minimo prospettiva d'azione: 5 000 persone per discutere del partito rivoluzionario, ma senza definire al1ri scopi immediati che non siano la moltlpllcazlone del meetings). tutto un assieme di fattori mostra che gB iniziatori di Rouge hanno l'unica preoccupazione Ci rafforzare la loro organizzazione. senza ce,. care di risolvere I problemi del raggruppamento dell'avanguardia. Paleo-bolscevismo e pseudo-internazionale Rouge si ispira a un glorioso esempio, che ama citare senza posa. L'esempio del partito bolscevico. Tralasciamo qui la necessaria discussione critica dell'esperienza di Lenin e della lii Internazionale. Essa sembra sacrilega a certuni e me• rila che la si tratti attentamente. Una semplice constatazione Si impone tuttavia: il leninismo, quale ci è Slato consegnato, è ridotto alla sua piU semplice espressione. Sotto l'influenza, diretta o Indiretta. dello stalinismo, ne sono stati conservati solo certi aspetti: gli aspetti centralizzatorl, qual! li riassume una certa concezione del centralismo democratico. ridotto a un semplice assieme di regole d'organizzazione. Ora la politica di Lenin ha avuto un tutt'altro carattere - quale che sia l'opinione d'assieme che cl si formi sui suol differenti momeiltl. Dopo l'esperienza del soviet del 1905, Lenin è tornato, in una prefazione del Che fare?, sulle sue concezioni piU categoriche concernenti la capacità rivoluzionaria del proletariato. Quando, In aprile 1917, ha minacciato l'ela destra del r,artito bolscevico eh.? rifiutava di lottare per il potere, di al• learsi al di sopra della loro testa con gll "operai di Vyborg •. non manifestava soltanto un grande dispreuo per il formalismo organizzativo. Mcstrava. anche e soprattutto, che Il partito rivoluzionario non può giocare il suo ruolo se è soltanto legato da una disciplina. Oi fronte a dei • militanti fedeli • come Ka• menev e Stalin, dimostrava cosi l'importanza della politica sullo schematismo organizzativo e del legame con gli operai d'avanguardia suita • fedeltà • in sé. Non è eccessivo trarne una lezlone: la giustificazione dell'esistenza di un'organb:zazione d'avanguardia è nella capacità che essa dimostra, con la sua teoria e la sua pratica, a incllare i lavoratori a costituirsi in organismi autonomi di lotta (soviet. consigli). ~ a questo preno soltanto che il partito potrà farsi riconoscere dalle masse come avanguardia autentica. t: attorno a questa dualità partito-organismi di massa, lrrlduciblle all'uno o all'altro dei suol termini. che si articola ogni lotta rivoluzionaria. I seguaci attuall dell'esempio bolscevico. unilateralmente compreso. dimenticano questo dato di base. premurosi come sono di trattenerne unicamente Il centralismo lenlnlsta - cen• trallsmo che diventa presto con loro caporalismo. Essi dlmenticano anche un .:iltro dato storico: i rivoluzion.:iri russi lavo· ravano in seno ,,d lm proletariato .incorn non organizz.ito nella sua maggioranz.i. che bisognava dunque condurre a superare :a prima tappa di ogni presa d1 coscienza d, classe: la com• prensione delld necessità dell'organizzazione. Oggi, in Francia come in tutti i paesi capitalisti avanzati, i lavoratori sono stati organizzati su una base di massa - dal Pcf nella fattispecie. I rivoluzionari non agiscono dunque in un ambiente vergine: essi non possono, senza illusioni, credere che nel porre pub• blicamente la loro candidatura alla direzione delle masse, si arriva per cambiamenti quantitativi, numerici, successivi, a sod· disfare i propri voti. Ancora una volta. il problema è di definì• re innanzitutto le parole d'ordine e le forme di mobilitazione particolari che d..ranno un quadro politico generate all'evolu, zione dei milita,1ti operai d'avanguardia. Molti militanti di Rouge non mancheranno di affermare che non la pensano diversamente - ciò che nessuno metterà in dubbio. Ma in ogni circostanza, può esistere uno differenza tra ciò che pensa 13 maggìoranza dei militanti di un'organizza. zione e la pratica di quest'organizzazione. Ora, attualmente. non si trova né in Rouge, né nelle sue manifestazioni pubbliche. la definizione di un programma politico, che non si riassuma nel racconto piU o meno fedele di esperienze storiche anteriori. Meno che mai la ricerca di forme d'azione di massa. At con• trario. un esclusivismo c,rganlzzativista che bisogna ben chia• mare col suo nome di settarismo. Tullavia Rouge ha un programma, celato per il momento, ma che dovrebbe prossimamente mostrarsi in pubblico. Quello della IV Internazionale. • Poco importa che I nostri interventi siano deboli. noi ebbiamo. stiamo per avere una visione mondiale del problemi - il che è la chiave di ogni politica rivolu• zionaria nell'epo.::a dell'imperialismo •· ~ qui che bisognerebbe essere seri: il mercato mondiale costituisce una totalità in fun• zione della quale si pongono 1u11i I problemi parziali. nazronali o regionali. In ciò risiede la base oggettiva di ogni internazionalismo. Tutte le lotte rivoluzionnrie nel mondo hanno mostra• to, da decenni, la necessità di una strategia unica, che si espri• ma in un partito mondiale. Bisogna dunque creare una Internazionale rivoluzionaria. Ma è questo un compito a venire. che va certamente Intrapreso Immediatamente. ma di cui non si possono bruciare le tappe di realizzazione. la creazione di un partito mondiale della rivoluzione deve essere la conclusione di una serie di esperienze rivoluzionarie comuni su scala men, diale, il raggrup:>amento di movimenti politici legati alle lotte di massa del loro paese: è a questo prezzo che esso potrà effettlvamen1e elaborare e far rispettare In ogni settore una strategia inlernazionale, che risulti dal confronto di esperienze reali. Nel 1919. la Rivoluzlone russa appariva come un centro - 45
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