giovane critica - n. 20 - primavera 1969

clocumcnt-i La teoria dei consigli operai nel pensiero politico di Korsch • Mi nspetterei molte delucidazioni interessanti da una ricerca storica sui rapporti dei consigli coi partiti. I motivi spe• c1ficl che hanno determinato il soccombere dei consigli, i motivi storici. m'mtercsscrebbero oltremodo. Questo problema è d'una straordinaria importanza per noi [ .. ]. Non saprei proprio indicare nessuno oltre Le, che possa condurre una simile ricerca •. Cosi Brecht scriveva nel 1941 al suo •maestro• marxista. Non cl sar3 purtroppo un lavoro di Korsch in tal senso. Ma Brecht !apeva di rivolgersi a chi di questi rapporti e di questo prob~ema avrebbe petulo offrirgli un risvolto storico ampiamente motivato. Un lavoro, questo richiesto da Brecht, che ci avrebbe permesso di sapere come, nel 1941, ormai alla fine de11'11ltime intens:i esperienza politica e rivoluzionaria della guerra di Sp(jgn3 e delle forme di consigli operai ivi sorte, Korsch riuscisse a giudicare retrospettivamente queste esperienze cui aveva aderito con entusiasmo. e quelle ph.i lontane della rivoluzione tedesca nelle qu3li s'ern impegnato in prima persona quale elabor.:torc teorico delle nuove forme di gestione socializzata. Invece è proprio ;:i parlire dagli anm quaranta che egli si Isola dall'attività polilica e porta tino alle estreme conseguenze le sue interpretazioni relativistiche del marxismo (le Tesi dì Zurigo). preannunciando vagamente. ma con una forte carica d'attesa. un('I nuova forma di teoria socialista. Ma prima di chiudersi in que-sto ~marxismo del silenzio~ (la definizione è nostra), Korsch aveva accompagnato cosiantemenle la sua attività 1eorica con quella politica. muovendosi costantemente ai margini della lii Internazionale, ora intervenendo sulle questioni relative alla costruzione del socialismo in Russia, ora riaccendendo la miccia delle dispute sul ruolo del partito nel74 - la preparazione rivoluzionaria delle masse. Di queste dispute da lui ingaggiate un'eco molto viva la troviamo nella Anticritica premessa alla seconda edizione di Marxismo e Filosofia ( 1930); sono rapide puntate sulla tattica politica: spesso sl avverte l'amaro risentimento di chi si è visto tradito dal corso degli avvenimenti. si ritrovano note di netto rifiuto dell'esperienza sovietica, l'appessionato tono di distacco del suo marxismo nei confronti di quello dogmatico. terroristico. della Russia, e la denuncia (è il punto pili singolare) d'una sostanziale lden• tità teorica e pratica, d'una connivenza, del partito comunista sovietico con la socialdemocrazia tedesca: e tutto questo chiam::indo direttamente In causa il materialismo teorico di Lenin e la sua teoria del partito. Korsch ha portato alle estreme conseguenze l'operazlone iniziata da Lukflcs. ma che questi poco dopo avrebbe interrotto. di capovolgere sul plano filosofico l'effettivo rapporto di forze tra • frazione • e partito: mediante la critica della • falsa coscienza • la scelta politica razionale (dì un mezzo rispetto a un fi. nel è relativizz3ta e reificata nella sua inevitabile oggettivazione. e al suo posto subentra la critica perenne dell'lstltuzlone. Questa posizione che è carica di tante Istanze • autonome • re• sterà sempre ai margini delle scelte del movimento operaio (es. sa Infatti scambia per possibile un fine molto ipotetico). tornerà Invece nella cultura di questo dopoguerra. come teoria della coscienza rivoluzionaria (fino a comparire nella sua forma IUimltatamente grottesca in un Gabel). Ma la figura politica di Korsch non è tutta Inscritta nel destino culturale del marx!• smo occidentale. Non mancano I motivi perché si ponga attenzione alla sua parabola politica Korsch è un raro esempio di pensatore marxista eterodosso che con un certo successo è

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