I) la quesliono di sapere se. si o no. esse hanno come mua ,tr.1tegic,1 l:i dislocazione del sistema; 2) la quesllone dì sJpere se esse debbono essere • oclrO)'ees • dall"all? dJI potere centrale o. al contrario. 11npos1e e ges111edal basso d.i quelli slessi che si baltono per esse e intPndono conqu1slnrc anraverso esse un po1ere diretto e autonomo. Certe cose che ho potulo scrivere debbono essere ricolloc.11enel con1es10 francese: il Pcf non cessa d1 affermare che 09n. conqu,s1a Gella classe operaia sarà vahda solo dopo la conquista dello S1010e che sarà lo Stato ln mano • al partito della classe opmala • a regolare in séguito lutti i probleml. l';u1one. in quesfo111ca.consiste soltanto nel prolestare con1ro l.1pc,111,cadello Stato e nel domandargli delle cose d, cui si sa a priori che non saranno accordale. Ora. voi sapete bene che le azioni di protesta non fanno avanzare né il movimenlo. né la prtosa d1 coscienza delle masse l'una e l'altra avanzano solo per mezzo della conquista di obiettivi alla portala e alla misura dell'azione 1ntra0<esa l'incapacità di legare la volonlà di cam• biamento poli11co .all'az,one dal basso, e inversamente. è una delle costanti storiC"hedel pensiero politlco francese. Tuttavia la questione delle • riforme di s1rut1ura• non può porsi negli stessi lermini d1 cinque anni fa Sino al 1965 circa, s, poteva ancora credere in un processo rivoluzionario dispie• gato nel tempo, che avanzerehbe per gradi, per conquiste succe~slve di poteri autonomi e antagonisti in rapporto alla logica ~el sistema. Era questa. grosso modo. una delle tesi di Basso. ;;!l'epoca Questa prospet11va è ormai sorpassata, Basso stesso non la d•fende p,ù le rtg,oni d, questa scomparsa d, ogni via nformatrlcc sono st31e esposle con grande acume da Lucio Magri. dapprima nel suo saggio su Valori e llmltl delle esperienze frontiste. poi, plu • fondo. In Considerazioni sui falli di Maggio. Non posso che rinviare alle analisi di Magri che io trovo eccellenll e alle quali non ho nulla da aggiungere. Egli mostra. in particolare, che 11sistema reagisce con una ri• sposta globale a ogni azione o a ogni misura che. mirando a delle modificazioni anche parziali. rompe un equilibrio divenuto molto fr,g1le. CiO non vuol dire. a mio avviso, che sia necessario rinunciare a battersi per delle riforme determinate e lanciarsi nel • tullo o nulla •· CIO vuol dire che bisogna battersi per delle riforme delerminat't senza alcuna illusione sulla posslbilltà di realmarle nel quadro del sistema e di modificarne progressivamente l'equilibrio. Ogn: banagHa per degli obiettivi anche tattici riveste una portata strategica e deve dunque essere concepita come una bat1:,g1iadi ro11urache si potrà vincere solo se fa parte di una stralegia globale e se si è pronti a condurla fino allo sbocco delle sue conseguenze rivoluzionarie. 54 - Tutto ciO, va da sé. pone dei probleml. lnnanzituUo, l'omblgullà non è piu pagala in contanti: credere e lasciar credere che si puO giocare su, due fronti. che cl si può bauero per delle ,.forme anticap,tahste sia per aprire una crisi uvoluzionaria. sia per presentarsi come il grande partito responsabile il quale solo, al potere, potrebbe evilare lo scoppio di una crisi rivoluzionaria e assicurare una evoluzione coordinata, ecco un genere d, astuzia politica i cui partigiani si espongono a per• dere sui due fronti In effetli, non possono man1enere aperta la v,a dell"• evoluiione ordinata • e delle • riforme dall'al!o • se non contenendo Il movimento ln limiti controllablll. Ma con• tenendo il movimento in \imiti controllablll, essi si vietano nei fatti di aprire una crisi rivoluzionaria e di sfruttare s1ra1egicamf"nle. come delle azioni di rottura. la lotta per delle nforme. SI contenlano. in fondo. di utilizzare il movimento delle lotte per una strategia parlamentnre e elettorale, e lo ,ubordinano a essa Ora, la rivoluzione non si farà mai per In via clet• torale; sarà con~acrata dalle elezioni quando il potere della borghesia sarà ~tato spenato e il suo Stato messo nell'im• posslbllllà di funzionare. Altrlmen1i detto, la sola via della ri• voluzlone è quello del duplice potere. E una strategia del du• plice potere è incompatibile con la strategia elettorale: l'una e l'allra esigono un tipo di partilo fondamentalmente differen• te Fin quando 11partito della classe operala non ha scelto tra queste vie. fin quando pretende tener da conto la posslbllità di una via parlainentare. il suo comportamento sarà sempre il seguente: cercherà di frenare e di moderare Il movimento di massa - senza tuttavia romperlo - allo scopo di non sgomentare le fasce di elettori fluttuanli e Indecisi. allo scopo di poler apparire al momento buono come Il • salvatore dell'ordine •. e allo scopo dl non compromettere le alleanze concluse o che cerca di concludere con del parllll riformisti In una prospeltlva parlamentare. Impedirà cosi alla crisi dello Stato di esplodere: ma non le impedirà di covare. E non impedirà alle fasce fluttuanti di credere che la crisi covi per colpa del parlilo e minacci di esplodere a causa sua. Plu la crisi larvata dura. più l'eletlorato fluuuante, lungi dall'essere rassicuralo dalla prudenza del parllto della classe operala, è travagliato dalla paura di ciò che potrebbe accadere. Una rivoluzione che cova m3 che non dichiara mal i suol scopi ispira una paura plU grande di quanto non farebbe la rivoluzione stessa 4. Oual è la situazione economica francese ln questo momento e quale la linea conduttrice dell'att.cco capitalista alle • conquiste • operaie del m199io? la disfatto di De Gaulle del 27 aprile è una conse--
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