giovane critica - n. 20 - primavera 1969

c.Jt.1t1uJlorc; c:;sa poneva, in termini di lotta immediala. il problèrna della uvolul10nc proletaria. I m11itanlt e le organiz• zaz1on1potevano defm11s1m funzione della risposla che essi fornivano all'appello alla lotta lanciato dalla lii Internazionale. Oggi, non c'è alcun centro che possa, in maniera indiscutibile, giocare lo stesso ruolo su scala mondiale. Bisogna dunque am• mettere (tan10 111um quanto l'esperienza dell'internazionalismo burocratico praticato dalrUmone Sovietica ha lasclato delle tracce profonde ovunque) che la costruzione di una nuova Internazionale passera attraverso una serie di tappe, legate alle lolle reali e alla creazione d1movimenti rivoluzionari d'avan• guardia, prima <.1arrivare alla forma di un'organizzazione mon• diate veramente unificata ( ...]. La IV lnterna11onale - e. piu precisamente, quella delle lnternazmnah per ta quale Rouge ha un'aperta simpatia - raggrupp;i dei m1litan11d1 valore. che giocano o possono gio• care nel !oro paese un ruolo utile. talvolta importante Si può anche .immet1ere che in quanto tendenza internazionale, e~sa c;1adi un certo .;.r.,portonella costruzione del pdrlito mondiale d1 dom.in1 In qu2nto tendenza; ce,tamente non in quanto organizzazione mondiale, che essa non è e non e mai stata. A meno d1 voler considerare l'immagine de11'1nternczionale come sostitutiva della realtà dell'Internazionale. A partire eta questo. come giustificare l'allinearsi precipi• toso di Rouge, cioè di un·organizzazione nata dalle lotte che 1 giovani li.inno condotto in questi ultimi anni, a un'lnternazio• nale fantasma" Se si vogliono evitare le polemiche facili sugli Individui o le spiegazioni psicologizzanti, non e, si può riferire altro che alla pratica stessa che caratterizza l'assieme della pratica d1 Rouge. Una separazione permanente è messa in atto tra 11programma, chicco d'assoluto che si dividono i pochi iniziati militanti, e il movimento di massa. Ci si ripiega sempre sull' •Organ1zzazi:>ne•,che resta al di qua di ogni impegno reale nella lotta, per rifiutare di impegnarsi a fondo nella lotta, quale essa è a un mo,nento dato. Esattamente al contrario. si dà un senso ad ogni battaglia parziale in riferimento all'organizzazione che prende essa stessa tutto il suo significato con la sua par1ecip,:izione ali' lnternaz,oMle - Programma che uno dei suoi dirigenti qualific3va una volta come • Trockìj vivente•. Si crea cosi un ciclo chiuso in cui le discussioni e le decisioni sono autogiust1ficste nel quadro stesso in cui si svolgono. Come non ritenere che questo ripiegarsi provìene dal periodo ln cui la schiacciante preponderanza dello stalinlsmo imponeva agli opposilori rivoluzionari di resistere a ogni prezzo. prima di tutto7 Ma come giustificare che nel momento in cui i problemi concreti che si pongono, In Europa ad esempio, sono quelli della coordinazione d3i diversi movimenti d'avanguardia (per quanto difficile essa sia a realizzarsi). si cerca di trasti• 46 - narc 1uttn un·org:inizzazione di giovani (e non i soli militanti che accettano questa prospettiva) a orientarsi verso le lotte interne della IV Internazionale? t questa tutta la lezione tratta dalle lotte d1 maggio. dalla maniera in cui sono nate e si sono svolte? L'insistenza messa nella critica di Rouge potrà sorprendere. Ma il fatto è che si tratta di una organizzazione i cui militanti, sotto la sigla ch,1 era la loro a quel tempo, hanno giocato un ruolo eminente in maggio e giugno scorsi. Rouge avrebbe potulo essere, a partire dal mese di settembre, il centro di un raggruppamento rivoluzionario politicamente coerente. che avrebbe contribuito a sormontare lo spezzettamento dell'avan• guardia in Francia. L'orientamento e il modo d'intervento sceltl l'allontanano sempre pili da una tale prospettiva. [ ...]. Conclusione Ci si rimprovererà di esser.? critici in maniera vlrulenta. Noi riteniamo che la situazione dell'avanguardia in Francia è cattiva. anche se non è disperata. Non proponiamo alcuna mi• racolosa soluzione organizzativa. Non cerchiamo di provocare 11panico nell'andamento commerciale delle differenti botteghe politiche. per il solo profitto di quegli agenti immobiliari dl tipo particolare che passano correntemente per del rivoluzionari professionali. I problemi che si pongono sono comuni a tutti i militanti, quale che sia la loro appartenenza organizzativa. Facciamo a tutli un certo numero di proposizioni politiche. di cui auguriamo la discussione. I gruppi politici, l'abbiamo det• to. comspondono a una tappa passata della lotta politica In Francia. Indipendentemente da ogni valutazione politica. eia• scuno ammetterJ che essi hanno giocato un ruolo utile. il rag• gruppamento d3 essi operato di centinaia di militanti. Ma è evidente che lo spezzettamento dell'avanguardia la conduce al• l'impotenza. I gruppi debbono essere superati, nel senso pili politico di questo termine. Ed è di questo che tutti debbono discutere. O'ahra parte. con la sua forza e la sua debolezza. Il movimento di maggio ha mostrato che nasceva all'esistenza po11• tica un'avanguardia di giovani, di lavoratori, dalle esperienze assai diverse. che era necessario raggruppare In una forza poli• lica. I Comitati d'Azione. fuggiti o denigrati da tutti i settari, sono stati per la durata di qualche settimana. il modo di rag• gruppamento di questa avanguardia. Bisogna definire, tenendo conto della situazione attuale. I mezzi per proseguire questo genere di mobllltazlone organizzata. - Rafforzare I C.A. esistenli. In partlcotare. nell'àmbito universitario, d.ir loro una coordinazione attiva, accelerare la

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