I l'estate 1968 In Calabria. nell'ambito della sinistra non tradizlonale (interna ed esterna ai partiti, circoli politico-culturali, gruppi studenteschi), ha visto svilupparsi una serie di avvenimenti la cui ~co. piU o meno stravolta, è arrivata negli ambienti della sinl::itra extraparlamentare. Strettamente connessa a quest'ambito di avvenimenti è l'esperienza politìca ch'è oggetto delle presenti note. Necessl• tono alcuni richiami prelimlnari. Il Circolo di cultura 2S Aprile, sorto a Castrovillari nel dicembre t964 su posizioni antifasciste e genericamente richla• mantesl al socialismo. attraverso un complesso processo di maturazione. perveniva nella scorsa estate su posizioni radicali, che - pur se non del tutto omogenee - si esplicitavano in un comune rifiut;:, del riformismo e del parlamentarismo. La disomogeneità era. al di là delle sfumature. riconduci• bile a due linee fondamentali: 1) Si esprimeva la esigenza dell'organizzazione alternativa In maniera astrattamente Ideologica, nella misura In cut si pre• tendeva di • distruggere • le linee politiche revisioniste (Pcl, Psiup, Sindacati) con una risposta di tipo meramente organlz• zativo, sostenuta da mistificanti citazioni del • classici •, fun• zionali non alla crescita di una reale alternativa polltlca, ma alta semplice creazione della organizzazione stessa. 2) SI riteneva di Importanza prioritaria lo sviluppo di una linea politica, che partisse da una anallsl delle tendenze di sviluppo del capitalismo onde utllizzarla, mediante l'uso pra• tlco di alcune ipotesi teoriche alternative, a livello delle capacità e posslbUltà mobllitatlve e di coscienza11zzazlone. Nell'agosto 1968 il circolo Individuava due settori di Intervento esterno: c.peral edili e contadini, SI creavano perclb due commissioni, la prima egemonizzata dalla posizione 1), la se• conda dalla posizione 2). Dopo quasi un mese di lavoro, questi erano l rlsultatl: Note su alcune esperienze di lavoro politico in Calabria Al L'assoluta incapacità di mobilitazione a livello degli operai edili (i quali mostravano di preferire il minimo rivendicativo e dì autodifesa garantito dal sindacato alla vuota prospettiva di una organiZ1.azione • alternativa •I portava al completo fallimento del tentativo di intervento. 8) L'intervento operato a livello politico (sul destino della proprietà contadina) e sindacale (rivendìcazìoni immediate: acqua) trovava un momento di unificazione nel tentativo di rilevare il comune denominatore della condizione dei proletari inte• ressati nella loro subordinazione autoritaria. Su queste basi si esprimeva una discreta disponibilità a organizzarsi da parie deì contadini coinvolti. A questo punto dovevano esser chiari gli sbocchi politici operativi del gruppo raccolto intorno al Circolo. Ma fu a questo punto che intervenne un fattore squllibrante dall'esterno. In quel periodo in van centri della Calabria alcuni compagni. I quali, rinne9ato 11• revisionistico • mito guevariano. ::ivevano ritenuto tra!:iferi•e l'America Latina nella Cal::ibria, calati da Roma e da Milano 1 , intervenivano presso tutti I gruppi pii) o meno • erelici • operanti nella regione. promuovendo la costituzione di un Comitato di Coordinamento Calabrese. Questi com9agni - futuri dirigenti dell'Unione dei Comu• nistì Italiani {mar)listi leninisti) insieme con gli m. 1. d'altri gruppi {PCd'I) -. intervenivano in massa in modo volontaristi• co. privi del tutto di un'analisi, seppure abbozzata, delle tendenze di sviluppo del capitalismo (soprattutto nel meridione) Questa Insufficienza di fondo determinava una sottovalutazione (se non una completa ignoranza) delle crescenti e nuove con• traddlzlonl intervenute nel Mezzogiorno. in seguito al processo di unificazione capitalistica del Paese. Il che produceva, da un lato un'esaltazione mistico-erotica del potenziale rivoluzionarlo presente nello strato dei contadini pc.veri e, d'altro canto, una incapacità di rllevare ed apprezzare il carattere avanzato delle -5
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