giovane critica - n. 20 - primavera 1969

del loro tempo all'attlvltà polltlca è, In questa fase, una fortuna. Avere dei compagni che dedicano all'attività politica tutto Il tempo normale e fn pili anche gran parte del 1empo che generalmente dovrebbe essere destinato al riposo è un fatto anormale che, al limite. non giova a nessuno. Il solo modo di porre riparo a queslo lnconvenlenle è che i compagni. I quali possono dare solo una part~ limitata del loro tempo all'attività politica. impieghino bene questo loro tempo. Questo significa che essi non devono mettere a disposizione del gruppo nel quale lavoreno appunto le ore libere, chiedendo che cosa c'è da fare, come farlo. ecc .. ma dovrebbero mettere a disposizione se stessi facendo direttamente quello che c'è da fare. partecipando alle riunioni nelle quali si progetta il lavoro e poi assumendosene quella parte di responsabilità che il tempo consente loro. Altrimenti accadrà, come accade, che il peso pressoché Intero dell2- responsabilità e quindi della direzione di fatto del lavoro cada sulle spalle dei compagni che lavorano a tempo pieno. e che anzi sulle spalle di quesli compagni flnisca col gnware Il peso della responsabilità anche In altri senorl, con un accumulo di responsabilità e di lavoro tale da stroncarlo prima o poi. F2ccio alcuni esempi: Il giorno dello sciopero delle pensioni il compagno Sofri si moltipllcò come nel miracolo del pane e dei pesci di GesU Cristo per essere attivo al picchettaggio alla Saint Gobaln, correre a Marina di Pisa dove fece un discorso, essere a Pisa a occuparsi di negozi aperti e di commesse In ebollizione. ecc.; giorni fa, avendo chiesto a Moreno se poteva recarsi a Firenze per partecipare a una riunione fra studenti medi e universitari, ho appreso che per quell'ora Moreno era contemporaneamente impegnato In una riunione di medi pisani. in una riunione per il doposcuola. in un viaggio a Massa per coneggere le bozze di un certo opuscolo. Se ogni compagno si assumesse la sua responsabilità. non ci dovrebbe essere bisogno di simlli prestazioni. Quest'ultimo episodio riguarda l'organizzazione interna del movimento studentesco, cioè dell'avanguardia Interna del movimento: ma se Il risultato or• ganlzzatlvo di questa avanguardia è quello di dividere Moreno In quattro è evidente che anche li cl sarà da fare qualcosa per evitare lo squartamento di un nostro compagno. Il compagno Brogi che ò stato Il principale organizzatore e stimolatore del comitato operalo di base alla Saln Gobaln, lo abbiamo visto impegnato In questi ultimi tempi nelle assemblee del movl• mento universitario, nelle riunioni di studenti medi, nell'occupazlone dell'ltl, nei rapporti con I netturbini. nel lancio di un lavoro fra gli infermieri e personale ospedaliero. In tutte le riunioni del Potere operalo, ecc. ecc. Poiché non credo che il compagno Brogi abbia una naturale predisposizione al suicidio, evidentemente Il suo Impegno eccessivo, eppure necessario, trova riscontro e giustificazione nello scarso Impegno di altri compagni. Potrei citare alcuni altri esempi, fr:'I cui il mio. im• pegnato come :.ono in una infinità di cose ma credo che ce ne sia a sufficienza. t: chiaro che se non c;imbiamo rapidamente questa s1tu:-z1onc, finirà chP non potremo andare piu avanti'- Intanto. ogni colpo clssestato dalla repressione ci metter;\ in crisi. proprio secondo i propositi dei repressori i quali pen- ~•:ino che colpendo i compagni piU attivi noi si scompaia dalla scena. In secondo luogo, i compagni piU impegnati finiranno coll'ammalarsi µerché non si resislc a lungo a quei rituii, e già in piU di un cast"• si sono determinate necess.::rie improvvise assenze per piU che giustificati recuperi di energie Infine. il Potere operaio non assolverà minimamente i propri compiti di avanguardia, piU che mai necessari. ma finirà con l'essere un piccolo ridicolo partitino burocratico anche se non ha un ufficio politico e dei dirigenti eletti e riconosciuti; burocratico a causa della passività dei compagni, delta mancanza di spirito di iniziativa. Per chiudere con questo punto, a me pare che. oltre a un appello a tulli i compagni. oltre all'invito a iavorare e a darsi uno stile di lavoro di responsabilità personale. si debba poter contare su un'azione di stimolo, di sostegno. di persuasione nei singoli gruppi, il che si può ottenere invitando i gruppi a nominare. magari a rotazione. un responsabile. cosi come vien fatto nei comitati. Coordinamento dei gruppi Deve diventare sempre di pili un momento importante del nostro lavoro. Il coordinamento, che riguarda anche i compagni delle sedi di Massa, Viareggio. Cecina, Piombino, è utile per la soluzione di molti problemi organizzativi che investono l'at• tività dei gruppi, il rapporto fra gruppi e comitati. le azioni collettive di particolar! momenti nei quartieri, negll scioperi, nelle manifestazioni, I rapporti con altri gruppi e movimenti. ecc. Dobbiamo ottenere una migliore elasticità e organizzazione del• le riunioni del coordinamento, alle quall debbono partecipare i responsabili del gruppi ed eventualmente anche dei comitati. Si è deciso giustamente di lasciare aperte queste riunioni. tuttavia possiamo auspicare che vengano ad esse solo chi è interessato ai problemi di lavoro che si devvono trattare. Cl sono poi delermlnate riunioni. quali quelle relative alla nostra partecipazione a ce1te manifestazioni, che è opportuno che siano chiuso. lo propongo che si affidi a due compagni fra quelli plU Impegnati e quindi piU facilmente reperibili il compito di organizzare. su richiesta di un gruppo o di pili gruppi o perché si presenta un f:roblema. queste riunioni di coordinamento. di -61

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