che in pratica (come sa Sullo e come finge di non sapere il grl1ppo dirigente del PcO si risolvono in ammodernamenti del sistema: il movimento studentesco deve invece puntare a que• gh obbiettivi intermedi ed a quelle vittorie parziali che raf. forzano gli studenti nella lotta per il socialismo e creano squl• librt e rotture nel sistema borghese. Come gli operai lottano per ridurre rorario d1 lavoro o per eliminare I pericoli di in• fortuni o i lice~ziomenti arbitrari (cosi d;:i avere piU tempo per la loro form;mone politìca e per ridurre il loro logoramento fisico ed intellelluale) cosi anche gli studenti devono lottare per quegli o~icmvi che migliorano le loro possibilità di lotta (per es : assemblee aperte durante le ore di lezione. riduzione dell'orario di studio. particolarmente gravoso per gli s1udenti tecnici, soppressione del voto di condona. ricatto permanente per chi si ribella alrautoritarismo scolastico. ecc ) e che in• crinano i meccanismi di selezione classista (abolizione dell'esame di stato al termine del ciclo secondario, voto unico, pre• Mlario a partife dai 1S anni In misura inversamente propor• z10nale al redd1t:i. rifiuto delle gerarchie di laurea. ecc...). Da un lato non bisogna aver paura di battersi per obiettivi inter• medi. che pure sono in teoria riassorbiblli dal sistema. dall'altro non bisogna mitizzarli. ma considerarli semplici s1rumentl di fotta, che una volta logorati possono essere tranquillamente ab• bandonati. Ma ~oprattutto tali obiettivi debbono servire per mantenere un :egame costante Ira i reparti pii.i avanzati degli studenti e le grandi masse. le cui esigenze immediate vanno raccolte. in modo selettivo. e costantemente esaltate nei loro ;:spelli d1 contraddittorietà al sistema. Una adeguata valutazione del momento degli obiettivi in• 11:'rmedi.della ragionata e concreta contestazione degli espedienti riformisti, non esaurisce però i compiti del movimento studentesco. Infatti la linea di massa che corrisponde alla na• tura di massa e alle motivazioni oggettive del movimenlo stu• dentesco non significa rinchiudersi nelle contraddizioni imme• diate e a piU basso livello nella scuola. ma postula rappro• fondimento dcli~ contraddizioni ed il collegamento del movi• mento studentesco con quegli strati sociali che soffrono in vari modi delle !:tes·se contraddizioni. in primo luogo il colle9amen10 con gli esclusi ed I sottoprivilegiatl del meccanismo della scuola di massa. cioè con i professionali. I contadini, gU operai. ti movimento studentesco deve portore il suo discorso tra questi strati rnclali e farvi penetrare anche i risultati com• plessivi che esso ha maturato In quanto movimento di massa Canti-revisionismo, anti-imperlallsmo, rifiuto della tutela burocratica, coscienza dello sfruttamento capitalista. ecc...); Il movimento studentPSCO deve urgentemente cercare di rompere l'isolamento nella scuola verso cui lo spingono congiuntamente 72 - il riformismo governativo, il revisiomsmo del Pci e gli errori della sua dirigenza. Ciò vale in particolare per il movimento studentesco ro• mano. che. pur con errori gravi di direzione, ha raggiunto un punto elevato di combattività e di obiettivi e si è pertanto staccato anche dal resto del movimento studentesco nazionale: esso deve perciò da un lato ricollegarsi alla massa degli stu• denti (obiettivi intermedi, rifiuto dell'avventurismo). dall'altro, però, collegarsi con gli altri strati sociali. Entrambi gli aspetti sono essenziali alla linea di massa: isolarli e contrapporli è astratto e pericoloso. Va respinta d'altra parte la concezione di lavoro es1erno del movimento studentesco come iniziativa d'avanguardia (il movimento studentesco come nucleo partitico informale o • avJnguardia interna•) che fa apparire agli operai gli studenti come mosca cocchiera della classe operala e in realtà significa la prevalenza nel movimento studentesco di qualche piccolo gruppo operaista che si fregia dell'etichetta del movimento studentesco per non assumersi responsabilità: Il la• voro esterno è il frutto di tutto il movimento studentesco come organizzazione di massa. nella pienezza di una lotta che scaturisce da contraddizioni sociali oggettive (e cosi si salda .'llle lotte operai~. anche esse derivanti da contraddizioni oggettive della società). con tutta la esperienza politico-organiz• zativa maturata in questi mesi. Incontri operai-studenti. comitati di quartiere e di zona su base politica generale che coinvolgono varie forze sociali. pos• sono essere gll sbocchi di tale tendenza nel momenti di allar• gamento delta lotta di massa (e non come fuga delle esigenze del lavoro interno del movimento studentesco). Sl tratterà per un lungo periodo di forme precarie e fluide, instabili e infor• mali: ma questo è ovvio io assenza di una avanguardia, rivoluzionaria, coesa. che sola può garantire continuità ed efficacia alle strutture di massa. settoriali ed Intersettoriali. Occorre quindi procedere con 13 massima intensità alla costruzione di un nucleo parlitico. secondo il dupllce ritmo delle esigenze politiche generali e dello sviluppo del lavoro operaio. non rifiu• !Jndo però di rlc:>noscere e di promuovere combinazioni di mas• sa (anche se fragili) che costituiscano un banco di prova e un'esperienza preziosa per la maturazione del quadri operai o studenteschi. Va anzi ricordato come. pur nella distinzione di strutture e nel r,ara11elismo dei tempi di formazione. l'azione dei comitati di base che investano sia all'interno della scuola che nei quartieri e nelle borgate Insieme ad altri strati sociali tutta la problematica della divisione soclale del lavoro nel re• glme capltalistic'J. della selezione produttrice di sottoccupazione di massa, ecc. (e quindi rifiuti la llnea riformista della Cgll e del partili revisionisti) solleciti positivamente 1a formazione di quadri rivoluzionar! che costituiranno Il partito d'avanguardia.
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