loro funzione' Credo che si possano trovare varie cause. Partecipano alle assemblee generali dei compagnl che sono assenti o troppo poco presenti o presenti ma passivi al lavoro poht1co quotidiano. È evidente che la mancanza o l'insufficienza di esperienze pratiche fatte m prima persona impediscono quelk1 riflessione che ahment, e dia sostanza a un discorso politico. Ma è ancrle evidente che la partecipazione alle assemblee. determinata solo da un interesse politico libresco. finisce con l'essere un fatto mondano. Il risultato è che l"assemblea risulta appesantita da presenze che sono sostanzialmente estranee al lavoro comune, alla crescita collettiva del lavoro e della coscienza pol1t1ca Il solo rimedio possibile è l'invito ai compagni. che non hanno ancora una precisa destinazione di lavoro nel Potere operaio, a impegnarsi. Il Potere operaio, giustamente. non tessera i compagni; tuttavia la tessera ideale è costituita da un impegno palilie:> nella pratica sistematico. Possiamo onche restare aperti alla partecipazione alle assemblee dì ger:te che desidera conoscerci prima di lavorare con noi. ma t"auesa di questa decisione non può prolungarsi troppe nel tempo perché noi non siamo né vogliamo essere un soggetto teatrale. Vi sono inoltre compagni che. pure essendo poco o nulla impegnati. non mancano di loquacità, facendo tesoro delle loro letture e di una forte predisposizione a dettare dall'esterno soluzioni pratiche. La correzione di questo difetto, che non è da considerare grave anche se provoca giustificati moli d'impazienza. la sl può avere pretendendo un maggiore impegno e quindi onenendo una graduale educazione al lavoro politico collettivo l. Vi sono infine compagni che partecipano intensamente al lavoro ma che sono troppo modesti. Anche la modestia eccessiva risulta un difetto politico. SI ha anche !"impressione che si senta troppo fortemente ur;i rapporto di soggezione nei confronti dei compagni piU esperti, pili preparati, diciamo pili sapienti, influenti o prepotenti. Credo che. se tale rapporto di soggezione esiste. esso possa essere tranquillamente superato cercando la risposta ai dubbi sulla_ linea politica pili nella propria esperienza diretta, pili nel proprio sforzo diretto, pili nella elaborazione collettiva che nelle parole e nelle idee di altri singolì compagni. È anche questo un modo di super:lre una mentalità libresca. che porta a dare un credito eccessivo agli autori, si esprimano essi con la parola scritta oppure parlata. Voglio dire che non possiamo permettere che si creino del feticci. con il risultato di attenuare o di non usare nei loro confronti un aperto. schietto spirito critico. Le sedi piU adane nelle quali questo spirito critico può esercitarsi sistematicamente sono i gruppi e I comitati. Va da sé che lo spirito critico. se non è accompagnato da un fraterno senso di tolleranza e comprensione, può risultare distruttivo, scoraggiante, negativo. 60 - I gruppi Erano e restlno un momento essenziale del nostro lavoro. Il gruppo ha come scopo principale quello dell'intervento in partlcolarl situazioni di massa. e quello di un legame immediato, poniamo, Ire una o pi(l fabbriche e il retroterra sociale. il quartiere, ecc. Il successo del lavoro pratico di un gruppo consiste nella creazione di una organizzazione di base (il comitato) nel settore di massa dove esso interviene e poi nel suo colle• gamP.nto con le organizzazioni di base di altri settori. Tuttavia. questo risultalo non esaurisce affatto la funzione del gruppo. Il fatto che alla Saint Gobain, per fare un esempio. si sia costituito un comitato operaio in fabbrica non significa che il gruppo del Potere operaio di Porta a Mt1re abbia esaurito Il proprio lavoro: intanto bisogna procedere alla costituzione degli altri comitati che erano stati progettati e al loro funzionamento. Ma anche quando questo lavoro fosse felicemente finito, al gruppo resterebbero funzioni di collegamento, di coordinamento e di elaborazione politica generale o complessiva in stretto contatto con le avanguardie Interne. i comitati appunto. Da qui consegue, sempre per proseguire nell'esemplo. che il gruppo di Porta a Mare riprenda in pieno la propria attività d'Intervento e di rapporti alla Saint Gobaln e nelle altre situazioni che gll competono. Oltre all'intervento pratico, il gruppo doveva avere anche compiti di discussione ed elaborazione politica sui temi del proprio lavoro e su quelli generali. Si pensava anzi, dopo i fatti della Stazione di Pisa (dopo le prime esperienze positive fatte allora e nel mesi successivi) che questa potesse essere la via migliore per elevare successivamente il livello po1itlco dell'assemblea generale alta quale i compagni del gruppi par• tecipano non come rappresentanti del gruppi ma con il proprio impegno persona:e. Si può ritenere che questa resti tuttora la via migliore purché all'Interno del gruppi cl sia di fatto quella che chiamiamo la formazione del quadri. cl sia cioè una ef• fetliva responsabillzzazlone di tutti i compagni In un lavoro collettivo condotto In profondità. non volubile cioè nelle occa• sioni e nei temi. Bisogna abituare I compagni a fare tutto quello che c'è da fare: dalla stesura di un volantino a una scritta murale; dalla preparazione di un articolo per il giornale, alla relazione introduttiva di una riunione, dall'uso del megafono alla organizzazione di una manifestazione. Per imparare queste cose c'è un solo modo. farle: e se cl sono errori, come cl sono sempre e a ogni livello. pazienza. si correggono: meglio piU errori se fat1i da tutti che pochi errori fatti da uno solo. Ma a questo punto è necessarlo affrontare il problema del tempo pieno e del tempo !Imitato In cui si svolge il lavoro dei compagni. Avere dei compagni che dedicano gran parte
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