giovane critica - n. 20 - primavera 1969

awerllrr cioè i responsabili dei vari gruppi e I compagni delle .,1trc se1.h, <.11 co11wrncMoprovent,vamcnto d1 che cosa si d,scu• ter.i nella rwmonc. e cosi via Sarà opportuno, m ques1e riu• mon, non metter-e troppa carne al fuoco I comit.lll L3 crc:monc dc• com,tah è conseguente al1a nostra parte• c,paz,one alle loite d, massa. I com,ta11 d,ven1ano m pratica avangu.11d1einterne 1n determinate s1tu3z1on, d1 massa. e 11 loro 13\/0ro è autonomo rispeuo al Potere operaio. In una fase successiva. quando a poco .i poco ne m.ttureranno le condi1.,om.s, creer3nno anche gll altri comitali per tutte le necessità d 1nlormaz,one. d"mtervento al livello sociale e di collegamento con an,e s1tuaz1on1all'interno dello stesso movimento dì massa o con altrt mo\/1ment1 d1 massa. Ferma restando la piena au1onom1ad, la\/oro d, questi comitati, e quind, dei compagn, del Potere operaio che ne fanno parte in qual11àd, mitilantl di tali comitati, resta tuttavia aperto e necessario il rapporto politico col Potere operaio. Resta 1per10 e necessario per quel lavoro d, elabor.tt,one poht,ca generale reciproco che poi sarà tradotto ne, mo...,,ment,d, massa 11 livello delle possib1l,1à e delle cond,ziom re-alt dell'av3nguard1a. e che dal contributo del compagni nei com1ta11,impegnati nei movimenti di massa, riceverà un apporto d1 concrelezza Oueslo lavoro è ora tanlo più necessario e urgente 1n quanto non solo nei movimenti di massa s, riapre cos1antemen1e una lolla di classe. ideologica e pratica. fra idee giuste e Idee sbagliate. lotta che bisogna affrontare e ...,,ncere;ma in quanto. con la nuova politica d'intervento de1 Pci. cl si troverà per forza a dover louare (al di là del• l'unità accettabile dì volta in \IOlta sugli obiet11vi immediati) sugh ob,omvi fir.alisticl. sugli sbocchi politici generali, sulla strategia. sul fano che noi pensiamo 1111rivoluzione e loro pensano 3Ue riforme di struttura e cosi via Oues10 significa che è necessario che I compagni del Potere operaio, impegnall nei vari mo...,imenti di massa. partecl• pino alle nostre riunioni· alle assemblee come a quelle di coord,namen10 e. sop,attuno, 1 quelle dei gruppi. Questa necessità si e palesata in modo particolare ìn questa fase di lotta del mov,mento studentesco. In questa fase. sarebbe stato auspicabile poter contare su un Intervento omogeneo di tutti I nostri compagni, del compagni studenti del Potere operaio nelle lotte del movimento tludentesco e nelta elaborazlone dei contenuti delle lotte stessa. in un quadro di pol,ttca generale da tradurre poi al livello de:le concrete condizioni nel singoli istituii. ecc. Non siamo stai, invece In grado di svlluppare questo lnterven• 62 - to. SI cerca ora d, organizzarlo facendo discutere I compagni studcn11 e insegnanti Alle necessità Immediate si è in parte soppm 110 mtervancndo d1reuamcn10, come • esterni •, all'interno del movimento, Insegnanti compresi. I:: evidente che la prima via è la o,u corretta perchli è quella pili attenta a rispet• 1are l'autonomia del movimento che ha cosi paura. in molte me parti e non senza ragione. d•essere strumentalizz11to dal• l'cs1erno .:inche perché a ciò soblllato da elemenll Interni. Ma è Jnche evidente che i nos1ri compagni, pili sono unlti, inlormati e d'accord~. e migliori risultati otlerranno nella lotta pol1t1ca.dì classe. che è in corso anche all'interno del mo...,imento studentesco Fooe si polrebbe costituire anzi un gruppo permanente che. con un proprio responsabile. curi questo lavoro. si rlunlsca. discu1a. Il responsablle dovrebbe poi partecipare alle riunioni di <.oorc!lnamento: e nelle assemblee generali si dovrà poi ripren:tcre e discutere del movimento studentesco e della sua pohtica o delle sue politiche Rapporti con altri gruppi e situazioni O1\lent!I sempre più necessario e urgente dare organicità a questi rapporti fra gruppi e fra comitali o insieme a seconda delle necessità e possibilità. al di là di quanto già avviene per immediati problemi o occasionalmente. Si tratta di ottenere non solo un regolare scambio d'informazlonl e di documenti, cosa che forse potrà usere agevolata dalla costituzione di un centro nazionale d'informe,zlonl a Torino (ma sarà meglio seguirne da vicino gli sviluppi). e che intanto è organizzato dal compagno Ba111s1oniil quale sta mettendo Insieme un buon archivio: ma poi, anche sulla base di queste Informazioni e documenta• zìonl (che sennò non si capirebbe a che cosa esse debbono ser'lllre). organizzare Incontri diretti, scambi con e di compagni. e cosi via. A me pare che occorra dare l'Incarico per questo lavoro a un gruppo di compagni. cioè a un compagno per ogni nostra sede. Pisa, Massa, Viareggio. Cecina-Piombino. I problemi organlzza1M che si porranno, saranno poi risolti nel• le riunioni di coordinamento. dove si deciderà quali compagni mandare in giro. con quali compiti. e cosi via. Tutto questo lavoro sarà anima10 dalla preparazione del convegno nazionale che si dovrà fare. che è pili importante che mai fare. lo credo che domenica prossima si potrebbe tenere una assemblea per discutere la bozza di relazione per Il convegno. se In questa settimana i compagni Incaricati di prepararla potranno riunirsi. E domenica stessa potremo fissare 11data del con'llegno. e poi i criteri organizzativi relativi (tale convegno non ha poi avuto luogo; cl sono '>tali Invece lnconlrl al livello nazlonale di avan-

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