giovane critica - n. 20 - primavera 1969

lolle prodolle dallo sviluppo di cui sopra. al livello per esempio del bracciantato e dei salariali in genere 1 • Questa m1post;mone • di classe • portava ad escludere inoltre d3I c3mpo rivoluzionario (cioè tendenzialmente mobilitabile) 1uttI quegli strati intermedi della proprietà contadina. che c0<- st1tuiscono oggi un punto nodale nelrattuale fase di ristrullu• ,.more c3p1tol,stico delle campagne. Questo attcg9I.imento di fondo. in cosa si traduceva concretamente 1 l·csal:.azione del momento organizzativo - in funzione. tra l'altro. dt!tla costituzione della Unione m. I. - diventava il nucleo fon~amentale del loro intervento e la causa prima degli scontri avuti con i gruppi presenti a Paola, Castrovi11ari. Cosenza. Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone, ecc. le d1\lergcnze. emerse in occasione anche di alcuni incontri regionali. sono state brillantemente confermate dall'articolo " Da una esperienza degli studenti rivoluzionari in Calabria •. comp3rso net novembre 1968 su Servire il Popolo (organo dell'Unione m I ) . nel quale però il volontarismo diventava (al lim,te della buona fede">) invenzione fantastica. laddove il di• b3lt1to reale veniva stravolto e descritto come uno scontro con posizioni e siw;:izioni inesistenti. Per esempio: nel suddetto artico!o, dopo aver accusato i compagni di Castrovillari di in• tellettualismo, si diceva loro: .. A due passi stanno le masse che esprimono una potenzialità rivoluzionaria che può insegnare moltissime cose. Perché dunque invece di leggere le riviste che vengono da lontano non si va prima di tutto a lavorare tra le masse e organizzare le loro lotte?! ,. N.8. che i compagni cui sono rivolte queste parole, forse leggevano • le riviste che vengono da lont)no • (sic!}. ma trovavano anche il tempo di svolgere lavoro politico nelle campagne (vedi sopra). In quei giorni (agosto 1968) il • Comitato di Coordinamento • indiceva a Ptola un convegno regionale. In quell'occasione doveva emergere il Cl'Jmpleto fallimento del volontarismo orga• nizzat1vo in seguilo alla verifica non solo del mancato collega• mento col popolo calebrese 1. ma anche della mancata con• vergenza con i gruppi contauati (la commissione agricoltura d1 Castrovillari, compagni d1 Catanzaro. Cosenza, Vibo Valentia non partecipavano piu. per owi motivi. agli incontri). Al contrario avvenne che il volontarismo fu assurdamente accentuato con lo scioglimcr'\to del 'Comitato di Coordinamento e la crea• z10ne del Comitato Cah~bresc di Azione Rivoluzionaria (Care), sulla base della seguente piattaforma .. teorica •: " Scioglimento del Comitalo di Coordinamento eletto nella prima riunione di Vibo Valentia; discriminazione di coloro che non accettano l'organizzazione su principi di lotta politica (qual!? n.d r ) . riorganizzazione di coloro che sono d'accordo in Comitato Calabrese di Azione Rivoluzionaria •· 6Ogni cornme1l10 è inutile. Ma. nonostJnte quanto abbiamo finora detto. l'iniziativa unionista ha trov:.ito una certa rispondenza, per quanto cl ri• guarda da vicino, a P2ola e, in parte, a Castrovillari. A Paola un attivo gruppo di compagni aderiva prima al Comitato Calabr<:?sedi Azione Rivoluzionaria e poi all'Unione m. 1., dof)O una triennale esperienza di lavoro nel Psiup, nella quale venivano ricercate le motivazioni di questo sbocco pol1t1co. Ouest"azione pluriennale, infatti, trovava il 5UO grosso 11. mite interno nella individuazione di obbiettivi meramente mobilitativi, prìvi di un collegamento sia pur minimo con una Jm. postazione politica-generale, neppure nel quadro imposto dal movimenI0 oper3io tr&dizionale. lo spontaneismo 4 di queste lotte e il loro sbocco falli• mentare e qualunquistico s, da attribuire soprattutto alla assoluta carenza del momento teorico. mostrata dal dirigenti nella conduzione Cel lavoro. venne invece attribuita ella mancanza dell"organizz3zione rivoluzion:nia. Fu cosi eh.:?Paola divenne un punto di forza dell'Unlone m. I. a livello nazionale! A Castrovillari, un esiguo gruppo di compagni, attestati su posizioni organluative. aderiva al Care. promuovendo. nello stesso tempo, lo scioglimento del Circolo • 25 Aprile •· Per essi l"adesione al Care e poi all'Unione era l'unica possibilità di sopravvivenza di fronte al fallimento nella prassi delle loro ipotesi di lavoro (operai edili). I membri della commissione agricoltura. Insieme agli altri compagni che dvevano rifiutato la • base teorica • approvata a Paola. fondavano il Circolo • Nuova Sinistra•· Il lavoro tra I contadini veniva frattanto Interrotto per due ordini di motivi: 1) difflcoltà effettive (scarsa presenza e disponibilità del compagni) e disorientamento determinato anche da11'alluclnante dìbattito (mcltl compagni scoprirono allora Freud) In corso col futuri Unionisti (e militanti del PCd'I); 2) necessità di un approfondimento teorico e di analisi delle tendenze di sviluppo del capltallsmo in agricoltura. Abbiamo già &ccennato alla discreta carenza di analisi e all'Indisponibilità a sviluppare un discorso teorico. tenente conto della realtà di classe della società meridionale. da parte degli amici dell'Unione. Era, per questo motivo, lnevltablle che, nel confronto il pili delle volte fallimentare con la dinamlca esistente nella n.altà di classe, Il volontarlsmo e la mistica rivoluzionaria si traducessero in un Intervento di tipo populistico. Una malintesa e falsa linea di massa. lnfattl, poggiava su un assunto teorico che trova il suo momento fondamentale

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