giovane critica - n. 20 - primavera 1969

vano essere - secondo 11piano della comune - abolite • come è stato sostenuto in maniera volutamente sbagliata, bensi ~sser delegate a funzionari comunali pienamente responsabili •. Su questa falsarig3 Lenin dichiara p,u tardi che nell'esposizione marxiana c::ul tentativo della Comune • non si trova neanche una tr;1ccia di federahsrro • • Marx è centrahsta. e nei punti qui cItatI non si trova alcuna deviazione dal centralismo • (Stato e rivoluzione). D'accordo. ma proprio per questo motivo que• sta espO'iizìonc marxiana d("lla Comune parigina - cosa che Lenin dimentica d1 menzionare a questo punto - è tutt'altro che una caratterizzazione storicamente esatta della costituzione comun.1lc rivoluzionaria auspic3ta d3i comunardi parigini e realizzata nei suoi primi inizi. Per distoghere quanto piU possibile !"attenzione dal caratte• re federativo e anticcntralistico della Comune di Parigi. Marx e Engels e piu tardi anche Lenin hanno sottolineato un aspetto negativo della Comune, che essa cioè rappresenta l'abbattimento del potere statale borghese finora vigente. Su questo punto non vi è nessuna controversia Ira i rivoluzionari. Marx, Engels. Lenin hanno ribadito con pieno diritto che l'elemento determinante del carattere proletario rivoluzionario della forma di potere poht1co costituita dalla Comune, va visto nella sua essenza sociale di realizzazione della dittatura di classe prole, taria. Essi hanno fatto valPre con grande insistenza contro i lo• ro avversari • federalistici • che il regime d2centralizza10 federativo. come tale, è altrettanto borghese quanto il regime centralis1ico del moderno stato borghese. Essi stessi sono comunque caduti nello stesso errore che hanno combattuto cosi inesorabilmente nei loro avversari, attribuendo troppa importanza non tanto. è vero, al • carattere federativo • della costituzione comunale. ma invece a certe altre differenze formali tra la Comune di Parigi e il regime parlamentare e altri tradizionali regimi borghesi. per es.. alla costituzione dell"esercito permanente con la milizia. alla unificazione del potere esecutivo e legislativo e alla responsabilità e alla destituibilità del funzionari •comunali•. Con ciò hanno creato un'immensa confusione terminologica. che ha avuto effetti dannosi non solo sull'atteg• giamento dei marxisti nei confronti della Comune di Parigi, bensi anche sull'atteggiar'nento che doveva assumere piU tardi proprio la corrente marxista rivoluzionaria nei confronti del nuovo fenomeno storico dello staio rivoluzionario dei consigli. Se è erroneo scorgere con Proudhon e Bakunin nel regime • federativo • un superamento dello stato borghese. è altrettanto erronea l'opinione di certi moderni seguaci marxisti della Comune rivoluzionarla, e del sistema rivoluzionario dei consigli, dovuta a tali dichiarazioni equivoche di Marx. Engels e Lenin, secondo la quale un deputato con un mandato a breve scaden• za. vincolato e revoc::ibile In ogni momento, oppure un fun80 - zionario statale, assunto In base a un contratto privato e remunerato con un ordinario • salario di lavoro• [Arbeltslohn], CO· stiluirebhe un·esistenz<?meno borghese d'un parlamentare eletto. t. infine del tutto sbagli:ila la loro convinzione che vi sarebbero delle forme costituzionali di • tipo comunale • o • di consiglio •. 1a cui introduzione permetterebbe allo stato governato dal par• tito proletario rivoluzionario di sbarazzarsi del carattere di strumento di oppressione di classe. proprio a qualsiasi stato. L'intera dottrina della finale • estinzione dello stato nella società comt:nista • presa da Marx e Engels dal socialismo utopico e da loro sviluppata in base alle esperienze pratiche delle Ione di classe proletarie. perde il suo slgnific3to rivoluzionario se si dichiara con Lenin che vi è uno Stato in cui non è pili una minoranza che opprime la maggioranza, bensi .. la maggioranza del popolo che opprime i propri oppressori ,. e che un tale stato della dittatura proletaria poi. nella sua qualità di realizzatore della vera democrazia proletaria • è già uno stato in via di estinzione .. (Stato e rivoluzione). E proprio tempo di r<:?ndersiconto molto chiaramente delle due dou,;ne fondamentali della vera teoria rivoluzionaria proletaria che rischiavano, a causa del l:>ro temporaneo adatta~ mento a certe esigenze pratiche di situazioni di lotta. come quella della rivolta della Comune di Parigi del 1871 e della rivoluzione russa d'ottobre del 1917, di essere svuotate del loro significato rivoluzionario. li vero e proprio obiettivo finale della lotta di classe proletaria non è uno Stato sia pure .. democratico •. • comunale • oppure • basato sui consilJII •, bensl la società comunista scnu clossi e senza stato, il cui elemen• to costitutivo non è pili un qualche potere politico. bensi quella "associazione in cui il libero sviluppo di ogni individuo è il presupposto per lo sviluppo libero di tutti " (Manifesto comunista). Fino a quel momento. questo Stato. sia che la classe proletaria possa. secondo !"illusione dei riformisti marxisti, con• quistare il tradizionale apparnto statale lasciandolo pili o meno Immutato. sia che se ne possa appropriare. secondo la teoria marxista rivoluzionaria, solo nella misura In cui •abbatta• radicalmente la sua forma tradizionale e la • sosliluisca • con una nuova forma rivoluzionaria. si distinguerà anche nel periodo della trasformazione rivoluzionaria della società capitalistica in quella comunista, dallo stato borghese, solo per la sua natura di classe e la sua funzione sociale, ma non per la sua forma politica. In questo contem,to soclale, e non in una qualche peculiarltà delta forma politica artificiosamente escogitata, oppure realizzata In condizioni particolari. consiste • il vero segreto• della Comune rivoluzionaria, del sistema rivoluzionario del consigli e di ogni altra manifestazione storica del governo della classe operaia.

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