi d1 ampie pr<>porzlonl. A questo modo, anche la perekechka doveva essere moderato nolla sua appllcazlone, senza eccessi; la llmltazlone del• le attlvllà del kulakS doveva essere ottenuta unicamente con misure economiche e di tassozlone. la struttura della Nep e I suol metodi dovevano essere preservati. Il che significava che I Nepmen. gll uomini dei ceti medi e I kulaks. sarebbero rimasll. Peraltro, questo ora implicito anche nel programma

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